Mazzucco, Melania G. - Il bacio della Medusa

TRAMA:
Siamo ai primi del Novecento a Torino e nella valle della Stura di Demonte. La bionda, fragile, velleitaria, malinconica contessa Norma, dopo dieci anni di matrimonio con un marito accettato e anche goduto e quattro figli, s'invaghisce e poi s'innamora ricambiata della bruna, giovanissima, selvatica Madlin, detta Medusa, venuta da un passato breve e aspro di violenze e di miseria a servire nella nobile casa dei conti Argentero. Le due donne verranno separate dallo scandalo generale e dalla vendetta del marito. Norma, rinchiusa in manicomio, forse muore, forse fugge dopo alcuni anni e raggiunge Medusa a Parigi. O invece muoiono entrambe cercando di passare in una tempesta di neve le montagne di confine? Questa, in poche parole, la vicenda de "Il bacio della Medusa" (primo romanzo di Melania Mazzucco, nata nel '66), una vicenda dilatata in immensi spazi per cinquecento pagine e va detto subito che a quella dilatazione si dovrà adeguare il tempo di lettura. Non sono infatti spazi vuoti, al contrario, sono colmi di dettagli d'ogni genere, dai più frivoli ai più gravi - ottima, fra l'altro, la diffusa perizia sulle condizioni mentali della contessa -, vi si accumulano lunghi deliri introspettivi, flussi di pensiero, avvenimenti insignificanti che però ampliano dall'interno l'azione principale. La sovrabbondanza è la cifra principale del libro, talvolta lo fa scadere nell'ovvietà - tutte, ma proprio tutte, le più stantie storielle sui cuneesi! - talaltra riesce a restituirci atmosfere e ambienti. C'è tuttavia una strana e intrigante contraddizione tra lo sguardo acuto e preciso con cui vengono osservati personaggi e vicende anche di politica e di cultura, e l'inarrestabile sfogo lirico e concettuale che li accompagna. Laddove il testo trova un argine ai suoi eccessi e i vari elementi si equilibrano, abbiamo pagine davvero indimenticabili: la salita al santuario di Norma e Medusa con la piccola Angelica, la vacanza d'amore delle due donne, ma soprattutto l'infanzia di Medusa, trascinata dal giocoliere, specialista in marmotte e in bambine, stupratore innamorato e anche amato, per le strade d'una Provenza d'inizio secolo.


La lettura di questo libro mi ha fatto sentire come se avessi preso un pugno nello stomaco. I personaggi sono descritti brillantemente e la storia, dopo un inizio un po' faticoso, diventa davvero coinvolgente. Merito dell'abilità della scrittrice, che per me è stata una scoperta!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Di questa scrittrice ho letto Vita (stupendo),Lei così amata,Un giorno perfetto e il corto Un giorno da cani.
Mi piace molto il suo stile di scrittura.
Lo metto nella wishlist.
 

Pnin

Well-known member
Un libro decisamente multiforme.

Io non mi ritrovo nemmeno nella trama com'è indicata in quarta di copertina, perché non mi sembra un romanzo di cui sia possibile fare un riassunto. Molto più che i fatti conta e colpisce il sentire dei singoli, il loro mondo interiore... che ogni lettore, ne sono convinta, vivrà e interpreterà a modo suo.
Non mi sto spiegando affatto bene e temo che detta così possa sembrare un libro ostico: non lo è.
Sicuramente è molto denso, anche troppo, ma un troppo che generalmente non stroppia, però può invischiare.
Alcuni momenti ho fatto fatica a sopportarli (emotivamente), soprattutto alla fine ...Per fortuna in conclusione ci sono il Controromanzo, che con le sue diagnosi divergenti e con le brevi e quasi asettiche biografie dei personaggi permette di uscire dalla storia come attraverso un "ritorno alla normalità" (per quanto banale e poco attraente essa possa essere) dopo un terribile incubo, e la Postilla, che ci immerge nuovamente nel sogno, comunque tragico ma non orrorifico.
Credo che senza quelle due parti finali mi sarebbe rimasto un retrogusto di sangue e di fogna che ne avrebbe inquinato il ricordo. Le trovo quindi una trovata geniale che, se nell'immediato un po' spiazza, poi fa rimettere a posto le sensazioni e permette di lasciar decantare il tutto.

Norma e Medusa io non le vedo poi così diverse come descritto nella trama, accomunate come sono - pur su livelli differenti - da un'infanzia di traumi e svalutazione totale
 
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