Poesia

Masetto

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elly ha scritto:
Arthur Rimbaud

La mia bohème

Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate;
E anche il mio cappotto diventava ideale;
Andavo sotto il cielo, Musa! ed ero il tuo fedele;
Oh! quanti amori splendidi ho sognato!

I miei unici pantaloni avevano un largo squarcio.
Pollicino sognante, nella mia corsa sgranavo
Rime. La mia locanda era sull'Orsa Maggiore.
- Nel cielo le mie stelle facevano un dolce fru-fru

Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade
In quelle belle sere di settembre in cui sentivo gocce
Di rugiada sulla fronte, come un vino di vigore;

Oppure, rimando in mezzo a fantastiche ombre,
Come lire tiravo gli elastici
Delle mie scarpe ferite, un piede vicino al cuore!
Deliziosa 8)
 

Masetto

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Nel tempo ch'era nuovo il mondo ancora
e che inesperta era la gente prima
e non eran l'astuzie che sono ora,
a più d'un alto monte, la cui cima
parea toccassi il cielo, un popul, quale
non so mostrar, vivea ne la val ima;
che più volte osservando la inequale
luna, or con corna or senza, or piena or scema,
girar il cielo al corso naturale;
e credendo poter da la suprema
parte del monte giungervi, e vederla
come si accresca e come in sè si prema;
chi con canestro e chi con sacco per la
montagna cominciar correr in su,
ingordi tutti a gara di volerla.
Vedendo poi non esser giunti più
vicini a lei, cadeano a terra lassi,
bramando in van d'esser rimasi giù.
Quei ch'alti li vedean dai poggi bassi,
credendo che toccassero la luna,
dietro venian con frettolosi passi.
Questo monte è la ruota di Fortuna,
ne la cui cima il volgo ignaro pensa
ch'ogni quiete sia, nè ve n'è alcuna.

Ariosto, dalle Satire



- o - o - o- o - o - o- o - o - o -



E' caduta la neve.
Eppure non è la stagione.
Mi bombardano di palle,
la porta di casa è rimasta bloccata.

Il mio chiavistello s'è sfasciato,
la mia stamberga è proprio decrepita,
i catenacci son tutti a pezzi,
la mia stanzetta è gelida.

Amore, ti supplico, abbi pietà*
di questa miseria estrema:
se mi prendi tra le braccia,
son certo che l'inverno svanirà*.

Popolare tedesca



- o - o - o- o - o - o- o - o - o -



Sonetto aguzzo

Torna su me! Sento il tuo amore che s'erge, vieni.
Apro il mio desiderio al tuo, giovane amante.
Là... Ecco... Dolcemente... Muovi più dolcemente...
Sento sin nelle viscere la tua carne che preme.

Ritma... la tua... carezza... ardente
al ritmo del mio altalenare.
Oh, anima mia... Lentamente,
prolunghiamo la nostra ebrietà*.

Là... Presto! Più a lungo!
Mi sciolgo! Aspetta...
Sì... t'adoro...

Va! Va! Va!
Ancora!
Ah!

Edmond Harancourt
:wink:
 
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Livius

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Infinito - G. Leopardi

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare

Semplicemente la poesia più bella di tutti i tempi!!!
 

Hidan

Son Member
Io ne ho scritta una per scuola, ma non è molto bella xD

Montagne della Lombardia, Inverno 44

Picco innevato, bianco
passo pesante, fango
cielo oscurato, terrore
compagno caduto, dolore
piombo rovente, sangue
un solo respiro, morte

Non sono molto bravo =((

Edit: scusate, non avevo visto che bisognava postare altre poesie, scusatee XD vabbè, intanto vi leggete la mia.
 

Masetto

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G. D'Annunzio

LA SERA FIESOLANA



Fresche le mie parole ne la sera
ti sien come il fruscìo che fan le foglie
del gelso ne la man di chi le coglie
silenzioso e ancor s'attarda a l'opra lenta
su l'alta scala che s'annera
contro il fusto che s'inargenta
con le sue rame spoglie
mentre la Luna è prossima a le soglie
cerule e par che innanzi a sè distenda un velo
ove il nostro sogno giace
e par che la campagna già si senta
da lei sommersa nel notturno gelo
e da lei beva la sperata pace
senza vederla.

Laudata sii pel tuo viso di perla,
o Sera, e pe'; tuoi grandi umidi occhi ove si tace
l'acqua del cielo!


Dolci le mie parole ne la sera
ti sien come la pioggia che bruiva
tepida e fuggitiva,
commiato lacrimoso de la primavera,
su i gelsi e su gli olmi e su le viti
e su i pini dai novelli rosei diti
che giocano con l'aura che si perde,
e su 'l grano che non è biondo ancora
e non è verde,
e su 'l fieno che già patì la falce
e trascolora,
e su gli olivi, su i fratelli olivi
che fan di santità pallidi i clivi
e sorridenti.

Laudata sii per le tue vesti aulenti,
o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce
il fien che odora!


Io ti dirò verso quali reami
d'amor ci chiami il fiume, le cui fonti
eterne a l'ombra de gli antichi rami
parlano nel mistero sacro dei monti;
e ti dirò per qual segreto
le colline su i limpidi orizzonti
s'incurvino come labbra che un divieto
chiuda, e perchè la volontà di dire
le faccia belle
oltre ogni uman desire
e nel silenzio lor sempre novelle
consolatrici, sì che pare
che ogni sera l'anima le possa amare
d'amor più forte.


Laudata sii per la tua pura morte,
o Sera, e per l'attesa che in te fa palpitare
le prime stelle!
 

lillo

Remember
LA FONTANA MALATA

clof, clop, cloch,
cloffete, cloppete,
clocchette, chchch......
è giu', nel cortile,
la povera fontana malata;
che spasimo!
sentirla tossire.
tossisce, tossisce,
un poco si tace....
di nuovo. tossisce.
mia povera fontana,
il male che hai
il cuore mi preme.
si tace,
non getta piu' nulla.
si tace,
non s'ode rumore di sorta
che forse...
che forse sia morta?
orrore
ah! no. rieccola,
ancora tossisce,
clof, clop, cloch,
cloffete, cloppete, chchch....
la tisi l'uccide.
dio santo,
quel suo eterno tossire
mi fa morire,
un poco va bene,
ma tanto.... che lagno!
ma habel! vittoria!
andate, correte,
chiudete la fonte,
mi uccide
quel suo eterno tossire!
andate,
mettete qualcosa
per farla finire,
magari... magari
morire.
madonna! gesù!
non più!
non più.
mia povera fontana,
col male che hai,
finisci vedrai,
che uccidi me pure.
clof, clop, cloch,
cloffete, cloppete,
clocchete, chchch...
MARINETTI
 

Masetto

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La vispa Teresa
avea fra l'erbetta
a volo sorpresa
gentil farfalletta,

e tutta giuliva,
stringendola viva,
gridava a distesa:
“L'ho presa! l'ho presa!”

A lei supplicando
l'afflitta gridò:
“Vivendo, volando,
che male ti fo?

Tu sì mi fai male
stringendomi l'ale
Deh, lasciami: anch'io
Son figlia di Dio”.

Confusa, pentita,
Teresa arrossì:
Dischiuse le dita
e quella fuggì.

Luigi Sailer
 

brunilde

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Dopo un grande dolore viene un senso solenne,
Stanno composti i nervi, come tombe,
Il cuore irrigidito chiede se proprio lui
Soffrì tanto? Fu ieri o qualche secolo fa?

I piedi vanno attorno come automi
Per un'arida via
Di terra o d'aria o di qualsiasi cosa,
Indifferenti ormai:
Una pace di quarzo, come un sasso.

Questa è l'ora di piombo, e chi le sopravvive
La ricorda come gli assiderati
Rammentano la neve:
Prima il freddo, poi lo stupore, infine
L'inerzia.

Emily Dickinson - Poesie
 

brunilde

New member
Il cuore prima chiede gioia,
Poi assenza di dolore,
Poi gli scialbi anodini
Che attenuano il soffrire,

Poi chiede il sonno, e infine
Se tanto consentisse
Il suo tremendo Giudice,
Libertà di morire.

Emily Dickinson - Poesie


Adoro Emily!:D
 

shvets olga

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Cvetaeva Marina Ivanovna

Ecco ancora una finestra,
dove ancora non dormono.
Forse-bevono vino,
forse-siedono cosi.
O semplicemente-le due
mani non staccano.
In ogni casa, amico,
c'e una finestra cosi.

Non candele o lampade hanno acceso il buio:
ma gli occhi insonni!

Grido di distacchi e d'incontri:
tu,finestra nella notte!
Forse, centinaia di candele,
forse, tre candele...
Non c'e, non c'e per la mia
mente quiete.
Anche nella mia casa
e' entrata una cosa come questa.
Prega, amico, per la casa insonne,
per la finestra con la luce.


Вот опять окно,
Где опять не спят
Может - пьют вино,
Может - так сидят.
Или просто - рук
Не разнимут двое.
В каждом доме, друг,
Есть окно такое.

Не от свеч, от ламп темнота зажглась:
От бессонных глаз!

Крик разлук и встреч-
Ты, окно в ночи!
Может - сотни свеч,
Может - три свечи...
Нет и нет уму
Моему покоя,
И в моём дому
Завелось такое.
Помолись, дружок, за бессонный дом
За окно с огнём!
 

fabiog

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Puskin Aleksandr

Non ho rimpianti per voi, anni della mia primavera,
Anni trascorsi nei sognidi un inane amore,
Non ho rimpianti per voi,misteri delle notti,
Cantati dal languido e dolce flauto.

Non ho rimpianti di voi,amici infedeli,
Ghirlande dei festini e coppe rotonde,
Non ho rimpianti di voi, giovani traditrici,
Assorto nei pensieri,sono estraneo ai divertimenti.

Ma dove siete voi,minuti di dolcezza,
Di giovanili speranze,della pace del cuore?
Dove sono l'ardore di un tempo e le lacrime dell'ispirazione?
Tornate di nuovo,anni della mia primavera
 
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