Cinquantanovesimo Photoforum - La bellezza nell'attimo

alessandra

Lunatic Mod
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Vorrei raccontare i motivi per cui la mia vita è legata a queste persone.Gli agenti di scorta,i giudici Falcone e Borsellino,ma non voglio tediare voi che leggete.
Non credo sia una cosa tediosa, anzi, mi piacerebbe leggere quanto hai da dire. Sempre che tu voglia e possa farlo.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Il motivo per cui ho inserito il link e non direttamente la foto (il che forse è una stupidaggine) è proprio quello che ha sottolineato Ondine: mi sembrava in un certo senso di "sfruttare" il dolore di questa donna, di impadronirmene impropriamente, perché malgrado si tratti di una vicenda pubblica vedo sul suo volto un dolore intimo, che ovviamente non può essere condiviso in maniera totale. Un dolore intenso ma allo stesso tempo, anche se ha gli occhi chiusi, colgo anche la combattività nel suo sguardo. Bellissima.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Inserisco la prossima foto...
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Enrico Alberto D’Albertis - viaggio in treno - Messico - 1896
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Mi piacerebbe saperne di più su questa foto, i treni mi affascinano da sempre (i treni locali, quelli che procedono più lentamente).
Il Messico anche mi affascina e mi piacerebbe sapere cos'ha portato questo navigatore proprio in questo territorio, se ci fu uno scopo ben preciso nel senso se quello fu un anno particolare nella storia messicana e voleva per questo immortalarlo oppure per semplice passione di viaggio.
Ciò che maggiormente mi colpisce di questa foto è il focus che si concentra lievemente dal basso in alto come se il fotografo si fosse accovacciato mentre fotografava.
Un ragazzo sta salutando animatamente il signore affacciato al finestrino, perché starà partendo?
Questo treno cosa rappresenta? Un viaggio di speranza? Un viaggio che prelude alla rivoluzione del 1910?
Nel 1896 era al governo del Paese Porfirio Diaz e la sua dittatura acuì i contrasti sociali ponendo le basi dell'imminente rivoluzione messicana.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
L'autore della foto è Enrico Alberto D'Albertis. Capitano di marina, ancora giovane, si fa liquidare le sue quote di partecipazione dell'impresa di famiglia (ricca famiglia industriale di Genova) per dedicare il resto della sua esistenza a viaggiare (tre giri del mondo o giù di lì, tra le altre cose). La sua base, un villa fatta a castello medioevale (oggi forse diremmo piuttosto disneyana.. ).

Ha lasciato tutto alla città compreso un ampio fondo di fotografie delle sue esplorazioni. La dimora è adesso un bel museo ricco dei reperti d'ogni genere raccolti insieme ad alcune collezioni aggiunte.

Questa mi sembra una foto ispirata al motto "vedere il west prima che scompaia" (cit.). Infatti mi colpisce il contrasto tra l'uomo in primo piano con il sombrero tradizionale e una sciabola, quasi simboli del passato e il treno: all'epoca simbolo di progresso e cambiamento per eccellenza. E l'autore, come per tante altre sue imprese sembra voler dire "io c'ero, ero lì a vedere quel cambiamento in corso".

P.s. la foto sembra una inquadratura di un film di Sergio Leone. Non avrebbe sfigurato in un suo film
 
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alessandra

Lunatic Mod
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Il mio primo pensiero nel vedere questa foto non è romantico...mi sono stupita perché il treno non è molto diverso da quello in cui spesso viaggio :mrgreen: Colpisce l'uomo (che sembra un ragazzino) con la sciabola, sembra un controllore :mrgreen: Allora si faceva sul serio :mrgreen:
Cambiano i tempi, ma le sensazioni trasmesse da una partenza sono sempre le stesse, ci si emoziona nel vedere le persone in lontananza affacciate al finestrino e quelle che invece sono rimaste giù e salutano, partire è un po' morire anche per chi resta e il viaggio qui raffigurato lo immagino senza ritorno, se non molto tempo dopo.
 
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