Grazie Luisa,anche da parte mia,molto chiarificatori i tuoi commenti,non avevo pensato che il diavolo nel campanile rappresentasse un tentativo (inutile) di sfuggire al male.
Grazie a voi, ragazzi (scusate, non sono riuscita a citare tutti e due i vostri messaggi), per avermi fatto scoprire un autore così affascinante. E' il primo gruppo a cui partecipo, e sono felice se il mio contributo risulta positivo, perché amo la letteratura più di tutto.
Il gatto nero
Ancora una volta, ritroviamo alcuni elementi già noti: il nevrotico che cerca di giustificare la propria condotta negando di essere pazzo, l' abuso di alcol, il tentativo fallito di compiere un delitto perfetto. Questo racconto si distingue però dai precedenti perché è "più fantastico", come dice lo stesso narratore nell' incipit, in quanto il soprannaturale sembra avere un ruolo decisivo nello svolgimento della vicenda. Dico "sembra" perché in realtà, a ben guardare, anche in questo caso le ossessioni di un uomo malato restano la causa primaria di tutto.
Quello che più mi ha colpito è una certa analogia con la vicenda di William Wilson. La funzione di persecutore e di giustiziere implacabile, lì svolta dall' alter ego del protagonista, in questo racconto è affidata addirittura a un animale, a un gatto. Perché? A mio avviso, la scelta di Poe non è dovuta soltanto al carattere "magico", misterioso, ambiguo di questo animale, che nel corso dei secoli è stato di volta in volta idolatrato o demonizzato. Azzardo un' ipotesi, rifacendomi in parte ad alcuni saggi letti tempo fa, riguardanti il ruolo dell' animale nell' immaginario collettivo. L' animale è, fondamentalmente, altro da noi, in quanto non possiede la ragione né il linguaggio verbale, ossia gli elementi che distinguono e rendono superiore l' uomo rispetto a tutti gli altri esseri del creato. L' uomo, però, proprio in quanto dotato di libero arbitrio, conosce anche i sentimenti negativi, la malvagità, la falsità. L' animale, invece, poiché segue solo il suo istinto, non è né buono né cattivo, è "innocente". Allora ci viene il dubbio: e se gli animali, in qualche modo, fossero davvero superiori a noi? Forse sono addirittura in grado di capirci e di giudicarci... Essi sono ai nostri occhi l' immmagine di un paradiso perduto, di un' innocenza originaria... Credo sia per questo che il protagonista, mentre scivola sempre più in basso nella sua corruzione, non sopporta più la presenza dei suoi animali da compagnia (e in particolare quella di Pluto, definito fin dall' inizio un gatto di grande bellezza e intelligenza): gli ricordano troppo ciò che una volta è stato e che ora non è più, un uomo puro, semplice, buono.