De Angelis, Augusto - Il candeliere a sette fiamme

estersable88

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In una delle casacce di via Anfiteatro, ricettacolo di ladri e prostitute, questa volta è successo qualcosa di veramente brutto. In cima alla ripida scala di legno male illuminata, sulla porta giallastra dell’ultima camera dell’albergo, sotto i tetti, spicca enorme il numero 48 stampigliato in nero. Ha appena il tempo di entrare, il commissario De Vincenzi, e di girare l’interruttore che indietreggia orripilato. Disteso sul pavimento di mattoni sgretolati, nella luce polverosa di una lampadina, giace il cadavere di un uomo, con il pigiama e i piedi nudi, il ventre squarciato da un fianco all’altro. Intorno, un lago di sangue che inizia a coagularsi e annerirsi. Nessun segno di lotta; gli abiti piegati con cura, il letto disfatto come se la vittima si fosse alzata tranquillamente. Gli occhi spalancati non mostrano sorpresa o terrore, inespressivi come quelli di un pesce morto. Senza dubbio si tratta di una faccenda di donne, o di un regolamento di conti fra delinquenti: è ciò che finiranno per pensare tutti, condizionati dalla natura sordida del posto. De Vincenzi no, non la pensa così. L’aspetto levantino dello scannato, il passaporto tedesco, il rinvenimento di un oggetto utilizzato per elaborare codici segreti, con l’aggiunta di un misterioso candeliere, gli prospettano un caso fuori dell’ordinario. Una caccia che lo porterà ad attraversare il Mediterraneo, sullo sfondo della nascente questione palestinese.



Letto nel 2024. Avevo alte aspettative su questo libro, trattandosi di un giallo classico di un maestro del genere… aspettative non del tutto soddisfatte, almeno per i miei gusti. Il libro – una delle indagini del commissario milanese Carlo De Vincenzi – è ambientato, per l'appunto, a Milano negli anni 30 e vede il commissario indagare sulla morte di un uomo levantino in un hotel di quart'ordine. Ho trovato la prima parte assolutamente piatta, ma poi, con l'evolversi della trama, la storia è diventata interessante e il libro, da giallo, è diventato una spy story in piena regola, con tanto di inseguimenti rocamboleschi. È un buon libro, in definitiva, anche se in me non è scattata la scintilla. Era il mio primo De Angelis e sono comunque contenta di averlo letto.
 

MonicaSo

Leggo... quindi sono
De Angelis non l'ho mai letto per mancanza di tempo, so che si tratta di un giallista del periodo fascista e sarei curiosa di leggere qualcosa.
Lo consiglieresti?
 

estersable88

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De Angelis non l'ho mai letto per mancanza di tempo, so che si tratta di un giallista del periodo fascista e sarei curiosa di leggere qualcosa.
Lo consiglieresti?
Sì, senz'altro, a patto che tu non demorda: ripeto, i primi capitoli possono risultare noiosi, ma poi ingrana. Io non avevo mai letto De Angelis e sono stata contenta di averlo conosciuto con un libro di De Vincenzi. Non andrò a cercarne altri, non mi è venuta la curiosità, ma se dovesse ricapitare... D'altronde sono autori da conoscere per noi che siamo appassionate del genere. Non è obbligatorio farseli piacere, questo è normale.
 
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