Top e flop del 2019

Spilla

Well-known member
Top ne ho tanti, difficile individuare i primi tre.
Scelgo
1 I. Singer, I fratelli Ashkenazi
2. E. Morante, L'isola di Arturo
3. R. Viganò, L'Agnese va a morire

Ma devo segnalare anche Gesualdo Bufalino, con La diceria dell'untore, Paolo Rumiz, Il filo infinito, il vecchio Dickens con Tempi difficili.

Come flop segnalo quelli che mi hanno deluso, quindi non i peggiori in assoluto ma quelli verso i quali nutrivo delle aspettative, più a meno alte, e che non si sono rivelati all'altezza :wink:
1. De Giovanni, Il pianto dell'alba
2. Amos Oz, Il monte del Cattivo Consiglio
3. C. Dabos, Fidanzati d'inverno
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Quest'anno ho letto più di cento libri. A parte "Le sette morti di Evelyn Hardcastle" che ho abbandonato abbastanza presto, c'è stato un solo libro brutto che non sono riuscita a comprendere, poi più che flop very e propri ho riscontrato delusioni da autori su cui avevo altissime aspettative o perché avevo letto altro che mi era piaciuto tantissimo, o perché ne ho sentito parlare molto bene da persone di cui di solito mi fido.
Il libro brutto è stato "Il patto dei Labrador" di Matt Haig: in realtà, anche in questo caso, avevo letto già due libri dell'autore che mi erano piaciuti molto, così come quello che sto leggendo adesso finora è molto godibile.
La più grande delusione dell'anno è stato "Il gioco del mai" di Deaver: non è un brutto libro, ma dal mio autore preferito con una trama simile mi aspettavo molto, molto di più.
Per la categoria nuovi autori deludenti, avevo iniziato l'anno gasatissima convinta di recuperare tutti I romanzi su Philip Marlowe di Raymond Chandler, ma noi due non siamo esattamente compatibili.

Per i top non ho dubbi: "Instinct" di Patterson e Roughan, "Linea di sangue" della Marsons e la serie con protagonista Philo Vance di Van Dine.
 
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