238° MG Col corpo capisco di David Grossman

isola74

Lonely member
Anche io sono rimasta spiazzata dal finale, ma sono anche sicura che la storia del tradimento sia tutta un'invenzione della mente di Shaul....è come se lui l'avesse sempre temuto e alla fine se lo è dovuto costruire per forza.
Quando lei torna dalla piscina l'accappatoio odora di cloro, lei ha i capelli bagnati eppure per lui questo è solo un esempio del perfezionismo della moglie! !
La verità del racconto è che la mente umana è un'arma molto potente .
Bravo Grossman a percepire le sottigliezze della passione che può portare a una lucida follia.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho letto un terzo del secondo racconto e devo dire che è ancora più inquietante del primo.

p.s. Che brutti nomi hanno tutti i personaggi di Grossman
 

isola74

Lonely member
Anch'io ho iniziato il secondo racconto, circa una cinquantina pagine.
Anche questo è su due livelli per così dire... c'è la storia raccontata e c'è l'aspetto introspettivo, tanto caro a Grossman. Mi sta incuriosendo, ma meno del primo perchè non riesco a capire dove vuole andare a parare, a parte descrivere il rapporto conflittuale della protagonista con la madre (che poi forse è la vera protagonista del racconto:?),
 

francesca

Well-known member
Finito "Con il corpo capisco"

Finito anche il II racconto "Con il corpo capisco".

Non mi ha convinto del tutto.
Grandissima abilità di Grossmann nel rendere ogni minima sfaccettatura delle anime dei suoi protagonisti, ogni sfumatura delle loro relazioni.
Ma è proprio la storia in sé che non mi ha preso veramente.
Mi è sembrata un po' banale, banale il cliché della figlia che si ritrova al capezzale della madre vicina alla morte prematura con mille cose in sospeso da cercare di risolvere.
Poco convincente la relazione fra la Nili e Kobi; pieno di luoghi comuni anche il disagio del ragazzo, orfano, con un padre che non lo capisce...
Insomma a me tutta la storia mi è sembrata forzata e non mi ha mai permesso di sentirmi completamente presa davvero.

Comunque il mio approccio con Grossmann è stato sicuramente positivo, e vorrei leggere qualcos'altro di lui, per vedere ancora all'opera questa sua incredibile capacità di introspezione e caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi.


Francesca
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il secondo racconto che dà il titolo al libro ha una forte carica di ambiguità. L'attrazione e l'interesse reciproco tra la donna adulta e l'adolescente ha tante valenze, soprattutto erotico e sessuali che si mescolano a quelle educative e di formazione. Molto intrigante.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Come dite bene anche questo racconto ha lo stesso impianto del primo anche se ne primo la voce interiore racconta una probabile fantasia o sogno mentre qui racconta un altro piano di realtà, l'oggi rispetto al passato del racconto.
 

isola74

Lonely member
Commento finale

Eccomi qua! :)

Sono contenta di aver letto questi racconti in minigruppo perchè probabilmente da sola mi sarei fermata al primo....
Entrambi hanno il pregio di mettere in mostra la bravura di Grossman nello scandagliare l'animo umano, e nel carpire i sentimenti più intimi, anche quelli di cui qualche volta ci vergognamo.
Nel primo racconto "Follia", esamina la passione amorosa e i suoi effetti sulla mente umana, che si ritrova a vivere su due realtà parallele. Il tradimento della moglie di Shaul è, secondo la mia interpretazione, tutto frutto della sua fantasia, eppure gli effetti che produce sono veri e dolorosi . Sembra che lui lo attendesse da sempre e, alla prima occasione, lo ha colto e coltivato. La fantasia è diventata realtà nel momento in cui Shaul ha trovato il coraggio di parlarne con la cognata, e immediatamente gli effetti del tradimento sono giunti anche su di lei, facendo riaffiorare un passato mai dimenticato.
In pratica è la parola che da forza ai nostri sentimenti e alle nostre paure.
E mi sembra di ricordare che ci sia un concetto del genere affermato nel secondo racconto (dovrei cercare per essere più precisa), in uno dei dialoghi assurdi tra Kobi e Nihli, forse sull'importanza della parola.
Questo racconto, che da il titolo all'opera, mi ha lasciata con l'amaro in bocca, troppo surreale secondo me, senza un vero e proprio punto di approdo. Un rapporto incrinato tra madre e figlia che cercano di riavvicinarsi quando forse è troppo tardi, un ricordo del passato che ha avuto grande importanza ma che alla fine non si sa davvero come sia andato, quale sia stata la verità.
Forse il messaggio di tutta l'opera è questo: la verità è quella che noi percepiamo come tale, e se non abbiamo la lucidità (o forse la fortuna) di coglierla in pieno, ne resteremo schiacciati per sempre.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Finito!

Per motivi diversi anche il secondo racconto mi è piaciuto molto, sia per l'importanza data all'intelligenza del corpo di comprendere e comunicare in maniera autonoma la propria storia oltre che le proprie emozioni sia per la struttura complessa messa in atto, con tutti i livelli di narrazione e di realtà/racconto. Sicuramente ci sono livelli più profondi in cui scavare e che si avvicinano man mano che procede il racconto, che conoscendo il finale aperto dell'altro, non mi ha asciata stupita, anzi sorpresa per come Grossman poi riesca a chiudere tanta complessità di scrittura e di contenuti.
 
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