Nel 1932 il Grand Budapest Hotel, tra le montagne dell'immaginaria Repubblica di Zubrowka, vive il suo momento d'oro. Alla sua guida c'è Monsieur Gustave H., concierge dal carattere originale, amante della poesia e, pare, delle donne anziane, ricche e bionde che frequentano il suo hotel, con parecchie delle quali intrattiene una relazione. Una di queste, Madame D., al momento di partire rivela a Gustave di avere il presentimento che non lo vedrà più. Egli non dà importanza a queste parole, e invece...
Nel frattempo, Gustave ha assunto come garzoncello il giovane e inesperto Zero Mustafa...etc. etc...
Dal Cineforum: Non avevo mai visto niente di questo regista, approfondirò!
Un film brillante, rocambolesco e frizzante, una commedia con qualcosa di amaro che non amareggia, esagerato e realistico (non nel senso che si tratta di una vicenda verosimile, ma nel senso che è credibile) allo stesso tempo, se si perde un minuto di visione non si capisce niente e alla fine ogni pezzo del rompicapo torna in maniera geniale al proprio posto. A parte la regia raffinata, buona parte della bellezza di questo film è dovuta al caro Gustave/Ralph Fiennes, grande personalità, anche se superficiale, oltre che biondo, etc. etc. come le vecchiette che gli cadono ai piedi. Molto carino anche Zero da giovane.
Le fantasiose vicende personali sono calate in un contesto storico a cui si accenna soltanto, quanto basta per ridicolizzarlo.
Promosso decisamente
Nel frattempo, Gustave ha assunto come garzoncello il giovane e inesperto Zero Mustafa...etc. etc...
Dal Cineforum: Non avevo mai visto niente di questo regista, approfondirò!
Un film brillante, rocambolesco e frizzante, una commedia con qualcosa di amaro che non amareggia, esagerato e realistico (non nel senso che si tratta di una vicenda verosimile, ma nel senso che è credibile) allo stesso tempo, se si perde un minuto di visione non si capisce niente e alla fine ogni pezzo del rompicapo torna in maniera geniale al proprio posto. A parte la regia raffinata, buona parte della bellezza di questo film è dovuta al caro Gustave/Ralph Fiennes, grande personalità, anche se superficiale, oltre che biondo, etc. etc. come le vecchiette che gli cadono ai piedi. Molto carino anche Zero da giovane.
Le fantasiose vicende personali sono calate in un contesto storico a cui si accenna soltanto, quanto basta per ridicolizzarlo.
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