Campbell, Alan - Il raccoglitore d'anime

lucas corso

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In mezzo alla distesa di Sabbiemorte sorge Deepgate, un'immensa città sospesa su un insondabile abisso grazie a un sistema di catene, cavi e reti. I suoi abitanti credono che nell'oscurità sottostante viva il dio Ulcis, il "Raccoglitore d'Anime", sconfitto ed esiliato dalla madre Ayen, dea della luce e nume tutelare degli Heshette, la popolazione nomade contro cui Deepgate combatte una guerra ormai secolare. E' per questo che i morti della città vengono gettati nell'abisso, dove Ulcis sta formando un esercito di anime per spodestare Ayen e riconquistare il paradiso per sè e per i suoi fedeli. Al centro di Deepgate si erge l'enorme complesso del Tempio, un labirinto di torri, edifici in pietra e sotterranei da dove i sacerdoti della Chiesa di Ulcis amministrano la teocrazia che governa la città. E, in una cella alla sommità di una delle guglie, vive anche il giovane Dill, l'ultimo degli arconti, una stirpe di guerrieri cui, secondo una leggenda millenaria, Ulcis avrebbe assegnato la difesa della città e dei suoi fedeli. Ma Dill è soltanto un ragazzo di sedici anni, che ha trascorso una vita da recluso e al quale non è mai stato permesso di addestrarsi nelle arti del combattimento. Eppure toccherà proprio a lui affrontare il più grande nemico di Deepgate, un nemico invisibile ma onnipresente nelle menti e nei cuori degli abitanti della città: un nemico che si nasconde nelle profondità dell'abisso...
 
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lucas corso

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Forte caratterizzazione gotica e anche un pò macabra per questo racconto. Con un'atmosfera così e una città sospesa sopra ad un abisso pensavo che il libro mi sarebbe piaciuto molto, ma non è stato così.
Partendo dalle descrizioni che sono a volte troppo lunghe e complicate, oppure incredibilmente corte e che erano molto confuse... mi sono ritrovato a leggere il libro senza riuscire ad immaginare il contesto in cui si svolgeva la storia. Sarebbe stato meglio a questo punto inserire delle immagini, perchè ho avuto l'impressione che l'autore parlasse di una cosa come se il lettore sapesse già com'è fatta...ma non è così.
A volte fasi cruciali si concludono in un paio di facciate, mentre cose di secondo piano come lumache che strisciano su un muro, o ancora il protagonista che pensa (senza tra l'altro arrivare a niente) occupano quasi un'intero capitolo. Ulcis ad esempio è un personaggio fantastico, grottesco e perfettamente a proprio agio in questo ambiente, purtroppo anche a lui è stata dedicata ben poca parte del libro, nonostante il suo ruolo cruciale. Anche altri personaggi di spicco, presi singolarmente sono molto ben pensati e piuttosto tetri (quindi mi piacciono parecchio).
La storia in sè è buona, solo che è scritta male...va dato però atto all'autore che questo è il suo primo libro se non sbaglio.
 
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ayla

+Dreamer+ Member
Mi trovo d'accordo con lucas corso. Mi sono lasciata irretire dall'atmosfera cupa e fumosa e dalla città sospesa sull'inferno: sembrava decisamente un mix interessante. L'idea in sè è originale e accattivante ma la storia non è stata ben sviluppata e spiegata, alcuni passaggi sono confusi, molte le descrizioni prolisse e intricate, lo stile, poi, lascia un pò a desiderare. Peccato, poteva essere un gran bella lettura.
 
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