Reza, Yasmina - Il dio del massacro

elisa

Motherator
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Nel lindo, assennato salotto borghese in cui due coppie di genitori si incontrano per cercare di risolvere, da persone adulte e civili quali essi ritengono di essere, una questione in fondo di poco conto (una lite scoppiata ai giardinetti tra i rispettivi figli), vediamo sgretolarsi a poco a poco le maschere di benevolenza, tolleranza, buona creanza, e di correttezza politica, apertura mentale, dirittura morale; e sotto quelle maschere apparire il ghigno del nume efferato e oscuro che ci governa sin dalla notte dei tempi: il dio del massacro, appunto. (quarta di copertina)

L'autrice mette sotto i riflettori gli inganni e le illusioni che ci creiamo per mostrare agli altri quello che in realtà non siamo, all'interno della coppia e nella relazione con gli altri. Tolti gli artifici e le sovrastrutture siamo "animali" in lotta, pronti ad attaccare, a distruggere, a difenderci. Spietata analisi della realtà.
 
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Pnin

Well-known member
La trama è già scritta sopra, quindi non mi ripeto.

Pièce teatrale completamente basata sui dialoghi dei quattro attori presenti. A inizio testo l'autrice descrive infatti così l'ambientazione:
"Un salotto.
Nessun realismo.
Nessun elemento inutile."

Su questo sfondo spartano si svolge una tragicommedia davvero travolgente e molto attuale, quasi da Teatro dell'oppresso, con la variante che tutti sono sia oppressi che oppressori. Anche il finale, che non è un finale, aumenta il realismo della situazione.
Mi è piaciuta molto, ho appreso solo dal retro di copertina che Roman Polanski l'ha portata sullo schermo, ma mi incuriosisce soprattutto poterla vedere prima o poi a teatro
 
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