Chiara, Piero - Il piatto piange

velvet

Well-known member
Ne Il piatto piange Chiara compone i suoi racconti intrecciati intorno a un unico tema, l'esistenza provinciale con le sue colorite manie, il gioco le donne gli ozi gli amori e in fondo il rimpianto, fra deluso e divertito, delle occasioni perdute, con l'humour istintivo, che è ora prepotente allegria ora contenuta amarezza e insieme con la misura, il segno icastico del prestigioso narratore di storie.

Ambientato a Luino, un paese lombardo immaginario, nel tempo fra le due guerre, questo libro narra storie di personaggi di provincia al tavolo da gioco ma non solo, e lo fa con ironia, amarezza, profonda semplicità. Mi ha conquistato, quindi consigliato!
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Ambientato a Luino, un paese lombardo immaginario, nel tempo fra le due guerre, questo libro narra storie di personaggi di provincia al tavolo da gioco ma non solo, e lo fa con ironia, amarezza, profonda semplicità. Mi ha conquistato, quindi consigliato!

Scusa velvet mi permetto una correzione: Luino non è un paese immaginario, esiste ed in provincia di Varese. Sono i personaggi e le storie che sono immaginarie.:wink:
 

velvet

Well-known member
Scusa velvet mi permetto una correzione: Luino non è un paese immaginario, esiste ed in provincia di Varese. Sono i personaggi e le storie che sono immaginarie.:wink:

Hai ragione, è anche il paese di nascità dell'autore! :)

Il paese esiste, ma nella nota finale al libro l'autore precisa che è da considerarsi come un qualsiasi paese di provincia, “quell’ideale geografia dove si trovano tutti i luoghi immaginari nei quali si svolge la favola della vita”.
 

Biscotto

New member
Scusa velvet mi permetto una correzione: Luino non è un paese immaginario, esiste ed in provincia di Varese. Sono i personaggi e le storie che sono immaginarie.😉
Guarda che il 95% delle storie e dei personaggi descritti da Chiara sono reali, e in più vissute in prima persona. Chiara non ha inventato quasi niente, si è limitato raccontare la sua vita avventurosa, solo che lui cambiava i nomi per renderli irriconoscibili. Per esempio Il capostazione di Casalino, uno dei più bei racconti: a Casalino non passa la ferrovia, quindi il vero paese deve essere un altro. Chiara ha detto una volta che per trovare i nomi andava per cimiteri a leggere i nomi sulle lapidi.
La nota finale che citi è una delle tante prove che fanno di Chiara un poeta, mentre Vitali è solo un piacevole raccontatore ma non ha il "quid" di Chiara.
 
Alto