Gaarder, Jostein - Il mondo di Sofia

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Se non avessi avuto l'occasione di conoscere l'autore alla presentazione del suo ultimo libro, Il castello dei Pirenei, credo che questo libro non mi sarebbe piaciuto affatto. Pur nella sua semplicità e nel suo metodo divulgativo, l'ho trovato noiosetto. La storia della filosofia mi sembra troppo semplice per chi ha già una pur lieve infarinatura liceale e troppo complessa per chi ne è digiuno. Poi le storie parallele, Alberto e Sofia e Albert e Hilde mi sembrano troppo artificiose e in certi momenti irritanti nel loro intento didascalico.
Se Gaarder non fosse un simpatico norvegese e un buon ripasso di storia della filosofia ogni tanto fa bene, direi che non gli avrei dato la sufficienza, essendo invece tutto questo alla fin fine la sufficienza se la merita.
 

mandri

New member
Piacevole lettura, comunque mi associo a tutti quelli che non sono rimasti colpiti dalla storia principale.
Questo libro l'ho vissuto principalmente come un buon ripasso della filosofia del liceo, visto che la storia, anche se si tratta di narrazione fantastica, non mi ha preso.
 

Sandy

New member
Sicuramente all'epoca delle superiori l'avrei preferito ad un classico libro di filosofia...ma a distanza di anni...mi è pesato uun pò leggerlo....:??
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
bello il doppio intreccio

peccato per tanti commenti negativi sulla trama... sarà che l'ho letto da ragazzina, ancora prima di iniziare a studiare filosofia, ma questo libro mi aveva letteralmente rapita e l'ho poi riletto ad anni di distanza, senza per questo giudicarlo meno affascinante. io credo che il secondo intreccio non solo aiuti a rendere la lettura più accattivante e a dare un tocco di mistero e suspence a tutta la vicenda, ma anche a far capire (in modo giocoso, s'intende) quanto le domande fondamentali che ci poniamo (o dovremmo porci) non sono mere speculazioni filosofiche ma coinvolgano REALMENTE la nostra vita... allora perchè denigrare tanto il giallo sull'identità di Hilde? A mio avviso è un espediente simpatico e decisivo per la riuscita del romanzo!
 

velmez

Active member
bella l'idea, ma poteva essere costruito meglio...
ricordo di averlo letto subito dopo il diploma (cosa pessima, perchè se l'avessi letto prima, sarebbe stato più utile :W)
ricordo che mi era piaciuto molto fino ad un certo punto... ma il finale mi era sembrato sbriativo e poi la storia secondaria non reggeva, me la ricordo molto forzata, soprattutto sul finale.
In compenso l'ho fatto leggere a mio fratello a 15 anni e ho creato un mostro! lui che non ha mai fatto filosofia, ha poi iniziato a leggersi freud, nietsche, kafka, joice come fossero topolini!:OO
 

doriangray

New member
Sono sconvolto!
Ho appena terminato la lettura e sono corso qui. A dire il vero non volevo scrivere subito, ma volevo pensarci un po su. Ma alla fine eccomi qua!

Che dire.. ho passato gli ultimi 6 giorni, a riflettere, a pensare.. forse non ho mai riflettuto cosi intensamente come in questi ultimi giorni. Decisamente questo per me è un CAPOLAVORO!! Da qualche parte ho letto che un buon libro è quello che ti dice cose che già sai o pensi, (non so se diceva proprio cosi) a leggere questo libro ha svegliato in me tanti pensieri che mi sono portato dietro per tutti questi anni.

Ho imparato (sommariamente) il pensiero di grandi filosofi da 3 mila anni a questa parte.. mi sono trovato a volte in disaccordo altre volte condividendo i loro pensieri, altre volte scoprivo nuovi modi di pensare. E' stato un viaggio bellissimo, mi sono lasciato trasportare.. ho viaggiato nella storia e attraverso questi grandi personaggi.. indescrivibile!!!

Insegnare la storia, la filosofia, ecc.. attraverso un'unica trama è stata una genialata. Io non ho studiato filosofia a scuola, forse è per questo che mi è piaciuto cosi tanto. La storia nella storia.. e forse nella storia, nella storia.. non so se qualcuno ha capito!!!

10 e lode!!!
 

Jessamine

Well-known member
Dunque, era ormai qualche anno che volevo leggere questo romanzo, e finalmente sono riuscita a farlo. Devo dire che la curiosità era tanta, essendo una (quasi) laureanda in Filosofia. Credo che questo fatto in parte abbia costituito un ostacolo per me ad apprezzare questo romanzo, più che altro perché ho avuto bisogno di circa un centinaio di pagine per sintonizzarmi con il livello della divulgazione (non voglio passare per saccente, eh, non è che io sia un genio, solo che ormai sono abituata ad essere immersa per buona parte delle mie giornate direttamente nei testi degli autori, e alcune semplificazioni d'obbligo inizialmente mi hanno un po' spaesata). E, ecco, credo che questo sia un romanzo particolarmente adatto ai ragazzi che non hanno ancora studiato filosofia, o ai più grandi che sono a digiuno di questa materia e vogliono avvicinarcisi: le spiegazioni sono molto dirette e semplici, eppure al tempo stesso sono precise, e permettono a chiunque, quale che sia la preparazione in materia, di riuscire a seguire il discorso. E, insomma, credo che questa sia una bellissima cosa.
La vicenda narrativa in sé credo risenta un pochino del fatto che questo è sostanzialmente un libro per ragazzi: è interessante, accattivante e sotto un certo punto di vista geniale, ma ogni tanto ho trovato alcuni passaggi poco credibili, salvo poi dovermi fermare per ricordarmi di quello che cercavo in un libro a quattordici-quindici anni. Però credo che sia comunque fondamentale: permette di cogliere in maniera più approfondita alcuni tratti di determinati autori, oltre ad alleggerire le spiegazioni puramente nozionali (anche perché, se non ci fosse la narrazione, non sarebbe più un romanzo, ma solo un riassunto divulgativo della storia della filosofia). Diciamo che ho apprezzato i primi tre quarti della trama, mentre la parte finale l'ho trovata leggermente forzata e surreale (non mi sbilancio troppo per non rischiare spoiler :mrgreen:).
Un'altra cosa che mi ha lasciata un po' perplessa è stato il fatto di trovare autori come Nietzsche e Sartre riassunti in poche righe, Heidegger solamente nominato, Husserl totalmente assente. Non so, questo dalla trama è giustificato, ma in un romanzo che si propone di illustrare la storia della filosofia, mi pare un pochino una mancanza.
In conclusione, credo che probabilmente avrei apprezzato molto di più questo romanzo se lo avessi letto qualche anno fa (non dico prima di cominciare il triennio al liceo, ma almeno prima di iniziare l'università), ma resta il fatto che è un ottimo romanzo, con un'idea di base interessantissima, molto utile per chiunque voglia avvicinarsi alla filosofia o rispolverare qualche nozione sopita dal tempo.
 
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