Collins, Wilkie - La legge e la signora

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Sinossi:
"La legge e la signora", opera della maturità di Wilkie Collins, oltre a presentare diversi elementi della moderna letteratura di genere, è il primo esempio di romanzo poliziesco che ha per protagonista un investigatore donna. La vita matrimoniale di Valeria ed Eustace Woodville inizia sotto cattivi auspici. Un piccolo incidente durante la celebrazione del rito sembra confermare il clima di diffidenza e sospetto che lo ha accompagnato e che cresce ulteriormente quando, durante la luna di miele a Ramsgate, la donna viene a sapere che il vero cognome del marito è Macallan. Tornata a Londra, decisa ad andare fino in fondo, scopre che anni addietro Eustace è stato accusato di aver avvelenato la prima moglie ed è stato assolto per insufficienza di prove. Per salvaguardare il suo matrimonio, Valeria s'improvvisa detective: è convinta dell'innocenza del marito e determinata a ristabilire la verità. Si troverà così ad affrontare problemi ritenuti "inadatti a una donna", riuscendo a venirne a capo e dimostrando la fondatezza delle proprie azioni, che tutti stigmatizzavano come folli e avventate. Strepitoso ritratto di una donna che non esita a opporsi ai modelli e alle regole della società vittoriana.

Sebbene conservi un fondo di ambigua reticenza a staccarsi da certe convenzioni sociali di paternalistica natura, La legge e la signora è un romanzo giallo che contiene in sé una sfida e una promessa. La sfida è quella di una donna, di una giovane moglie che sfida l'intero sistema maschilistico che le impedirebbe di compiere azioni, leggere documenti, persino pensare in modo libero e scevro da ogni condizionamento o preconcetto; la promessa è quella di un'emancipazione femminile ancora di là da venire, ma che si incammina a grandi falcate e che trova in Valeria Macallan una sua degna promotrice. Questa giovane donna vissuta nelle campagne del Nord dell'Inghilterra presso uno zio vicario, sposa Eustace Woodville sapendo di lui ben poco oltre all'amore sincero e reciproco che li lega. In circostanze del tutto fortuite Valeria scopre che il marito in realtà l'ha sposata sotto falso nome per nascondere l'ignominia legata alla sua vera identità: l'uomo è stato vittima del cosiddetto "verdetto scozzese", un artificio giuridico per il quale, a seguito di un processo, si viene assolti per insufficienza di prove. Eustace, accusato dell'omicidio per avvelenamento della prima moglie, non è risultato di fatto né colpevole né innocente e, macchiato per sempre dall'onta, ha tentato di nascondere la verità alla sua nuova moglie. Vedendo scoperta la menzogna, perpetrata più per vigliaccheria che per malafede, decide di allontanarsi da lei nella convinzione che la scoperta comprometterà per sempre la serenità della loro vita matrimoniale. Valeria, al contrario, guidata dal suo amore per Eustace, da una volontà di ferro e da un profondissimo senso della giustizia, è più che determinata a scoprire cos'è accaduto realmente e a trovare lei la prova che scagionerà suo marito. Una figura femminile di tutto rispetto, quella di Mrs Valeria Macallan, un'investigatrice che ricorda tanto la protagonista di Rebecca, la prima moglie di Daphne Du Maurier per determinazione, fiducia verso il compagno e temperamento volitivo. Eroine più coraggiose e indomite dei loro compagni uomini che si dimostrano fiacchi, vigliacchi, rassegnati all'ingiustizia della vita. Figure femminili che racchiudono in sé un esempio di forza di volontà e una reale promessa di emancipazione.
 
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