LXIV Gruppo di lettura - Foto di gruppo con signora di H.Boll

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elisa

Motherator
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pagina 265

sono a pagina 265 e devo dire che qui urge una riflessione. Ci sono alcuni documenti originali emanati in quel periodo che autorizzavano ogni atrocità nei confroni dei prigionieri sovietici, leggendoli così impersonali e burocratici ti dimentichi che hai a che fare con persone in carne ed ossa, l'organizzazione e la burocrazia al servizio dlel'orrore, sì perché di questo si tratta, la morte di una persona vale quanto un timbro su un foglio. Capisco megli del perché di alcune cose, rendendo tutto perfetamente prottocollato permetti alla tua coscienza di non emergere perché tutto è formalmente perfetto, solo che non si tratta di oggetti ma di persone. Terribile.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 283 spoiler

...inesorabile come un panzer in solitaria verso il finale...

solo se tocchi con mano ti rendi conto, ecco il pane per i prigionieri sovieici, il pane dei russi:

50% di cruschello di segale, 20% di scarti di barbabietola, 20% di farina di cellulosa, 10% di farina di paglia o di foglie
 

elisa

Motherator
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mi sono ribloccata, sono a pagina 288, neanche una pagina al giorno e zero voglia di andare avanti. A questo punto lo stile sperimentale dell'autore diventa quasi sterile e non mi coinvolge più. Vediamo se nei prossimi giorni mi torna la voglia perché a poche pagine dalla fine mi sembra assurdo mollare. :MUCCA
 

darida

Well-known member
mi sono ribloccata, sono a pagina 288, neanche una pagina al giorno e zero voglia di andare avanti. A questo punto lo stile sperimentale dell'autore diventa quasi sterile e non mi coinvolge più. Vediamo se nei prossimi giorni mi torna la voglia perché a poche pagine dalla fine mi sembra assurdo mollare. :MUCCA

come me, tale e quale...separate alla nascita :mrgreen:
hai tutta la mia comprensione, fai un bel respiro e toglitelo-con tutto il rispetto- dai ball :wink:

forza elisa!...:YY
 

elisa

Motherator
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pagina 317 spoiler

queste pagine che ho letto sono state interessanti, spiegano il mistero di suor Rahel e del miracolo del roseto

grazie, Daria :)
 

elisa

Motherator
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pagina 323

E' un libro che mi spiazza ogni volta che lo prendo in mano, sono a 35 pagine dalla fine e non ho la minima idea di quello che mi posso aspettare. E' uno dei romanzi più particolari che abbiam mai letto, forse è questo sentirmi dieci spanne sotto l'autore che mi riempie a ogni pagina di stupore, perché a volte non ci capisco proprio niente, perché è facile rendere complesso il pensiero, ma come accipicchia fa a rendere così complessa la quotidianità?!?!?!
 

elisa

Motherator
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ieri, sabato 5 luglio alle ore 9:30, sul ttreno diretto a Venezia, ho finito di leggere questo libro, delizia e tormento, ma sono felice di averlo fatto perché mi ha dato tanto sotto tanti punti di vista. Onore a lui!

Domani elaboro qualcosa di più sensato :)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Finito:

ayuthaya: Attraverso Leni, la protagonista, la denuncia di Böll è spietata, perché oggetto di questa denuncia è non solo l'orrore del nazismo e della guerra, ma qualsiasi tentativo di ridurre questo dramma a qualcosa di definibile. Di ogni personaggio è mostrata l'unicità, l'umanità, l'irriducibilità a qualsiasi schema, per cui – a dispetto dell'intento pseudo-documentaristico che si pone l'A. – il risultato è un affresco vivo, vibrante, indimenticabile.


LearnToKill: un libro dai molteplici contenuti forti, schietto, ma sopratutto reale! Un grande dipinto della Germania della seconda guerra mondiale e della Germania del dopo guerra, ricostruito attraverso la vita di Leni. Non semplice da portare a termine, ma che arricchisce molto.

francesca: il libro non solo sorprende per la particolare costruzione narrativa, ma anche e soprattutto per lo stile, sempre di un’ironia garbata e originale, anche nel raccontare le vicende più misere e cupe. Nella sua coralità dà al lettore infiniti spunti di riflessione diversi su temi fondamentali della vita.

Ugly Betty: Mi spiace, ma non sono riuscita ad apprezzare questo libro neanche un po'. All'inizio mi ha colpita (positivamente) per lo stile, per quell'insolito e bizzarro personaggio dedito allo studio degli escrementi di suor Rahel, ma poi...poi ho cominciato a chiedermi dove volesse andare a parare l'autore con quelle interminabili 'descrizioni'. Ricostruire la vita di Leni? Si, va bene. Ma che noia! Bocciato 2/5

darida: ho trovato questo libro interessante mai banale o sentenzioso, cosa non semplice dato il contesto storico, l'A ha saputo tenersi fuori dai giudizi, per meglio dire ha sfilettato e mai tagliato con l'accetta. Per contro, a volte ho trovato lo stile davvero molto pesante da seguire, troppo. Consigliato... soprattutto se avete pazienza, molta pazienza.

elisa
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
Romanzo complesso proprio per la sperimentazione che l'autore compie nel ricostruire la vita di Leni attraverso tesimonianze e documenti, questo modo frammentato di raccontare una storia ti obbliga a ricostruirla dentro di te e non sempre questo riesce facile per cui certi passaggi restano un po' oscuri. Molto lento nella lettura proprio perché c'era sempre bisogno di riallacciare decine di fili e d personaggi per rendere il tutto lineare. Se Boll voleva comunicarci l'impossibilità di arrivare alla verità attraverso la soggettività c'è riuscito perfettamente, la verità non è che un frammento di realtà che si riflette in ognuno di noi e solo ricostruendo tutti i frammenti forse riusciamo a capirci qualcosa. Sembra molto il mito della caverna platoniano perché sparsi nel romanzo ci sono pulviscoli di comprensione quasi totale di quello che sta succedendo, ma restano sospesi come la polvere in un giorno accecante di sole.
Resta la consapevolezza di aver faticato ma non invano, la polvere, si sa, prima o poi su una superficie si posa e più è lucida e più la rende opaca e reale.
 

darida

Well-known member
Romanzo complesso proprio per la sperimentazione che l'autore compie nel ricostruire la vita di Leni attraverso tesimonianze e documenti, questo modo frammentato di raccontare una storia ti obbliga a ricostruirla dentro di te e non sempre questo riesce facile per cui certi passaggi restano un po' oscuri. Molto lento nella lettura proprio perché c'era sempre bisogno di riallacciare decine di fili e d personaggi per rendere il tutto lineare. Se Boll voleva comunicarci l'impossibilità di arrivare alla verità attraverso la soggettività c'è riuscito perfettamente, la verità non è che un frammento di realtà che si riflette in ognuno di noi e solo ricostruendo tutti i frammenti forse riusciamo a capirci qualcosa. Sembra molto il mito della caverna platoniano perché sparsi nel romanzo ci sono pulviscoli di comprensione quasi totale di quello che sta succedendo, ma restano sospesi come la polvere in un giorno accecante di sole.
Resta la consapevolezza di aver faticato ma non invano, la polvere, si sa, prima o poi su una superficie si posa e più è lucida e più la rende opaca e reale.

:ad: ottima recensione :)
ma...abbiamo letto lo stesso romanzo? :mrgreen: oppure tu sei troppo buona :wink:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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ayuthaya: Attraverso Leni, la protagonista, la denuncia di Böll è spietata, perché oggetto di questa denuncia è non solo l'orrore del nazismo e della guerra, ma qualsiasi tentativo di ridurre questo dramma a qualcosa di definibile. Di ogni personaggio è mostrata l'unicità, l'umanità, l'irriducibilità a qualsiasi schema, per cui – a dispetto dell'intento pseudo-documentaristico che si pone l'A. – il risultato è un affresco vivo, vibrante, indimenticabile.


LearnToKill: un libro dai molteplici contenuti forti, schietto, ma sopratutto reale! Un grande dipinto della Germania della seconda guerra mondiale e della Germania del dopo guerra, ricostruito attraverso la vita di Leni. Non semplice da portare a termine, ma che arricchisce molto.

francesca: il libro non solo sorprende per la particolare costruzione narrativa, ma anche e soprattutto per lo stile, sempre di un’ironia garbata e originale, anche nel raccontare le vicende più misere e cupe. Nella sua coralità dà al lettore infiniti spunti di riflessione diversi su temi fondamentali della vita.

Ugly Betty: Mi spiace, ma non sono riuscita ad apprezzare questo libro neanche un po'. All'inizio mi ha colpita (positivamente) per lo stile, per quell'insolito e bizzarro personaggio dedito allo studio degli escrementi di suor Rahel, ma poi...poi ho cominciato a chiedermi dove volesse andare a parare l'autore con quelle interminabili 'descrizioni'. Ricostruire la vita di Leni? Si, va bene. Ma che noia! Bocciato 2/5

darida: ho trovato questo libro interessante mai banale o sentenzioso, cosa non semplice dato il contesto storico, l'A ha saputo tenersi fuori dai giudizi, per meglio dire ha sfilettato e mai tagliato con l'accetta. Per contro, a volte ho trovato lo stile davvero molto pesante da seguire, troppo. Consigliato... soprattutto se avete pazienza, molta pazienza.


elisa
: Romanzo complesso proprio per la sperimentazione che l'autore compie nel ricostruire la vita di Leni attraverso testimonianze e documenti, questo modo frammentato di raccontare una storia ti obbliga a ricostruirla dentro di te e non sempre questo riesce facile per cui certi passaggi restano un po' oscuri. Molto lento nella lettura proprio perché c'era sempre bisogno di riallacciare decine di fili e di personaggi per rendere il tutto lineare.
 
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