Teresa Batista è diverso dagli altri libri di Amado nei quali, pur essendoci sempre un po' di amarezza, prevale sempre l'allegria e il buon umore. Qui invece si respira, a tratti, una forte atmosfera di tragedia e violenza, peraltro descritta con dovizia di particolari, che rende una parte del romanzo decisamente cruda, quasi fastidiosa la quale, tuttavia, contribuisce a rendere il libro più profondo, forse il più bello di questo autore. Ma, anche in queste parti del libro, a dominare la scena è la forza di Teresa, il suo orgoglio o, meglio, dignità, il suo senso di giustizia, il suo carattere che oggi verrebbe definito "tosto", il suo cuore d'oro, oltre alla sua bellezza travolgente che sembra quasi palpabile all'interno delle pagine, seppure io non riesca a darle una vera e propria fisionomia. Sfortunata sin da piccola, orfana di entrambi i genitori, Teresa, che vive con gli zii, i quali si disinteressano di lei se non per cupidigia sessuale, viene venduta all'età di tredici anni ad un perfido e rozzo capitano. Subirà inenarrabili angherie, conoscerà l'odio e la crudeltà, il delitto, la galera, la prostituzione, ma anche l'amore e la delusione, e poi il benessere, la bontà, la solidarietà, l'amore vero. Non preoccupatevi, non sto spoilerando, questo libro è un susseguirsi di eventi, di avventure, di vita, tutto molto difficile da immaginare. Amado descrive un mondo crudo e maschilista, ma nel contempo magico. Razionalmente, credo che nessuna donna vorrebbe vivere in un mondo in cui ogni uomo sposato (ma anche molte donne, in verità), soprattutto se potente, ha una o più amanti quasi alla luce del sole, dove chi è bella, a meno che non abbia il carattere di Teresa, viene trattata come un oggetto sessuale (sì, lo so che succede anche qui e adesso, ma nel libro tutto viene considerato normale) e chi è brutta o insignificante a 20 anni è già zitella, dove le donne contano solo come "moglie di" o "amante di". Eppure le atmosfere di Amado, uniche e irripetibili, magiche, fanno sì che la razionalità vada a farsi benedire e che, concentrando l'interesse sulle parti più vive o romantiche, ci si lasci assorbire completamente, come fossimo lì, dai luoghi, personaggi, sapori, odori che quasi sembra di sentire, con buona pace degli orixas e divinità varie

. Allegria e saudade viaggiano insieme come fossero un'unica cosa, immergendo il lettore in un'atmosfera libera e a contatto con personaggi veri, anticonvenzionali, su uno sfondo storico-sociale soltanto accennato o forse addirittura immaginario, ma sempre visto dalla parte dei poveri, delle prostitute, degli ultimi.