In contemporanea ad altri libri, come oramai faccio sempre più spesso, sto leggendo "Il contagio" di Walter Siti: un racconto sulle borgate romane senza troppi filtri, grande mimesi per quanto riguarda la riproduzione del dialetto romanesco dell'autore, che riesce addirittura dove a mio parere era inciampato l'immenso Pasolini (di cui Siti è curatore dell'opera omnia), che idealizzava i propri borgatari facendoli esprimere come figure evangeliche. Lungi da me muovere delle critiche a Pasolini, ovvio: ma il meglio lo ha dato altrove - poesia, saggistica, cinema -, e Siti fa una versione 2.0 del lavoro del maestro, in parte superandolo.
Dopodiché, credo che il miglior Siti sia quello di "Scuola di nudo" e "Troppi paradisi".