Marzati
Utente stonato
LEVANTE
La linea
vaporosa muore
al lontano cerchio del cielo
Picchi di tacchi picchi di mani
e il clarino ghirigori striduli
e il mare è cenerino
trema dolce inquieto
come un piccione
A poppa emigranti soriani ballano
A prua un giovane è solo
Di sabato sera a quest’ora
Ebrei
laggiù
portano via
i loro morti
nell’imbuto di chiocciola
tentennamenti
dei vicoli
di lumi
Confusa acqua
come il chiasso di poppa che odo
dentro l’ombra
del
sonno
Una poesia che crea immagini e suoni. Mi ha colpito particolarmente l'uso degli spazi, dei versi che contengono talvolta una sola parola. Negli ultimi ad esempio quell'andare a capo ad ogni parola sembra proprio rappresentare l'avanzare del sonno.
Concordo, è una poesia molto sensoriale. Mi ha colpito per il suo suono questo verso: Picchi di tacchi picchi di mani, veramente si sentono i rumori, e poi sembra uno scioglilingua. Placido e "da sonno" l' intero componimento, mi fa pensare la facilità con cui vengono visti alcuni momenti ( gioia, morte, solitudine), quasi sembrano momentanee increspature nell' acqua del piccolo mondo in cui si trova, irrilevanti nella loro ordinarietà.