white89
InLove Member
Forse non sono la più adatta a scrivere la recensione di questo libro dato che è solo il secondo che leggo di Baricco dopo "Novecento", ma mancando la recensione nella Piccola Biblioteca ho pensato comunque di dare il mio contributo.
"Emmaus" racconta le vicende di quattro giovani amici, cresciuti in famiglie modeste e cattoliche, che si affacciano alla vita alla soglia dei loro vent'anni. Nel corso della storia li vediamo partire insieme dagli impegni di parrocchia, a scuola, per poi progressivamente dividersi e perdersi in un ambiente che non è il loro (cerchia di ragazzi di famiglie altolocate, senza regole) che li porterà a conseguenze tragiche.
Questo libro non mi è piaciuto, sembra quasi un saggio sul contrasto fra l'eredità cristiana che le famiglie lasciano nei giovani e ciò che questi devono poi affrontare nel mondo, ma il tutto portato agli estremi ed infilato in una storia francamente molto improbabile. A risentirne è soprattutto la narrazione che perde ritmo nel continuo divagare dell'autore. Rispetto a "Novecento" (che ho adorato), qui si è persa la semplice voglia di raccontare una storia.
Pensavo di riuscire ad immedesimarmi di più, visto che la mia educazione è simile a quella dei protagonisti, ma ciò non è accaduto perchè Baricco racconta una storia "estremista".
Ovviamente si salvano la scrittura di Baricco ed alcune pagine in cui affronta la religione cristiana e il modo in cui questa entra (o meglio, entrava) nella vita quotidiana, se prese come riflessioni estranee al romanzo.
Ma vista la mia scarsa conoscenza dell'autore mi piacerebbe ascoltare pareri differenti dal mio, riuscendo magari a rivalutare un pò questo libro.
"Emmaus" racconta le vicende di quattro giovani amici, cresciuti in famiglie modeste e cattoliche, che si affacciano alla vita alla soglia dei loro vent'anni. Nel corso della storia li vediamo partire insieme dagli impegni di parrocchia, a scuola, per poi progressivamente dividersi e perdersi in un ambiente che non è il loro (cerchia di ragazzi di famiglie altolocate, senza regole) che li porterà a conseguenze tragiche.
Questo libro non mi è piaciuto, sembra quasi un saggio sul contrasto fra l'eredità cristiana che le famiglie lasciano nei giovani e ciò che questi devono poi affrontare nel mondo, ma il tutto portato agli estremi ed infilato in una storia francamente molto improbabile. A risentirne è soprattutto la narrazione che perde ritmo nel continuo divagare dell'autore. Rispetto a "Novecento" (che ho adorato), qui si è persa la semplice voglia di raccontare una storia.
Pensavo di riuscire ad immedesimarmi di più, visto che la mia educazione è simile a quella dei protagonisti, ma ciò non è accaduto perchè Baricco racconta una storia "estremista".
Ovviamente si salvano la scrittura di Baricco ed alcune pagine in cui affronta la religione cristiana e il modo in cui questa entra (o meglio, entrava) nella vita quotidiana, se prese come riflessioni estranee al romanzo.
Ma vista la mia scarsa conoscenza dell'autore mi piacerebbe ascoltare pareri differenti dal mio, riuscendo magari a rivalutare un pò questo libro.