Usala, Valeria - La rinnegata

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Siamo l'inerzia di un fiore reciso; il vigore nelle sue radici, trapiantate in terre straniere. Siamo l'impeto di un fuoco ardente; la quiete nelle sue ceneri, raccolte in cumuli sparsi.


La rinnegata, il bel romanzo d'esordio della scrittrice sarda Valeria Usala, è la storia di un coraggio profondo, radicato, convinto, che si tramanda più e meglio dei geni, del sangue, dei lineamenti, della storia di una vita non vissuta insieme. Maria, Teresa, Gavina, Maddalena… donne di età diverse accomunate da quell'ardimento che le spinge a tenere alta la testa anche davanti ai soprusi, a non piegarsi all'interesse, alla tentazione, al sopore, al rancore. Coraggio di essere se stesse, si chiama, ed è quello che dà loro la forza di essere diverse. Diverse da come gli altri vorrebbero che fossero, di opporsi ad una comunità che cerca di piegarle con l'arma più potente, il pregiudizio. Il pregiudizio è un'arma pericolosa perché è infido, si annida nelle menti fino a corroderle, si cela dietro un falso sorriso, si maschera dietro un'attenzione non richiesta, si potenzia passando di bocca in bocca facendosi legge inderogabile, sentenza di condanna, sputo vischioso che insozza di sé ciò che era limpido. Contro quest'arma infallibile dovette combattere Teresa, per tutta la vita, fino ad una morte ingiusta e inspiegabile, vittima della bramosia cieca di chi non poteva vincerla a viso aperto, di chi non poteva accettare un rifiuto, di chi non conosceva affatto l'onestà, di chi non sopportava di non vedere in lei i propri peccati. Una donna bellissima e fiera che, dopo l'ennesima prova subita dalla vita, decide di non assecondare le convenzioni e per questo deve pagare.
Con una scrittura potente, fatta di immagini vivide e sentimenti forti raccontati da parole precise, Valeria Usala racconta una storia antica che sa di caldo, quiete e vento, di strade silenziose ed ombre dietro le persiane, di lingue di fuoco e parole come serpenti. Quella raccontata in queste pagine è una storia intensa che parla di donne, uomini, comunità e pregiudizi e che, per questo, non può andare dimenticata.
 

isola74

Lonely member
Le aspettative non sono state deluse.
Lettura breve ma intensa e, purtroppo, ancora attuale: forse i contesti sono diversi ma ci sono troppe Teresa anche oggi.

"Ci hanno cresciute per essere donne rispettabili a buon prezzo. Forse è l'unica cosa in cui siamo diventate esperte. E se non lo fanno gli uomini, ci pensiamo noi a rimproverarci a vicenda".
 

qweedy

Well-known member
Mi è piaciuto molto, è un romanzo d'esordio che ha molta forza, come le sue protagoniste, Teresa e Maria, entrambe rinnegate dal paese in quanto hanno osato rimarcare la loro autonomia dall'universo maschile. L'altra protagonista è la Sardegna, con le sue tradizioni antiche, la sua natura, le sue leggende.

Consigliato! Soprattutto a chi ha amato L'arminuta e Accabadora.
 
Alto