"Se non sarà fermato, non si fermerà." Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l'inizio di un racconto. Questo è il romanzo di un uomo che non ha più niente - non ha identità, non ha memoria, non ha amore né odio - se non la propria rabbia... E un talento segreto. Perché Marcus è l'ultimo dei penitenzieri: è un prete che ha la capacità di scovare le anomali e di intravedere i fili che intessono la trama di ogni omicidio. Ma questa trama rischia di essere impossibile da ricostruire, anche per lui. Questo è il romanzo di una donna che sta cercando di ricostruire se stessa. anche Sandra lavora sulle scene del crimine, ma diversamente da Marcus non si deve nascondere, se non dietro l'obiettivo della sua macchina fotografica. Perché Sandra è una fotorilevatrice della polizia: il suo talento è fotografare il nulla, per renderlo visibile. Ma stavolta il nulla rischia di inghiottirla. Questo è il romanzo di una follia omicida che risponde a un disegno, terribile eppure seducente. E ogni volta che Marcus e Sandra pensano di aver afferrato un lembo della verità, scoprono uno scenario ancora più inquietante e minaccioso. Questo è il romanzo che leggerete combattendo la stessa lotta di Marcus, scontrandovi con gli stessi enigmi che attanagliano Sandra, vivendo delle stesse speranze e delle stesse paure fino all'ultima riga. E non dimenticherete più.
Sono molto soddisfatto di questo secondo episodio della saga di Sandra Vega, la poliziotta romana protagonista già del Tribunale delle Anime, che invece a suo tempo mi aveva deluso. L'incipit è decisamente acchiappante - e parecchio crudo: una suora viene ritrovata smembrata all'interno della Città del Vaticano.
Di lì in poi il mistero si infittisce: c'è un salto temporale di un intero anno e assistiamo subito a un altro delitto, che stavolta però, ricorda da vicino quelli del mostro di Firenze.
I colpi di scena sono orchestrati con maestria e piazzati in maniera strategica per incuriosire il lettore, e la narrazione è serrata e molto scorrevole, funzionale senza dubbio alla dinamicità degli eventi e dei capitoli brevi.
Ho trovato originale il deus ex machina narrativo quando si scopre chi è l'assassino, anche se non verosimilissimo al 100% - ma non stiamo a badare al capello. Intrigante l'idea sulla Confraternita di Giuda, l'inquietante figura dell'uomo con la testa di lupo e l'assioma che il male sia una dimensione necessaria affinché il bene continui a esistere.
L'unico appunto che posso fare è allo stile, a volte quei "Ma" a inizio periodo erano fastidiosi e superflui, un tentativo di imprimere alla frase un sensazionalismo alla lunga stucchevole. Nel complesso però, consiglio vivamente questo romanzo perché a differenza del Tribunale delle Anime che trovai forzato, è un ottimo mix di mistero, intrighi, ansia e crudezza narrativa.
4 stelle meritate
Sono molto soddisfatto di questo secondo episodio della saga di Sandra Vega, la poliziotta romana protagonista già del Tribunale delle Anime, che invece a suo tempo mi aveva deluso. L'incipit è decisamente acchiappante - e parecchio crudo: una suora viene ritrovata smembrata all'interno della Città del Vaticano.
Di lì in poi il mistero si infittisce: c'è un salto temporale di un intero anno e assistiamo subito a un altro delitto, che stavolta però, ricorda da vicino quelli del mostro di Firenze.
I colpi di scena sono orchestrati con maestria e piazzati in maniera strategica per incuriosire il lettore, e la narrazione è serrata e molto scorrevole, funzionale senza dubbio alla dinamicità degli eventi e dei capitoli brevi.
Ho trovato originale il deus ex machina narrativo quando si scopre chi è l'assassino, anche se non verosimilissimo al 100% - ma non stiamo a badare al capello. Intrigante l'idea sulla Confraternita di Giuda, l'inquietante figura dell'uomo con la testa di lupo e l'assioma che il male sia una dimensione necessaria affinché il bene continui a esistere.
L'unico appunto che posso fare è allo stile, a volte quei "Ma" a inizio periodo erano fastidiosi e superflui, un tentativo di imprimere alla frase un sensazionalismo alla lunga stucchevole. Nel complesso però, consiglio vivamente questo romanzo perché a differenza del Tribunale delle Anime che trovai forzato, è un ottimo mix di mistero, intrighi, ansia e crudezza narrativa.
4 stelle meritate