Carcarlo
Nave russa, vaffanculo!
E rieccoci.
Intanto diciamo che l'ultima volta che sono stato qui sono tornato con dietro il fantasma del covid, che senza che me ne rendessi conto, mi correva dietro, perciò speriamo che sta volta vada un po' meglio.
Il viaggio è stata una fotocopia del precedente.
Il cibo della China Airlines è letteralmente cibo per cani: in-toc-ca-bi-le.
- to drink? -
- wine please - e me ne danno un dito (nel senso di 2 centimetri)
- little bit more please - e già mi guardano come un ubriacone in stazione.
Insomma, ormai so qual è il trucco con le donne cinesi: siccome non hanno mai ricevuto un sorriso, una gentilezza, basta dire please e madame un paio di volte e non dico che mi portino il fiasco, ma mi riempiono 2 bicchieri.
Faccio la prova dopo quattro ore con lo steward, che gli dico please ma non madame, e infatti mi dice NO (perchè avevo già avuto la mia razione) e se ne va.
Arrivo all'aeroporto di Shanghai e trovo una grande sorpresa: si vede il cielo azzurro, anche le nuvole.
L'altra volta non ero mai riuscito a vederlo a causa dell'inquinamento.
Adesso è un cielo normale di città, ma meglio di Milano per intenderci.
Si vede che le auto elettriche fanno il loro e rendono la città vivibile.
Sarei curioso di sapere però, come se la passano quelli nelle vicinanze della centrale a carbone che inquina al posto della città.
Viaggio di un'oretta verso il centro.
Centro è una parola che può avere un senso a Genova, a Napoli, a Bari, ma qui che sono 20 milioni di abitanti o qualcosa del genere, no.
Puoi fare 20km ed essere ancora in centro: ma allora che centro è?
E' come quando alle esercitazioni di disegno tecnico dovevi lavorare con righello, squadra e compasso per un'ora, e se alla fine le due rette si incrociavano in quel punto, allora avevi fatto bene il disegno; ovviamente, siccome le due rette s'incrociavano un po' più in là, tu facevi un punto grosso come un acino d'uva moscatella e l'esercizio ti era venuto lo stesso.
Qui lo stesso, ma il punto è grosso come mezza Lombardia.
Mi ricordo che dall'aeroporto alla città c'era un minimo di campagna, cioè di terra brulla.
Adesso non più: c'è la foresta.
Una foresta alta e fitta di grattacieli in costruzione, tutti uguali, di 35 piani (li ho contati), che si estende all'infinito.
Sembra un termitaio gigante.
Fa venire l'angoscia.
Poi finiscono e riprendono i palazzi di solo 15 piani già abitati con le gabbie in acciaio inox per i bambini fuori dalla finestra: agghiacciante!
L'hotel di 5 stelle è molto bello e dalla camera posso alzare la tendina e osservare la vasca da bagno.
Peccato sia vuota....
Costa solo 70€ al giorno: in Italia nemmeno all'agriturismo con quei soldi.
Scusate ma devo scappare: a dopo
Intanto diciamo che l'ultima volta che sono stato qui sono tornato con dietro il fantasma del covid, che senza che me ne rendessi conto, mi correva dietro, perciò speriamo che sta volta vada un po' meglio.
Il viaggio è stata una fotocopia del precedente.
Il cibo della China Airlines è letteralmente cibo per cani: in-toc-ca-bi-le.
- to drink? -
- wine please - e me ne danno un dito (nel senso di 2 centimetri)
- little bit more please - e già mi guardano come un ubriacone in stazione.
Insomma, ormai so qual è il trucco con le donne cinesi: siccome non hanno mai ricevuto un sorriso, una gentilezza, basta dire please e madame un paio di volte e non dico che mi portino il fiasco, ma mi riempiono 2 bicchieri.
Faccio la prova dopo quattro ore con lo steward, che gli dico please ma non madame, e infatti mi dice NO (perchè avevo già avuto la mia razione) e se ne va.
Arrivo all'aeroporto di Shanghai e trovo una grande sorpresa: si vede il cielo azzurro, anche le nuvole.
L'altra volta non ero mai riuscito a vederlo a causa dell'inquinamento.
Adesso è un cielo normale di città, ma meglio di Milano per intenderci.
Si vede che le auto elettriche fanno il loro e rendono la città vivibile.
Sarei curioso di sapere però, come se la passano quelli nelle vicinanze della centrale a carbone che inquina al posto della città.
Viaggio di un'oretta verso il centro.
Centro è una parola che può avere un senso a Genova, a Napoli, a Bari, ma qui che sono 20 milioni di abitanti o qualcosa del genere, no.
Puoi fare 20km ed essere ancora in centro: ma allora che centro è?
E' come quando alle esercitazioni di disegno tecnico dovevi lavorare con righello, squadra e compasso per un'ora, e se alla fine le due rette si incrociavano in quel punto, allora avevi fatto bene il disegno; ovviamente, siccome le due rette s'incrociavano un po' più in là, tu facevi un punto grosso come un acino d'uva moscatella e l'esercizio ti era venuto lo stesso.
Qui lo stesso, ma il punto è grosso come mezza Lombardia.
Mi ricordo che dall'aeroporto alla città c'era un minimo di campagna, cioè di terra brulla.
Adesso non più: c'è la foresta.
Una foresta alta e fitta di grattacieli in costruzione, tutti uguali, di 35 piani (li ho contati), che si estende all'infinito.
Sembra un termitaio gigante.
Fa venire l'angoscia.
Poi finiscono e riprendono i palazzi di solo 15 piani già abitati con le gabbie in acciaio inox per i bambini fuori dalla finestra: agghiacciante!
L'hotel di 5 stelle è molto bello e dalla camera posso alzare la tendina e osservare la vasca da bagno.
Peccato sia vuota....
Costa solo 70€ al giorno: in Italia nemmeno all'agriturismo con quei soldi.
Scusate ma devo scappare: a dopo
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