Un monologo ininterrotto, senza respiro, del cileno Sebastian Urrutia Lacroix, sacerdote appartenente all'Opus Dei, ma anche poeta e critico letterario acclamato.
Per tutta la prima parte ero perplessa, non capivo proprio dove lo scrittore volesse andare a parare, forse perché neanche Sebastian lo sa bene, ormai è vecchio e malato, ma cosa accresce la sua febbre, cosa lo tormenta? Forse quel giovane invecchiato che lo perseguita e lo prende a male parole, la voce della sua coscienza? Poi, finalmente, ripercorrendo tutta la sua vita vede lucidamente se stesso e il suo ruolo in un atroce contesto sociale e storico, le sue contraddizioni, le sue colpe, perché è una grave colpa anche non schierarsi, fingere di non vedere, accettare in silenzio e con indifferenza i compromessi, abbassare il capo davanti ai potenti.
Lungo questo breve cammino di poco più di 100 pagine incontreremo personaggi famosi, come Neruda; alcuni tristemente, come il generale Pinochet, che prenderà da Sebastian lezioni di marxismo per "conoscere meglio il nemico".
Non conoscevo Bolano, mi piace molto il suo modo di scrivere diretto ma allo stesso tempo elaborato, il suo modo di raccontare l'anima del Cile, terra di grandi dolori e conflitti.
Molto bella e toccante soprattutto la seconda parte.
Per tutta la prima parte ero perplessa, non capivo proprio dove lo scrittore volesse andare a parare, forse perché neanche Sebastian lo sa bene, ormai è vecchio e malato, ma cosa accresce la sua febbre, cosa lo tormenta? Forse quel giovane invecchiato che lo perseguita e lo prende a male parole, la voce della sua coscienza? Poi, finalmente, ripercorrendo tutta la sua vita vede lucidamente se stesso e il suo ruolo in un atroce contesto sociale e storico, le sue contraddizioni, le sue colpe, perché è una grave colpa anche non schierarsi, fingere di non vedere, accettare in silenzio e con indifferenza i compromessi, abbassare il capo davanti ai potenti.
Lungo questo breve cammino di poco più di 100 pagine incontreremo personaggi famosi, come Neruda; alcuni tristemente, come il generale Pinochet, che prenderà da Sebastian lezioni di marxismo per "conoscere meglio il nemico".
Non conoscevo Bolano, mi piace molto il suo modo di scrivere diretto ma allo stesso tempo elaborato, il suo modo di raccontare l'anima del Cile, terra di grandi dolori e conflitti.
Molto bella e toccante soprattutto la seconda parte.