3° GdL poetico - Allegria di naufragi di Giuseppe Ungaretti

velvet

Well-known member
Godimento

Mi sento la febbre
di questa
piena di luce

Accolgo questa
giornata come
il frutto che si addolcisce

Avrò
stanotte
un rimorso come un
latrato
perso nel
deserto

Versa il 18 febbraio 1917


Ancora il tema della luce, dell'immersione nella natura (qui una bella giornata di luce) come slancio positivo in contrasto con la notte ed i sentimenti negativi e bui.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Sogno

Ho sognato
stanotte
una
piana
striata
d’una
freschezza


in veli
varianti
d’azzurro’oro
alga


In questa poesia mi colpiscono i colori azzurro e oro collegati all'alga, sono colori che sento avvolgenti, come i veli a cui si riferiscono. E' un momento prettamente onirico.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Rose in fiamme

Su un oceano
di scampanelli
repentina
galleggia un’altra mattina.

Se nella poesia precedente era la vista il senso coinvolto, qui è l'udito, con gli "scampanelli", forse di una chiamata alla messa, forse una chiamata in trincea al risveglio. Resta la sensazione e l'emozione di un suono.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Vanità

D’improvviso
è alto
sulle macerie
il limpido
stupore
dell’immensità

E l’uomo
curvato
sull’acqua
sorpresa
dal sole
si rinviene
un’ombra
Cullata e
piano
franta

Cos'è l'uomo di fronte all'immensità? questa consapevolezza arriva all'improvviso e il poeta la esprime da par suo, con i suoi versi, con le sue parole, poca cosa di fronte al tutto ma l'unico strumento che l'uomo possiede e riesce a gestire per esprimersi
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Dal viale di valle

[FONT=&quot]Nettezza di montagne[/FONT]
[FONT=&quot]risalita[/FONT]
[FONT=&quot]nel globo[/FONT]
[FONT=&quot]del tempo[/FONT]
[FONT=&quot]ammansito.

Sono talmente poche le parole di questo componimento che ognuna di esse assume un valore inestimabile, come gemme preziose. La parola non solo nel suo significato semantico ma anche nel suono, nella vibrazione che lascia nell'animo quando viene letta. Qui sta il segreto di un grande poeta, rendere unica ed emozionante una corona di parole
[/FONT]
 

velvet

Well-known member
Un'altra notte

In quest'oscuro
colle mani
gelate
distinguo
il mio viso

Mi vedo
abbandonato nell'infinito

Vallone, il 20 aprile 1917


La notte è ancora oscurità e solitudine. Con le mani gelate il poeta prende coscienza di sé e della sua condizione di abbandono.
 

velvet

Well-known member
Giugno

Quando
mi morirà
questa notte
e come un altro
potrò guardarla
e mi addormenterò
al fruscio
delle onde
che finiscono
di avvoltolarsi
alla cinta di gaggie
della mia casa

Quando mi risveglierò
nel tuo corpo
che si modula
come la voce dell'usignolo

Si estenua
come il colore
rilucente
del grano maturo

Nella trasparenza
dell'acqua
l'oro velino
della tua pelle
si brinerà di moro

Librata
dalle lastre
squillanti
dell'aria sarai
come una
pantera

Ai tagli
mobili
dell'ombra
ti sfoglierai

Ruggendo
muta in
quella polvere
mi soffocherai

Poi
socchiuderai le palpebre

Vedremo il nostro amore reclinarsi
come sera

Poi vedrò
rasserenato
nell'orizzonte di bitume
delle tue iridi morirmi
le pupille

Ora
il sereno è chiuso
come
a quest'ora
nel mio paese d'Affrica
i gelsumini

Ho perso il sonno

Oscillo
al canto d'una strada
come una lucciola

Mi morirà
questa notte?

Campolongo il 5 luglio 1917


Una poesia che sembra diversa dalle altre, lunga, sensuale, ma il tema è ancora quello della notte come rappresentazione della desolazione dell'animo dell'uomo in guerra.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Girovago

In nessuna
parte
di terra
mi posso
accasare

A ogni
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefatto

E me ne stacco sempre
straniero

Nascendo
tornato da epoche troppo
vissute

Godere un solo
minuto di vita
iniziale

Cerco un paese
innocente

Questa poesia dà il titolo alla piccola sezione all'interno dell'Allegria. E' una di quelle poesie lunghe, distese, dove Ungaretti ci dà il tempo di pensare, di riflettere, di farci un'idea. Forse è una delle poesie più contemporanee perché il poeta racconta di un suo stare al mondo che non ha patria, che non ha appartenenza.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Prato

La terra
s’è velata
di tenera
leggerezza
Come una sposa
novella
offre
allibita
alla sua creatura
il pudore
sorridente
di madre.

io mi commuovo ogni volta che leggo i versi di questo poeta. Non ci sono parole a volte, solo emozioni...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Si porta

Si porta
l’infinita
stanchezza
dello sforzo
occulto
di questo principio
che ogni anno
scatena la terra


Anche se la poesia si riferisca alla primavera ed è stata a scritta a Roma a fine marzo del 1918 , secondo me è perfetta per commemorare questi giorni, legati al ricordo di chi non c'è più, semmai dovessero esserci dei giorni che servono a ricordarcelo, che io non lo riesco mai a scordare...
 
Ultima modifica:

velvet

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Rose in fiamme

Su un oceano
di scampanelli
repentina
galleggia un'altra mattina

Vallone il 17 agosto 1917


Faccio difficoltà a collegare il titolo al testo, le rose in fiamme rappresentano l'alba e gli scampanelli dei suoni (campane, uccelli, tintinnii di guerra...) oppure l'oceano di scampanelli è un prato di rose che frusciano illuminate dall'alba?
Non saprei, ma sono le due immagini che mi vengono in mente.
 

velvet

Well-known member
Vanità

D’improvviso
è alto
sulle macerie
il limpido
stupore
dell’immensità

E l’uomo
curvato
sull’acqua
sorpresa
dal sole
si rinviene
un’ombra
Cullata e
piano
franta

Vallone il 19 agosto 1917


Il sole, simbolo dell' immensità della natura e dell'universo, si contrappone alla caducità umana, simboleggiata da un'ombra riflessa nell'acqua che muta e si spezza, e dalle macerie lasciate dalla guerra. :ad:
Significativo il fatto che questa poesia sia posta a termine della sezione L'Allegria.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Sereno

Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle

Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo

Mi riconosco
immagine
passeggera

Persa in un giro
Immortale

Non so perché ma a me richiama alla memoria questa canzone

watch
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Soldati

Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie

Non occorrono molte parole per esprimere un concetto, chiaro, logico, diretto, senza alcuna retorica...
 

velvet

Well-known member
Girovago

In nessuna
parte
di terra
mi posso
accasare

A ogni
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefatto

E me ne stacco sempre
straniero

Nascendo
tornato da epoche troppo
vissute

Godere un solo
minuto di vita
iniziale

Cerco un paese
innocente

Campo di Mailly maggio 1918


Ecco l'interpretazione che lo stesso autore dà di questa sua poesia:
"Girovago. Questa poesia, composta in Francia dov’ero stato trasferito con il mio reggimento, insiste sull’emozione che provo quando ho coscienza di non appartenere a un particolare luogo o tempo. Indica anche un altro dei miei temi, quello dell’innocenza, della quale l’uomo invano cerca traccia in sé o negli altri sulla terra."
Sentirsi straniero dunque non solo nei luoghi ma in quello che vi accade.
 

velvet

Well-known member
Sereno

Dopo tanta
Nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle

Respiro
Il fresco
che mi lascia
il colore
del cielo

Mi riconosco
immagine
passeggera

Presa in un giro
immortale

Bosco di Courton, luglio 1918


Ancora la ricerca del ricongiungimento con la natura insieme alla contrapposizione immensità della natura e precarietà umana.
 

velvet

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Soldati

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie

Bosco di Courton, luglio 1918


Qui la precarietà umana è resa al meglio, con poche ed espressive parole. E' chiaro il motivo per cui è una delle liriche più famose del poeta. :ad:
 

elisa

Motherator
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Ritorno

Trinano le cose un'estesa monotonia di assenze

Ora è un pallido involucro

L'azzurro scuro delle profondità si è franto

Ora è un arido manto


Prima delle poesie dell'ultima sezione dell'Allegria, che paradossalmente si chiama Prime. Sezione scritta tra Milano e Parigi nel 1919, quando la guerra era finita.Poesia di cui non ho capito molto a livello razionale, ma che mi colpisce emozionalmente per quell'incipit con la parola "Trinano", che non so perché mi evoca il frinire delle cicale e lo strinire del ferro da stiro troppo caldo sulle stoffe delicate.
 

velvet

Well-known member
Trinano le cose un'estesa monotonia di assenze

Ora è un pallido involucro

L'azzurro scuro delle profondità si è franto

Ora è un arido manto


Prima delle poesie dell'ultima sezione dell'Allegria, che paradossalmente si chiama Prime. Sezione scritta tra Milano e Parigi nel 1919, quando la guerra era finita.Poesia di cui non ho capito molto a livello razionale, ma che mi colpisce emozionalmente per quell'incipit con la parola "Trinano", che non so perché mi evoca il frinire delle cicale e lo strinire del ferro da stiro troppo caldo sulle stoffe delicate.

A me "trinano" mi dà idea di ricamano...
 

velvet

Well-known member
Un sogno solito

Il Nilo ombrato
le belle brune
vestite d’ acqua
burlanti il treno

Fuggiti


Nella mia raccolta, la sezione "Prime" inizia con questa poesia, il sogno in cui il poeta rivede l'addio all'Egitto.
 
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