Complessivamente un film abbastanza fedele al romanzo. I tagli nella trasposizione sono un dazio da pagare, ci mancherebbe (mi ricordo per esempio la figura del vecchio che cucina la pasta, qui l'attore ha una scenetta in cui dice 3 parole e basta).
Poi mi ricordo che il romanzo puntava più sull'effetto catartico che aveva il giardino e la panchina su Pietro, nel film diciamo che va evinta questa metafora del "non luogo", o meglio luogo dove elaborare e catartizzare il lutto e il dolore.
Il mio giudizio complessivo non è negativo, nel senso che è un film guardabilissimo, foriero di riflessioni (sono il primo ad ammettere che quando ho subito un lutto mi concentravo compulsivamente anch'io su liste di cose che mi occupassero la mente), però devo dissentire dalle opinioni qui sopra riguardo alle performance attoriali. Secondo me Nanni Moretti dovrebbe starsene in regia perchè come attore proprio non è in grado. Le scene assieme a Valeria Golino sono recitate da lui in maniera meccanica, scolastica e poco sanguigna. La Golino nella parte della fulminata è bravissima, Gasmann il David di Donatello se lo è meritato tutto e poi tanto di cappello a Kasia Smutniak, bellissima e espressiva solo con gli sguardi.
Menzione speciale per la colonna sonora, forse uno dei pochissimi film italiani con una musica decente.
Mi spiace ma la scena di sesso oltrechè volgare e sgradevole, è anche fine a se stessa e inutile per l'economia della pellicola.
Voto 6/10