A quasi cinquant’anni Simenon tira fuori dal cilindro una giovane investigatrice dilettante.
Tra il 1929 e il 1962 Georges Simenon (Liegi, 1903 - Losanna, 1989) ha scritto ben centosettantotto racconti. I quattro qui riuniti (gli ultimi senza Maigret) sono stati terminati fra il 1950 e il 1953 a Lakeville (Connecticut): tranne "Sette crocette su un taccuino", uno dei più bei racconti lunghi di Simenon – pubblicato in Francia nel 1951, ha ottenuto non a caso il premio Edgar Allan Poe ed è stato poi adattato più volte, sia per il cinema che per la televisione, in vari paesi, tra cui l’Unione Sovietica –, sono tutti apparsi postumi nel 1990, e vengono qui tradotti per la prima volta in italiano. Nel 1962 il settimanale «Elle» ha proposto quello che potremmo definire un esperimento di Simenon con la fantascienza, Les Nolépitois; ma, poiché l’autore stesso non ha mai voluto che venisse ripubblicato, non è compreso in questo volume.
Letto nel 2024.
Pubblicato da Adelphi nel 2024, il volume raccoglie quattro racconti per la prima volta tradotti in italiano. I due racconti centrali (i"La cantante di Pigalle e Il manichino di legno) hanno per protagonista Lili, una giovane donna con molti talenti, tra cui quello per il teatro e quello, meno evidente ma altrettanto spiccato, per l'investigazione. Il racconto d'apertura, "Sette crocette su un taccuino", è quello che mi è piaciuto di più, nonché il più triste, mentre l'ultimo, "Il primo premio", è quello che ho apprezzato meno ed è diverso dai precedenti. In generale, l'opera è un concentrato di Simenon: intelligente, sagace, attento ai dettagli, discreto, vagamente malinconico, profondo conoscitore dell'animo umano.
Tra il 1929 e il 1962 Georges Simenon (Liegi, 1903 - Losanna, 1989) ha scritto ben centosettantotto racconti. I quattro qui riuniti (gli ultimi senza Maigret) sono stati terminati fra il 1950 e il 1953 a Lakeville (Connecticut): tranne "Sette crocette su un taccuino", uno dei più bei racconti lunghi di Simenon – pubblicato in Francia nel 1951, ha ottenuto non a caso il premio Edgar Allan Poe ed è stato poi adattato più volte, sia per il cinema che per la televisione, in vari paesi, tra cui l’Unione Sovietica –, sono tutti apparsi postumi nel 1990, e vengono qui tradotti per la prima volta in italiano. Nel 1962 il settimanale «Elle» ha proposto quello che potremmo definire un esperimento di Simenon con la fantascienza, Les Nolépitois; ma, poiché l’autore stesso non ha mai voluto che venisse ripubblicato, non è compreso in questo volume.
Letto nel 2024.
Pubblicato da Adelphi nel 2024, il volume raccoglie quattro racconti per la prima volta tradotti in italiano. I due racconti centrali (i"La cantante di Pigalle e Il manichino di legno) hanno per protagonista Lili, una giovane donna con molti talenti, tra cui quello per il teatro e quello, meno evidente ma altrettanto spiccato, per l'investigazione. Il racconto d'apertura, "Sette crocette su un taccuino", è quello che mi è piaciuto di più, nonché il più triste, mentre l'ultimo, "Il primo premio", è quello che ho apprezzato meno ed è diverso dai precedenti. In generale, l'opera è un concentrato di Simenon: intelligente, sagace, attento ai dettagli, discreto, vagamente malinconico, profondo conoscitore dell'animo umano.