Simenon, Georges - Delitto impunito

Ondine

Logopedista nei sogni
Nel 1926, in una pensione di Liegi, città natale dell'autore, Elie, un giovane polacco povero e studioso, si stava preparando con calma per un dottorato in matematica. Il ricco rumeno Michel Zograffi, appena arrivato nella zona, cercava di ottenere la sua amicizia. Lui, tuttavia, si chiudeva sempre di più.

La vicenda inizia a Liegi, in Belgio, e termina a Carlson City, in Arizona, ventisei anni dopo.
La struttura narrativa è composta da due parti quindi e il tema del doppio ricorre anche nella descrizione dei due ragazzi antagonisti.
Grande attenzione all'analisi psicologica e alla dinamica sottile che si crea tra Elie e Michel.
Il finale mi ha lasciato sorpresa, io pensavo esattamente il contrario.
 

isola74

Lonely member
Anche io sono rimasta un pochino stupita dalla fine ma devo dire che, come è stato per altri suoi romanzi , Simenon si dimostra un grande conoscitore della psiche e dell'animo umano.
Consigliato
 

MonicaSo

Leggo... quindi sono
Mi è piaciuto anche questo Simenon. Questa volta è stato un po' difficile trovare una giustificazione alle azioni del protagonista.
Perché commette lo stesso delitto due volte?
Beh secondo me è stato lo sguardo di Michael a portare Elie a completare il delitto. Quello sguardo che gli chiedeva, la prima volta, di non lasciarlo lì in quelle condizioni, gli chiedeva di sparare ancora, di finirlo. Ma lui non l'ha fatto e hanno continuato entrambi a pensarci.
Quando Elie bussa alla porta... cosa sarebbe successo se Michael gli avesse aperto e gli avesse parlato? Invece non lo fa, come se non volesse perdonarlo... non per le ferite, ma per non aver avuto il coraggio di portare a termine il delitto.
Così Elie conclude quello che la prima volta non era andato a buon fine... secondo me, per pietà
 
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