Shoofly
Señora Memebr
Una straordinaria autobiografia di un autore altrettanto straordinario che ha costruito la sua vita attraverso un lungo e difficile percorso fatto di distruzioni e rinascite, di esperimenti e di scoperte, di arte e magia (o meglio "psicomagia").
<<I miracoli sono paragonabili alle pietre: si trovano ovunque e offrono la loro bellezza, ma nessuno ne riconosce il valore. Viviamo in una realtà dove abbondano i prodigi, ma li vedono soltanto coloro che hanno sviluppato le proprie percezioni. Senza tale sensibilità tutto è banale, l'evento meraviglioso viene chiamato casualità e si cammina per il mondo senza avere in tasca quella chiave che si chiama gratitudine.>>
Dall'esperienza del teatro surrealista allo studio della stregoneria medioevale e dei tarocchi, dallo sciamanesimo messicano al taoismo zen, Jodorowsky assimila - attraverso le proprie esperienze personali - un insieme di elementi afferenti alle tradizioni artistiche e culturali più diverse, fornendone una chiave interpretativa personalissima e profondamente orientata al riequilibrio del Sé.
Jodorowsky si definisce un "artista guaritore" perchè scopo dell'arte sarebbe quello di guarire le persone, partendo dall'anima e non dal corpo.
<<Non si può guarire nessuno, si può soltanto insegnare a guarirsi da soli>>.
In che modo? Ripercorrendo a ritroso le tappe della propria vita fino ad arrivare all'infanzia per esaminare quali sofferenze o disagi, in seno al proprio nucleo familiare, sono state alla base degli squilibri successivi. E poi l'esperienza artistica. L'arte che diventa magia e viceversa.
<<Vorrei ritornare alla mia giovinezza e appollaiarmi di nuovo sul ramo di un albero insieme al mio amico poeta, e come quella volta indimenticabile vorrei dedurre dal molto che non so quel poco di prezioso che so:
Non so dove vado, ma so con chi vado.
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo ma so che è mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l'amore, ma so che godo della sua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudelta'.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.>>
<<I miracoli sono paragonabili alle pietre: si trovano ovunque e offrono la loro bellezza, ma nessuno ne riconosce il valore. Viviamo in una realtà dove abbondano i prodigi, ma li vedono soltanto coloro che hanno sviluppato le proprie percezioni. Senza tale sensibilità tutto è banale, l'evento meraviglioso viene chiamato casualità e si cammina per il mondo senza avere in tasca quella chiave che si chiama gratitudine.>>
Dall'esperienza del teatro surrealista allo studio della stregoneria medioevale e dei tarocchi, dallo sciamanesimo messicano al taoismo zen, Jodorowsky assimila - attraverso le proprie esperienze personali - un insieme di elementi afferenti alle tradizioni artistiche e culturali più diverse, fornendone una chiave interpretativa personalissima e profondamente orientata al riequilibrio del Sé.
Jodorowsky si definisce un "artista guaritore" perchè scopo dell'arte sarebbe quello di guarire le persone, partendo dall'anima e non dal corpo.
<<Non si può guarire nessuno, si può soltanto insegnare a guarirsi da soli>>.
In che modo? Ripercorrendo a ritroso le tappe della propria vita fino ad arrivare all'infanzia per esaminare quali sofferenze o disagi, in seno al proprio nucleo familiare, sono state alla base degli squilibri successivi. E poi l'esperienza artistica. L'arte che diventa magia e viceversa.
<<Vorrei ritornare alla mia giovinezza e appollaiarmi di nuovo sul ramo di un albero insieme al mio amico poeta, e come quella volta indimenticabile vorrei dedurre dal molto che non so quel poco di prezioso che so:
Non so dove vado, ma so con chi vado.
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo ma so che è mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l'amore, ma so che godo della sua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudelta'.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.>>