Summa finale
Lo recensisco con un ritardo vergognoso ma in questi 10 giorni mi sono ritrovato a riflettere spesso mentre sono al parco sulle tematiche politiche e sociali di cui questo romanzo geniale è intriso.
1984 è stato scritto da George tra il 1946 e il 1949 ma a dispetto del titolo è un libro che "si guarda indietro" con un'occhiata fortemente caustica all'indirizzo della Russia di Stalin, del periodo delle purghe, dei gulag e del comunismo, maschera di dittature totalizzanti. La pratica di vaporizzare i membri del partito più a rischio ricorda molto da vicino le purghe della metà degli anni 30 da parte del regime stalinista. Altri membri del partito, se sono "fortunati", non vengono fatti sparire ma condannati ai lavori forzati (come non pensare ai gulag?). E il Grande Fratello stesso, questa figura eletta a baluardo dell'integrità e longevità del partito, del vivere civile e della legge, che finisce per essere mitizzata e idolatrata come personalità/entità al di sopra degli uomini comuni, non ricorda da vicino un dittatore travestito da fautore del comunismo, della fratellanza e della solidarietà?
Se è vero che è un romanzo che guarda a un passato recente, è altresì vero che George, intitolandolo 1984 e ambientandolo in quel periodo, è stato anche un veggente. L'occhio scrutatore del Grande Fratello e i teleschermi non ricordano molto da vicino le telecamere onnipresenti al giorno d'oggi o i satelliti in orbita americani capaci di fotografare qualsiasi cosa? Le vaporizzazioni messe in atto dal partito non ricordano molto da vicino i genocidi perpetrati da Ceausescu o da Gheddafi stesso e altri dittatori africani?
Vengono i brividi a fare i parallelismi.
Per quanto riguarda lo stile e la tecnica, ho trovato più scorrevole e avvincente la seconda parte del romanzo, dopo che Winston e Julia vengono scoperti. Ci sono rimasto malissimo sia per O'Brien che per il rigattiere, due sporchi attori al soldo del partito.
Mi è venuto sinceramente un nodo allo stomaco durante gli interrogatori in cella, soprattutto quando Winston viene costretto a guardarsi allo specchio e si vede quasi scheletrico (anche qui non vengono in mente certe immagini dei campi di concentramento quando si vedono le persone con le costole di fuori?) e soprattutto quando Winston pronuncia la frase "Non ho tradito Julia". Bellissima e pregnante questa frase qui.
Nel complesso è un libro da leggere assolutamente una volta nella vita (anche due) però devo ribadire che la prima parte è un po' lenta e i rimuginamenti e i dubbi del protagonista inficiano un pochino la scorrevolezza.
Voto 4/5