Cassar Scalia, Cristina - Sabbia nera

estersable88

dreamer member
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Dalla Sicilia arriva una nuova serie di gialli. Ma stavolta la protagonista è una donna.
Testarda, scontrosa, tormentata dalla morte del padre e dalla fine di una relazione difficile; appassionata di vecchi film e amante della buona tavola: il vicequestore Vanina Guarrasi è semplicemente formidabile.
"Di scenari raccapriccianti, nella sua carriera, il vicequestore Giovanna Guarrasi ne aveva visti assai: uomini incaprettati e bruciati vivi, cadaveri cementati dentro un pilastro, gente sparata, accoltellata, strangolata e via dicendo. Ma l'immagine che le apparve quella sera si poteva descrivere solo con un termine, da lei vilipeso e definito "da romanzo gotico". Macabra. Abbandonato di sghimbescio sul pavimento di un montavivande di un metro e mezzo per un metro e mezzo, giaceva il corpo mummificato di una donna. Il capo, con ancora i resti di un foulard di seta, era piegato a novanta gradi su un cappotto di pelliccia che copriva un tailleur dal colore indistinguibile; appese al collo, tre collane di lunghezza diversa. Sparsi attorno al cadavere, una borsetta, un beauty case di quelli rigidi che si usavano una volta, una bottiglietta di colonia senza tappo e una scatola metallica che aveva tutte le sembianze di una cassetta di sicurezza."
Mentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell’Etna, nell’ala abbandonata di una villa signorile alle pendici del vulcano viene ritrovato un corpo di donna ormai mummificato dal tempo. Del caso è incaricato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è pressoché abbandonata dal 1959, solo Alfio Burrano, nipote del vecchio proprietario, ne occupa saltuariamente qualche stanza. Risalire all’identità del cadavere è complicato, e per riuscirci a Vanina servirà l’aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè. I ricordi del vecchio poliziotto la costringeranno a indagare nel passato, conducendola al luogo dove l’intera vicenda ha avuto inizio: un rinomato bordello degli anni Cinquanta conosciuto come «il Valentino». Districandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri.


Giovanna Guarrasi sembra attrarre a sé due cose: ciò che è vintage e ciò che è complicato. Vintage è il caso che le piomba tra capo e collo una sera d'estate e che terrà impegnati lei e la sua squadra per molto tempo; vintage è il prezioso ed insperato aiuto fornito dal commissario in pensione Biagio Patanè; complicato è tutto il resto, dalle ramificazioni che si dipanano da quel rompicapo ai risvolti inattesi di una relazione importante che la vicequestore ha interrotto dolorosamente. Ma la vita di Vanina è sempre stata complicata, sin da quando, a quattordici anni, ha assistito a un dramma che nessun figlio dovrebbe mai provare.
Il primo di una nuova serie di gialli ambientati nella Sicilia di oggi, sospesa tra modernità e passato, intriso di quella "sicilianità" che è dialetto, buona tavola, sapori e profumi voluttuosi, paesaggi mozzafiato, sabbia nera vulcanica che ammanta tutto e rende l'aria soffocante.
Un giallo che ho apprezzato perché ben scritto, scorrevole, con personaggi ben caratterizzati che restano in mente e con i quali si simpatizza subito… ma l'ho apprezzato soprattutto perché è onesto: una storia che non brilla per originalità, in un panorama letterario saturo di commissari ed inquirenti che tentano di distinguersi senza riuscirci, ma che non si spaccia per un caso editoriale. E forse per questo, perché è arrivata sommessamente, Vanina Guarrasi potrebbe diventare una presenza stabile nella mia libreria… vedremo come si evolverà. Per adesso, buona la prima.
 

qweedy

Well-known member
Anche a me è piaciuta la figura di Vanina Guarrasi, e l'ambientazione in una Catania con l'Etna in attività che ricopre ogni cosa di cenere nera (e la descrizione del cibo catanese fa venire l'acquolina in bocca!). Ma non mi ha entusiasmato, mi è risultato un po' prolisso e un po' scontato, sono arrivata a fine lettura con un po' di fatica.
Ho dato solo 3 come voto.
 

isola74

Lonely member
Anche per me buona la prima!
Mi è piaciuta la storia, e anche se a metà avevo capito chi potesse essere il colpevole ho continuato a leggerla con piacere.
Scrittura scorrevole, protagonista simpatica. La Sicilia sullo sfondo con i suoi colori e sapori fa il resto.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
3,5 ⭐ su 5
È il secondo libro che leggo della Scalia e anche questo, come il primo, mi è piaciuto. Molto scorrevole, un giallo senza pretese particolari ma che intrattiene senza problemi. Alcuni dettagli della trama un po' scontati, ma ci può stare. Unica pecca, un po' troppe citazioni e dialetto. Il secondo ci sta perfettamente nei dialoghi ma nella parte narrativa a volte sembra un tantino troppo.
 
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