Da Wikipedia: ambientato negli U.S.A. del dopoguerra, Herzog è un romanzo sulla crisi di mezza età di un ebreo, Moses E. Herzog, che ha appena divorziato per la seconda volta (un divorzio particolarmente difficile). Ha due figli, uno con la prima moglie e uno con la seconda, che stanno crescendo senza la sua presenza. La sua carriera di scrittore e di accademico è in una fase di stallo. Attualmente ha una relazione con una donna molto sensuale, Ramona, ma lui non vuole impegnarsi.
Herzog passa il tempo scrivendo lettere che poi non invia. Le lettere sono indirizzate ad amici, familiari e personaggi famosi. I destinatari possono essere persone non più in vita, e spesso sono persone che Herzog non ha mai incontrato. L'unico elemento comune delle lettere è che Herzog esprime costantemente la sua delusione, o per i suoi fallimenti o per i fallimenti degli altri o per le parole dette dagli altri; altre volte Herzog chiede scusa per il modo in cui egli stesso ha deluso gli altri.
Introspettivo: l'autore descrive in maniera quasi maniacale gli stati d'animo del protagonista, un intellettuale di grande livello, che tuttavia si scontra continuamente con la pragmaticità della società americana e con la forza dirompente dei propri sentimenti. Herzog è un uomo problematico, le relazioni con gli altri sono sempre complicate e ciò gli provoca grande sofferenza.
Alla fine, comunque, Herzog comprende di non poter combattere la propria natura, ma di doverla assecondare cogliendone i lati positivi.
Il messaggio fondamentale, secondo me, è: vivere a pieno la vita, qualsiasi cosa succeda.
Un limite del libro, a mio avviso, sono le lunghe e complicatissime lettere mai spedite, che sono farcite di complicate nozioni filosofiche, sociologiche, psicologiche e quant'altro: alla lunga stancano.
Herzog passa il tempo scrivendo lettere che poi non invia. Le lettere sono indirizzate ad amici, familiari e personaggi famosi. I destinatari possono essere persone non più in vita, e spesso sono persone che Herzog non ha mai incontrato. L'unico elemento comune delle lettere è che Herzog esprime costantemente la sua delusione, o per i suoi fallimenti o per i fallimenti degli altri o per le parole dette dagli altri; altre volte Herzog chiede scusa per il modo in cui egli stesso ha deluso gli altri.
Introspettivo: l'autore descrive in maniera quasi maniacale gli stati d'animo del protagonista, un intellettuale di grande livello, che tuttavia si scontra continuamente con la pragmaticità della società americana e con la forza dirompente dei propri sentimenti. Herzog è un uomo problematico, le relazioni con gli altri sono sempre complicate e ciò gli provoca grande sofferenza.
Alla fine, comunque, Herzog comprende di non poter combattere la propria natura, ma di doverla assecondare cogliendone i lati positivi.
Il messaggio fondamentale, secondo me, è: vivere a pieno la vita, qualsiasi cosa succeda.
Un limite del libro, a mio avviso, sono le lunghe e complicatissime lettere mai spedite, che sono farcite di complicate nozioni filosofiche, sociologiche, psicologiche e quant'altro: alla lunga stancano.