Ecco qui le mie risposte:
1. I libri che ho scelto sono effettivamente abbastanza diversi tra loro per stile e per genere; di sicuro quello che ho apprezzato di più è: a) "Vendetta" della Kristof: scarno e senza fronzoli, una scrittura essenziale e cruda perfetta per le storie che racconta. L'unico difetto del libro è che è troppo breve. b) Alexander Jadorowsky: anche se era un saggio è scritto in maniera molto chiara e divertente. Un pregio: l'uso delle storielle umoristiche per analizzare l'essere umano. Un difetto: un po' ripetitivo.
c) Banana Yoshimoto: bella le descrizioni paesaggistiche rese in maniera quasi elegiaca e ho apprezzato i molti riferimenti alla cultura giapponese. Un difetto: la storia è un po' debole, e il finale quasi banale.
d) Zusak: non mi è piaciuto granché, ho trovato il suo modo di scrivere pretenzioso e le numerose divagazioni rendono la lettura poco fluida. Un pregio: bello l'uso della morte come narratore. Difetto: personaggi poco credibili.
e) Come ultimo per gradimento metto Xiaolong: ratti rossi è un poliziesco, ma la storia è debole e manca di suspense; e l'uso eccessivo di citazioni di poeti è irritante. Pregi: nessuno.
2. Veramente non c'è stato nessun personaggio con il quale ho sentito particolare affinità, ma se devo sceglierne uno, ricoprirei il ruolo della zia di Yayoi, la protagonista di Presagio triste della Yoshimoto, perché è un personaggio con una personalità misteriosa e particolare.
3. Cabaret mistico - L'ombra della luce di F. Battiato
Presagio triste - E' l'uomo per me di Mina
Vendetta - I see a darkness di Johnny Cash
La bambina che salvava libri - Viva la vida dei Modena City Rambles
Ratti rossi - Killing rats dei Mano negra