swann
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L'Enigma di Kaspar Hauser è un film del 1974 scritto e diretto da Werner Herzog. La trama prende spunto da una storia vera: nel 1800, a Norimberga, comparve in una piazza della città un ragazzo incapace di parlare e di comunicare con gli altri esseri umani. Egli, si scoprirà, ha passato 12 anni della propria vita in una cella buia, senza alcun contatto con il mondo esterno. La sua origine è un mistero e suscita molta curiosità nella piccola comunità che lo circonda. Kaspar viene affidato alle cure del prof. Daumer che lo istruirà tentando di reintegrarlo nella società.
Il film è un inno alla sensibilità. Il protagonista è un ragazzo "anormale", secondo i parametri di una società che ha per ideali l'armonia e ordine, che non ha sviluppato doti di comunicazione verbale ma che "sente" e comunica con la natura. E' un uomo assolutamente puro e buono e il suo tentativo di integrazione nella comunità è destinato all'inevitabile fallimento. Il processo di educazione, poco alla volta, sviluppa le sue capacità critiche che si scontrano con la bigotta mentalità della gente, abituata ad accettare in modo dogmatico tutte le "verità" professate da professori e sarcerdoti. La "soluzione" finale dell'enigma, in tal senso, è geniale, in quanto fornisce alla comunità una spiegazione ottusa ma sufficiente a inquadrare "l'anormalità" di Kaspar all'interno di confini conosciuti e razionali (non anticipo nulla per chi volesse vedere il film).
Memorabili alcuni passaggi:
-Kaspar, mi potete dire come stavate in quella prigione, dentro quella cella umida e buia?
-Meglio che di fuori.
-Vostra eccellenza, quello che meno vive in me è proprio la mia vita.
-Perchè mi è tutto così difficile? Perchè non posso suonare il pianoforte come io respiro?
L'attore che interpreta Kaspar tra l'altro ha una storia molto simile a quella del personaggio: figlio di una prostituta e vittima di violenze, fu allevato in un orfanotrofio. Herzog lo notò in una fabbrica in cui faceva l'operaio e lo scelse come protagonista, nonostante non avesse mai recitato prima. Con il compenso del film comprò un pianoforte che già strimpellava da autodidatta, esattamente come Kaspar Hauser.
Consiglio il film a tutti quelli che sentono di avere una sensibilità diversa da quella della massa.
Non è un film allegro, siete avvisati
Il film è un inno alla sensibilità. Il protagonista è un ragazzo "anormale", secondo i parametri di una società che ha per ideali l'armonia e ordine, che non ha sviluppato doti di comunicazione verbale ma che "sente" e comunica con la natura. E' un uomo assolutamente puro e buono e il suo tentativo di integrazione nella comunità è destinato all'inevitabile fallimento. Il processo di educazione, poco alla volta, sviluppa le sue capacità critiche che si scontrano con la bigotta mentalità della gente, abituata ad accettare in modo dogmatico tutte le "verità" professate da professori e sarcerdoti. La "soluzione" finale dell'enigma, in tal senso, è geniale, in quanto fornisce alla comunità una spiegazione ottusa ma sufficiente a inquadrare "l'anormalità" di Kaspar all'interno di confini conosciuti e razionali (non anticipo nulla per chi volesse vedere il film).
Memorabili alcuni passaggi:
-Kaspar, mi potete dire come stavate in quella prigione, dentro quella cella umida e buia?
-Meglio che di fuori.
-Vostra eccellenza, quello che meno vive in me è proprio la mia vita.
-Perchè mi è tutto così difficile? Perchè non posso suonare il pianoforte come io respiro?
L'attore che interpreta Kaspar tra l'altro ha una storia molto simile a quella del personaggio: figlio di una prostituta e vittima di violenze, fu allevato in un orfanotrofio. Herzog lo notò in una fabbrica in cui faceva l'operaio e lo scelse come protagonista, nonostante non avesse mai recitato prima. Con il compenso del film comprò un pianoforte che già strimpellava da autodidatta, esattamente come Kaspar Hauser.
Consiglio il film a tutti quelli che sentono di avere una sensibilità diversa da quella della massa.
Non è un film allegro, siete avvisati