Che libro state leggendo?

Pathurnia

Well-known member
Con cautela, e rispetto, leggo La morte di Virgilio di Hermann Broch. È una gigantesca riflessione sul senso della vita
Ciao Olmo, vorrei pregarti di copiare questa recensione in "piccola biblioteca" che è il primo rigo in alto delle categorie del menù.
Non sono un'admin, ma te lo chiedo perché questa bella recensione non vada perduta nei meandri del forum.
p.s.: notoriamente sono avarissima ma questo libro mi sa che lo compro 🙋‍♀️
 

Pathurnia

Well-known member
Prova Argo il cieco e Le menzogne della notte.
Grazie! Argo il cieco è su youtube letto dalla possente voce di Lorenzo Pieri: ascoltato.
Le menzogne della notte è su Internet Archive. Letto in parte. Sono contenta che tu me l'abbia rammentato così lo riprendo.
🙋‍♀️
 
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Olmo

New member
Grazie! Argo il cieco è su youtube letto dalla possente voce di Lorenzo Pieri: ascoltato.
Le menzogne della notte è su Internet Archive. Letto in parte. Sono contenta che tu me l'abbia rammentato così lo riprendo.
🙋‍♀️
Mai ascoltato un romanzo o un saggio. Leggere, però, ti permette di svelare la struttura del romanzo, di tornare e ritornare su di un passo, di assaporare le parole nella tua mente, di recitarle ad alta voce, di interpretare tu ciò che leggi. Ascoltandolo no. E quindi nell'ascolto ti perdi una parte significativa, o fondamentale, di quanto è stato scritto.
Forse sono troppo radicale.
Francamente non amo le novità, i libri li compro ancora in libreria e mi piace l'oggetto in sé. Anzi sono un accumulatore seriale di volumi.
 

Pathurnia

Well-known member
Mai ascoltato un romanzo o un saggio. Leggere, però, ti permette di svelare la struttura del romanzo, di tornare e ritornare su di un passo, di assaporare le parole nella tua mente, di recitarle ad alta voce, di interpretare tu ciò che leggi. Ascoltandolo no. E quindi nell'ascolto ti perdi una parte significativa, o fondamentale, di quanto è stato scritto.
Forse sono troppo radicale.
Francamente non amo le novità, i libri li compro ancora in libreria e mi piace l'oggetto in sé. Anzi sono un accumulatore seriale di volumi.
Per me sono due aspetti complementari. Non per nulla le zone della corteccia cerebrale che vengono attivate sono zone diverse!
Certo il libro di carta consente spesso una grande accortezza, dà la possibilità di gustare la precisione e l'efficacia di frasi ed espressioni, ma dipende dallo stile di lettura e/o di ascolto.
Io sono un'ascoltatrice esigente, e so selezionare il lettore che mi presta la sua voce in maniera chiara ma sapendo mantenersi un passo indietro, per non sovrapporre la propria recitazione al testo. Sono attenta e quando una frase mi colpisce torno a risentirla. A volte prendo appunti o segno il minuto preciso di una frase. Riesco a gustare il testo con molta concentrazione, e mentre nella lettura tradizionale a volte mi scopro a volare altrove con la mente, durante l'ascolto non mi capita.
Però, ribadisco, non si tratta di criteri standardizzabili: ognuno ha le proprie modalità per attivare attenzione, memoria, godimento estetico. Non è una questione di modernità, è proprio una questione di conformazione percettiva. C'è chi ricorda una strada e chi - come me - si perderebbe a casa propria. C'è chi ricorda le parole scritte e chi i volti, c'è chi riconosce un brano musicale e chi sa apprezzare il retrogusto di un vino.
C'è chi sa ballare il tango e chi no. Che c'entra il tango con l'ascolto di un audiolibro? Sono tutte forme di elaborazione di uno stimolo, e ognuno di noi ha una o più vie d'accesso preferenziali. Ovviamente poi, visto che noi umani siamo orientati verso ciò che ci viene meglio, sarà questa la capacità che coltiveremo e quindi con l'allenamento ci riuscirà sempre meglio.
Quindi non credo che si tratti di una questione di "approccio alle novità", anche perché insomma.. novità relativamente, eh!
Ricordo che, con la mia tribù, sedevamo la sera intorno al fuoco e mentre echeggiavano in lontananza i barriti dei dinosauri lo sciamano raccontava le storie.. no, dai, sto giocando, i dinosauri non barrivano (credo) ma soprattutto non barrivano quando c'erano gli uomini. Ma sicuramente se c'erano gli uomini c'erano le storie, ed erano storie tramandate oralmente.
E per finire, la tecnologia mi apre orizzonti che prima mi erano preclusi. Quali? Te lo dico un'altra volta, ma ricorda: "Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua neofobia".
Scherzo, sono antica quanto te, ma non dirlo a quelli del forum;).
 
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Olmo

New member
Per me sono due aspetti complementari. Non per nulla le zone della corteccia cerebrale che vengono attivate sono zone diverse!
Certo il libro di carta consente spesso una grande accortezza, dà la possibilità di gustare la precisione e l'efficacia di frasi ed espressioni, ma dipende dallo stile di lettura e/o di ascolto.
Io sono un'ascoltatrice esigente, e so selezionare il lettore che mi presta la sua voce in maniera chiara ma sapendo mantenersi un passo indietro, per non sovrapporre la propria recitazione al testo. Sono attenta e quando una frase mi colpisce torno a risentirla. A volte prendo appunti o segno il minuto preciso di una frase. Riesco a gustare il testo con molta concentrazione, e mentre nella lettura tradizionale a volte mi scopro a volare altrove con la mente, durante l'ascolto non mi capita.
Però, ribadisco, non si tratta di criteri standardizzabili: ognuno ha le proprie modalità per attivare attenzione, memoria, godimento estetico. Non è una questione di modernità, è proprio una questione di conformazione percettiva. C'è chi ricorda una strada e chi - come me - si perderebbe a casa propria. C'è chi ricorda le parole scritte e chi i volti, c'è chi riconosce un brano musicale e chi sa apprezzare il retrogusto di un vino.
C'è chi sa ballare il tango e chi no. Che c'entra il tango con l'ascolto di un audiolibro? Sono tutte forme di elaborazione di uno stimolo, e ognuno di noi ha una o più vie d'accesso preferenziali. Ovviamente poi, visto che noi umani siamo orientati verso ciò che ci viene meglio, sarà questa la capacità che coltiveremo e quindi con l'allenamento ci riuscirà sempre meglio.
Quindi non credo che si tratti di una questione di "approccio alle novità", anche perché insomma.. novità relativamente, eh!
Ricordo che, con la mia tribù, sedevamo la sera intorno al fuoco e mentre echeggiavano in lontananza i barriti dei dinosauri lo sciamano raccontava le storie.. no, dai, sto giocando, i dinosauri non barrivano (credo) ma soprattutto non barrivano quando c'erano gli uomini. Ma sicuramente se c'erano gli uomini c'erano le storie, ed erano storie tramandate oralmente.
Sul finale mi hai quasi convinto. Le storie l'uomo le raccontava oralmente prima di saperle scrivere. La tradizione omerica è stata tramandata oralmente per generazioni prima di esser scritta. Ricordo quando la vecchia zia di mia madre raccontava a noi cugini, i suoi pronipoti, le antiche favole della tradizione, di cui solo alcune ho ritrovato nel Cuntu di li Cunta. Mia zia parlava solo in siciliano ed era un siciliano bellissimo, dolcissimo, fluente, erudito mi viene da dire perché non imbastardito dall'italiano. Catarinedda 'ndindirindì cuntami quanti stidde avi 'u cielu stiddatu. Sì, era magico. Quella magia mi è rimasta dentro e la mia è stata l'ultima generazione che ha potuto ascoltare quelle storie. Però una cosa è la tradizione orale e una l'audiolibro. Convinto a metà.
Io nei libri metto i vecchi pizzini.
 

isola74

Lonely member
Ho iniziato La casa degli sguardi di Daniele Mencarelli .
Non conosco l'autore ma ho letto buone recensioni. Per ora so solo che a pagina 16 mi è venuto da piangere .
Spero che il libro non sia tutto così
 

darida

Well-known member
Iniziato e finito ieri: "Colpisci il tuo cuore" Nothomb, piaciuto ma ormai niente di nuovo.
E sono arrivata a quota 15 della sua vasta produzione.Voglio prenotare "Diario di Rondine" e con questo concludere l'incontro 😁vorrei lasciarla prima che mi venga a noia 😉
 
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