Scrivere in italiano: dubbi, errori, forme corrette

elisa

Motherator
Membro dello Staff
ho spostato tutti i post che riguardavano il tema degli insegnanti e dell'insegnamento nella discussione delle materie scolastiche come indicato da Zefiro. :wink:

io invece trovo non corretto che i plurali delle parole inglesi, parole oramai patrimonio del vocabolario italiano, siano fatti aggiungendo una s e non rimangano invece più correttamente invariati: film e non films, forum e non forums, fan e non fans, ecc.
 

Zefiro

da sudovest
ho spostato tutti i post che riguardavano il tema degli insegnanti e dell'insegnamento nella discussione delle materie scolastiche come indicato da Zefiro. :wink:

io invece trovo non corretto che i plurali delle parole inglesi, parole oramai patrimonio del vocabolario italiano, siano fatti aggiungendo una s e non rimangano invece più correttamente invariati: film e non films, forum e non forums, fan e non fans, ecc.

Thanks Elisa :)
E, quasi inutile aggiungerlo, un piacere vederti utilizzare i tuoi "poteri" di mod. :wink:

Ecco, su questo argomento, il corretto utilizzo di vocaboli stranieri, inglesi in particolare, divenuti d'uso corrente in italiano, un intervento di mame mi interesserebbe molto.

PS Mame? Mi sa che hai trovato da lavorare con qs 3d :wink: Meno male che sei ragazzetta generosa e fai tutto gratis :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Thanks Elisa :)
E, quasi inutile aggiungerlo, un piacere vederti utilizzare i tuoi "poteri" di mod. :wink:

Ecco, su questo argomento, il corretto utilizzo di vocaboli stranieri, inglesi in particolare, divenuti d'uso corrente in italiano, un intervento di mame mi interesserebbe molto.

PS Mame? Mi sa che hai trovato da lavorare con qs 3d :wink: Meno male che sei ragazzetta generosa e fai tutto gratis :mrgreen:

essendo vocaboli oramai inseriti nel vocabolario italiano non dovrebbero seguire le regole della grammatica inglese pertanto dovrebbero rimanere invariati al plurale
 

mame

The Fool on the Hill
Scusa, forse non ho ben capito... allora non è sbagliato usarle entrambe? :?

No, infatti. Sono corrette entrambe. E' solo l'uso comune che fa prevalere l'uso della forma plurale. Quando ero piccola, in barba all'Accademia della Crusca, mi fu insegnato che era corretta solo la forma singolare in quanto i due soggetti sono uniti da preposizione disgiuntiva (perdonate il gioco di parole) e dunque ciascuno vale come unità singola che non forma un plurale insieme all'altro. In realtà la casistica è molto più complessa.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
L'Accademia della crusca fornisce le regole che seguono:
Se più soggetti singolari sono uniti da né…né…, l’accordo può essere al plurale o, specialmente se il soggetto è posposto, al singolare;

Vedo ora! (stavo facendo la tinta ai capelli ihiih)
Grazie Mame... ma il mio cervellino sta fondendo... (colpa della tintura casalinga? :??)
Casistica complessa? Bene mi consolo...
Grazie


Io concordo con Elisa :ABBB : i sostantivi stranieri devono restare invariati.
 

mame

The Fool on the Hill
essendo vocaboli oramai inseriti nel vocabolario italiano non dovrebbero seguire le regole della grammatica inglese pertanto dovrebbero rimanere invariati al plurale

Difatti è ciò che avviene comunemente nell'editoria. Più complicato il caso del tedesco, in cui in genere si tende a utilizzare la forma plurale originale anche nei testi italiani.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Grazie Mame :ABBB, questo non lo sapevo...
Vado a sistemare la testa...prima che mi si brucino i capelli...:roll:
 

asiul

New member
No, infatti. Sono corrette entrambe. E' solo l'uso comune che fa prevalere l'uso della forma plurale. Quando ero piccola, in barba all'Accademia della Crusca, mi fu insegnato che era corretta solo la forma singolare in quanto i due soggetti sono uniti da preposizione disgiuntiva (perdonate il gioco di parole) e dunque ciascuno vale come unità singola che non forma un plurale insieme all'altro. In realtà la casistica è molto più complessa.

Bene, grazie Maddalena. :YY
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Come scrivere bene da "La bustina di Minerva" di U. Eco

:) Rispolveriamo qualcosa di vecchio:

Come scrivere bene
tratto da: Umberto Eco, La Bustina di Minerva, Bompiani 2000
In questa Bustina Umberto Eco ha tradotto una serie di regole molto popolari tra i business writer americani. Sono passate di sito in sito e di email in email, per cui non si sa più chi sia l'autore.




Ho trovato in internet una serie di istruzioni su come scrivere bene.
Le faccio mie, con qualche variazione, perché penso che possano essere utili a molti, specie a coloro che frequentano le scuole di scrittura.

1.Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.

2.Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.

3.Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.

4.Esprimiti siccome ti nutri.

5.Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.

6.Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.

7.Stai attento a non fare... indigestione di puntini di sospensione.

8.Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.

9.Non generalizzare mai.

10.Le parole straniere non fanno affatto bon ton.

11.Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”

12.I paragoni sono come le frasi fatte.

13.Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile diqualcosa che il lettore ha già capito).

14.Solo gli stronzi usano parole volgari.

15.Sii sempre più o meno specifico.

16.L'iperboleè la più straordinaria delle tecniche espressive.

17.Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.

18.Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.

19.Metti, le virgole, al posto giusto.

20.Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.

21.Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso e! tacòn del buso.

22.Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.

23.C’è davvero bisogno di domande retoriche?

24.Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.

25.Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia.

26.Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.

27.Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!

28.Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.

29.Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.

30.Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo,l’autore del 5 maggio.

31.All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).

32.Cura puntiliosamente l’ortograffia.

33.Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.

34.Non andare troppo sovente a capo. Almeno, non quando non serve.

35.Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.

36.Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.

37.Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.

38.Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competente cognitive del destinatario.

39.Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.

40.Una frase compiuta deve avere.
 

Zefiro

da sudovest

Dove è che sono gli errori? Si capisce tutto, non ci sono ambiguità, la comunicazione avviene senza problemi. Non mi sembra ve ne siano quindi. Al massimo imprecisioni, modi meno corretti, qualche scambio posizionale. Giusto no? Sei la solita pignola Luisa! :mrgreen:

PS ma non c'è una faccina con la linguaccia che posso mettere per Sir? :?? Oh beh... Sir, dalla per messa :wink:
 

asiul

New member
Dove è che sono gli errori? Si capisce tutto, non ci sono ambiguità, la comunicazione avviene senza problemi. Non mi sembra ve ne siano quindi. Al massimo imprecisioni, modi meno corretti, qualche scambio posizionale. Giusto no? Sei la solita pignola Luisa! :mrgreen:

mah! non saprei.

Forse qui : prrrrr... (*) :p

* mame con quante "r" si scrive? è esatta? :YY
 

Zefiro

da sudovest
Difatti è ciò che avviene comunemente nell'editoria. Più complicato il caso del tedesco, in cui in genere si tende a utilizzare la forma plurale originale anche nei testi italiani.

Questo non lo sapevo. Chissà perchè il singolare per l'inglese ed il plurale per il tedesco :?
 
P

~ Patrizia ~

Guest
:?? Qui me la canto e me la suono da sola...

Ho corretto il mio post #57 : un caso di accordo con il participio passato obbligatorio...:cry: (ieri con la tintura in testa sragionavo...)

...:-? o sbaglio? sigh
 
Ultima modifica:

darida

Well-known member
interessante Patrizia, grazie! vorra' dire che quando mi verra' voglia di scrivere sapro' cosa leggere per farmela passare :mrgreen: :wink:

PS sono al lavoro:' ' ' ' ' ' ' accontentatevi di questi :mrgreen:
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Ti riferisci alle "regolette" di Eco?

Beh, sappi che le infrango di continuo e ... tutti dovrete farvene una ragione.:)
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Difatti è ciò che avviene comunemente nell'editoria. Più complicato il caso del tedesco, in cui in genere si tende a utilizzare la forma plurale originale anche nei testi italiani.

Questo non lo sapevo. Chissà perchè il singolare per l'inglese ed il plurale per il tedesco :?

Neanche io lo sapevo, ma credo si tratti di un riconoscimento alla superiorità della razza ariana.(Quanto sono perfida :evil:)

......

PS Patrizia seria
Sento animi accesi in questo thread, spero non sia per colpa mia, svicolo e mi ritiro per un po'...
 

Zefiro

da sudovest
come si accorda il participio passato?

Non ho la grammatica sottomano ora per essere esaustivo, ma grossomodo la concordanza del participio nella forme verbali composte si distingue in base all’ausiliare.

Nel caso di verbo essere, si ha la concordanza col soggetto sia per le forme attive nel caso di verbi intransitivi e riflessivi (Patrizia è scesa, Patrizia si è alzata) che per quelle passive (le olive sono state raccolte)

Il participio passato coniugato con l’ausiliare avere è invece solitamente tenuto invariante al maschile (Patrizia ha preparato le torte).

Anche se qui secondo me c’è sotto l’impiccio, perché di certo il latino tiene invece la concordanza col complemento, e quindi questa invarianza sarebbe un qualcosa tutto tipico dell’italiano, e perché sono sicuro d’aver incontrato più autori che questa concordanza appunto, la tengono.

Probabilmente la regola generale è che col verbo avere si tiene il maschile sempre, tranne quando si voglia dare peso alla funzione aggettivante del participio.

Anche questa direi che ce la andiamo a riguardare comunque.

PS Complimenti Patrizia, sei un generatore di dubbi notevole, grazie. :)
Che poi era quel che avevo in mente aprendo questo 3d: tirar fuori domande per andarsi a cercare le risposte, scherzandoci su, perchè no, e magari migliorarsi un po’.

In fondo una “domanda” è la merce più preziosa del mondo non trovi? :wink:
 
Alto