VIII Music Forum - Ascolto brani con video e testo

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G

giovaneholden

Guest
Inizierò io,dato che ho proposto il brano :mrgreen: L'ho scelto grazie al ritmo accattivante,alla capacità interpretativa e alla verve della cantante.Il testo ha meno importanza,non l'ho tradotto,dato che col traduttore automatico esce un pasticcio... Parla comunque di questo suo boyfriend che fa tutte le cose particolari che fanno gli innamorati,distratti,che vivono sulle nuvole e che pensano al loro oggetto di felicità.
 

sharazad

New member
Johnny Cash...mi sa proprio di America pura 100%! Mi fa venire voglia di un bel viaggio coast to coast passando per quelle stradone vuote, tipo route 66 con canzoni così sullo stereo (prima o poi parto!!)

Ricky Lee Jones: carinissima questa sua canzone e la sua interpretazione è favolosa!Non tanto per la voce, anche se è bella, ma proprio per il personaggio che ha saputo creare, un po' scanzonato e un po' sopra le righe....certo che con Tom Waits dovevano fare una bella coppia di matti..
 

SALLY

New member
Ricki Lee Jones interpreta bene questo orecchiabile ritmo,leggero e scanzonato,anch'io la vedo bene con Tom Waits,una coppia strepitosa :wink:
 

Nerst

enjoy member
Lo ammetto, non conoscevo la canzone, nè la cantante, ma le ho entrambe trovate piacevoli. La canzone è spensieratamente interpretata e la melodia è leggera e ritmata allo stesso tempo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Chuck E's in love

Sicuramente una canzone che corrisponde alla sua epoca ma ancor oggi godibile, sa di lunghi viaggi in macchina, lunghe ore a cazzeggiare tra amici sbronzi e strafatti ed una spensierata vita disordinata e disimpegnata da figli dei fiori americani e non. Grande ritmo, buona cultura musicale e desiderio di rompere con vecchi schemi pur fondendoli tra di loro.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Chuck E's in love

canzoncina spensierata senza troppe pretese, non avendo letto il testo mi pronuncio solamente sulla melodia accattivante e sulla voce di lei, senza dubbio piacevole. Potrebbe davvero fare da "colonna sonora" a un viaggio in macchina in nome della spensieratezza o essere la più gettonata in un juke box in una serata leggera all'insegna del blues.
Gradevole
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Brava, nemmeno io la conoscevo, confesso...La canzone mette buon umore, molte cose del testo non le ho capite però mi viene da sorridere pensando a questo Chuck innamorato e con la testa tra le nuvole :YY
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ecco il 3° brano proposto da ascoltare e commentare insieme Smells like teen spirit - Nirvana TUNZZZ.

Il video col testo si trova sempre nella prima pagina di questa discussione.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Questa è la canzone rock più bella degli anni 90.
Lui era un genio, il titolo della canzone lo aveva letto su un muro vicino casa. Una ragazza per prenderlo in giro gli aveva scritto "puzzi come il deodorante per adolescenti Teen spirit" e Kurt, che non conosceva quella marca dozzinale, aveva intepretato la frase come un complimento "odori di spirito adolescenziale". Come se la ragazza riconoscesse nell'adulto Kurt il ribelle, anticonformista "fanciullino" che era in lui. Il testo anche nella traduzione è facile evincere che non abbia un filo logico, nel senso che è un'accozzaglia di frasi sconnesse e che sicuramente poco hanno a che fare col titolo.
Curiosamente, la frase "here we are now, entertain us" è quello che Kurt usava ripetere ogni volta che arrivava a un festa.
La musica martellante, la batteria superba, la chitarra elettrica prima della seconda strofa mi fanno venire i brividi a fil di pelle.
Avevo 12 anni quando la sentii per la prima volta. Sono passati 20 anni e mi regala ancora lo stesso impatto emotivo a ogni ascolto.
 
G

giovaneholden

Guest
Un classico del Grunge,un pezzo che ha 20 anni ma non li dimostra. Voce aggressiva,stralunata,basso e batteria ipnotizzanti che spazzano via in un sol colpo gli anni 80. Come tutti i grandi gruppi,anche loro purtroppo hanno immolato un membro,anzi il leader addirittura,sull'altare sacrificale della buona musica. Dicevano gli antichi che i migliori erano presi giovani dagli dei che li volevano accanto a loro...è il caso di tanti grandi musicisti come Kurt.
 

Nerst

enjoy member
Questa canzone mi è sempre piaciuta, ed è il genere di canzoni che ascolto, specialmente quando devo "scaricarmi".
Nasce piacevolmente piano, per poi esplodere quasi inavvertitamente. Dalle parole si evince un sentirsi diverso a secondo dei momenti, forse per questo c' è la sfuriata.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Smells like teen spirit - Nirvana

è un genere che non ho mai frequentato per cui pur riconoscendo l'eccellenza del pezzo non posso farne una valutazione che da profana. Bello il video che cresce insieme al pezzo.
 

SALLY

New member
Sicuramente un bella musica,una delle migliori a cavallo fra gli anni 80-90,anche la band in quegli anni era delle più innovatrici,come dice il giovaneholden,anche i Nirvana,come tanti altri hanno pagato il prezzo della genialità.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Grande pezzo che però non sempre ho voglia di ascoltare... per apprezzare al massimo, come meritano, canzoni di questo genere devo avere lo stato d'animo giusto, cioè essere incavolata o avere desiderio di liberarmi di qualcosa perchè per me è una canzone estremamente liberatoria, e più lo sento urlare più mi libero...anche se mi piace molto anche l'inizio più "soft". Se invece sono tranquilla, evito canzoni di questo tipo.
Dovrebbe essere il contrario :?
Mi ha molto divertito il significato del titolo che ha chiarito Germano, mi sono sempre chiesta cosa significasse :D
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Proseguite pure con l'ascolto e il commento di Bartali di Paolo Conte;video e testo sono sempre nella prima pagina.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Bartali di Paolo Conte

La canzone di Conte è un gioiellino, per musica, parole ed interpretazione. Una canzone perfetta nel suo genere che riesce a raccontare e a descrivere non solo il personaggio Bartali, "quel naso triste come una salita", ma tutto un mondo, una cultura anche di genere e delle caratteristiche che ancora adesso sarebbero attuali, "i francesi che si incazzano che le palle ancora gli girano". Paolo Conte con quella voce sporca, con il ritmo jazz da pianista sempre all'opera, e qui mi ricorda il pianista di piano bar di De Gregori, elegante, colto, raffinato ironico e profondo. Un grande.
 
G

giovaneholden

Guest
Un classico di Paolo Conte,una canzone molto arguta e divertente,con tutte le sue tipiche contaminazioni musicali a creare un magico mix,diventato un vero e proprio inno.
 

Shoofly

Señora Memebr
Quegli occhi allegri da italiano in gita...

Farà piacere un bel mazzo di rose
e anche il rumore che fa il cellophane
ma un birra fa gola di più
in questo giorno appiccicoso di caucciù.
Sono seduto in cima a un paracarro
e sto pensando agli affari miei
tra una moto e l'altra c'è un silenzio
che descriverti non saprei.
Oh, quanta strada nei miei sandali
quanta ne avrà fatta Bartali
quel naso triste come una salita
quegli occhi allegri da italiano in gita.
E i francesi ci rispettano
che le balle ancora gli girano
e tu mi fai - dobbiamo andare al cine -
- e vai al cine, vacci tu. -
E` tutto un complesso di cose
che fa sì che io mi fermi qui
le donne a volte sì sono scontrose
o forse han voglia di far la pipì.
E tramonta questo giorno in arancione e
si gonfia di ricordi che non sai
mi piace restar qui sullo stradone
impolverato, se tu vuoi andare, vai...
E vai che io sto qui e aspetto Bartali
scalpitando sui miei sandali
da quella curva spunterà
quel naso triste da italiano allegro
tra i francesi che si incazzano
e i giornali che svolazzano
C'è un po' di vento, abbaia la campagna
e c'è una luna in fondo al blu...
Tra i francesi che si incazzano
e i giornali che svolazzano
e tu mi fai - dobbiamo andare al cine -
- e vai al cine, vacci tu! -


Questo brano del ’79 è dedicato a uno dei ciclisti più amati della storia sportiva italiana, forse il più conosciuto tra quelli scritti per i campioni del ciclismo (ricordo la canzone di Gino Paoli per Coppi e le molte dedicate a Marco Pantani, ad esempio da Vasco Rossi, Baccini, i Nomadi e Venditti).
"Il disco me lo mandò Jannacci – raccontava lo stesso Bartali - e credevo l'avesse scritta lui".

Quando si conobbero con Paolo Conte - Gino era stato letteralmente trascinato a quel concerto dall’amico e cantante Narciso Parigi – col suo solito humor ruvido e diretto gli disse: “senti Conte, la canzone mi piace ma la fa meglio Jannacci. Eppoi, te lo devo dire, c'è una strofa che mi fa incazzare: cos'è questa storia del naso triste come una salita? Io a naso non sto male ma te, ti sei visto, che nappa ti ritrovi?". Troppo giusto. I due “maestri” si abbracciarono ridendo.
Una delle più belle testimonianze sulla personalità di Bartali si trova nel libro di Maro Marcellini, sull’alluvione che colpì Firenze nel ’66:

"Per tutto quello che avevo perso ebbi centomila lire. Non rientravo in nessuna categoria, avevo soltanto la tessera di corridore che, a quanto sembrava, non valeva nulla (...) Sono quello che ha corso più di tutti e che ha guadagnato meno di tutti, ma non me ne frega niente. Tanto di là i soldi non se li porta dietro nessuno. E' vero che mi hanno dato un sacco di onorificenze ma se qualcuno le vuole gliele regalo. Le ho avute da gentaglia. Mi dicono che sono un mito, ma che mi importa a me di essere un mito. Il mio amico Kubler, lo svizzero, prende tre milioni e mezzo di pensione al mese, altro che mito! Meno male che l'Arno non si prese anche la mia bicicletta. Forse perché era in soffitta. Ce l'ho ancora e ogni tanto la presto a qualche museo. Con quella, in acciaio e alluminio duro, ci ho fatto tutte le corse. Ha una moltiplica, sempre la stessa, che ha fatto più di cento ottantamila chilometri. (...) Quando ripenso ai tempi dell'alluvione, così come quando penso a tutta la mia vita passata, ringrazio sempre Dio per avermi dato due cose per ogni cosa buona che ho fatto. E lo ringrazio anche per la salute che ancora mi dà. Alla mia età me la cavo ancora bene e leggo anche le scritte più piccole, come quelle sulle polizze dell'assicurazione dove lavora uno dei miei figli, senza bisogno di occhiali. Chi lo sa forse la polvere che m'ha dato Coppi m'ha fatto bene agli occhi".

Nella canzone di Paolo Conte non si fa accenno alla rivalità sportiva con Coppi e gli altri colleghi, al cantautore interessa soprattutto la strada, tanta, polverosa e sudata, dove il vento trascina giornali vecchi e l’abbaiare dei cani in lontananza, dove si sente odore di gomme consunte e la fidanzata preme per andarsene, accampando mille scuse (il cinema, la pipì… :mrgreen:), dove si respira l’attesa “dell’uomo qualunque che aspetta che dietro una curva spunti un sogno in forma di ciclista”.*
Un’atmosfera epica e surreale dove le fatiche dei campioni si mescolano all’ammirazione estatica dei tifosi nell’Italia del secondo dopoguerra, piena di speranze e di voglia di ricominciare. L’orgoglio nazionale fa da contraltare all’incazzatura dei francesi che non vogliono starci a perdere. E soprattutto, lui, quel leggendario “naso triste da italiano allegro” che se ne fregava dei mazzi di rose, odiava mangiare la polvere dell’amico Coppi ma s’incazzava di più se gli dicevi che aveva il naso grosso.

Da: «I sogni, gli amori, i litigi nell’attesa del campione» - Corriere della Sera


 
Bellissima canzone, mi fa entrare anima e corpo in quell'età in cui il ciclismo era sport di fatica e valori. Coppi e Bartali probabilmente è la rivalità per eccellenza dello sport italiano. Se non ci fosse stata la seconda guerra mondiale, probabilmente Coppi avrebbe vinto come e più di Merckx.
La melodia di Conte ti mette allegria, le parole sono poesia: "gli occhi allegri di italiano in gita", i francesi che ci rispettano, ma si incazzano. Poi tanto rispetto non c'è stato se una volta siamo stati costretti al ritiro.
La canzone mi ha riportato indietro di trent'anni, quando poco più che pulcino, nella 500 familiare mio padre ci portava (caso più unico che raro, il Giro a Sud scende pochissimo, e dalle mie zone praticamente mai) a vedere la "maglia rosa".
Di certo la migliore canzone scritta in onore di un ciclista. Viva Bartali e viva Coppi


 
Stato
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