Ahahah ... Be', poetico o no a tratti è effettivamente troppo descrittivo...però ele, vai avanti, una volta che sono entrata nel vivo mi sono abituata e lo stile mi è diventato familiare...e la storia mi sta appassionando molto, ho letto 80 pagine in un pomeriggio, cosa che per me non è abituale!
Anche io ho l'edizione Einaudi e ho notato qualche refuso (sempre sulla parola "mulo", talvolta si chiama muro o muh ) e una volta è stato tradotto "genero" anziché "suocero" (quisquilie ).
Ieri ho parlato di contenuti cruenti, no, mi correggo, sono proprio pulp! Orecchie che ballano da sole una volta mozzate, individui scuoiati vivi, globi oculari che penzolano, bocche che continuano a urlare su teste staccate dal corpo, ci vedo un certo gusto dell'orrido ma il tutto è addolcito dalla dolcezza delle descrizioni degli elementi naturali e del loro continuo variare; questo contrasto suscita in me una certa ilarità, facendo sì che il mio stomaco superi la prova e in un certo senso rendendo gradevole il tutto.
La storia presenta elementi tipici di altri luoghi e di tempi passati, la normalità è sposare uno sconosciuto a sedici anni, gli uomini sono pronti a tutto pur di mostrare il loro valore nei combattimenti, i bambini assistono alle esecuzioni e i quattordicenni imparano a uccidere; i sentimenti passano quasi in secondo piano anche se spesso solo in apparenza.
I salti temporali mi permettono di non annoiarmi, ho trovato appassionante la storia della nonna e del suo presunto matrimonio poiché lei è un personaggio interessante, combattivo nonostante fino a quel momento abbia vissuto quasi tutto il suo tempo dentro casa, e mi piace che sia inframmezzata da episodi più recenti, fino ad arrivare alla sua morte, tracciando in tal modo una figura esaustiva del personaggio.