García Sáenz de Urturi, Eva - Il silenzio della città bianca

qweedy

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"Tasio Ortiz de Zárate sta per lasciare la prigione per il suo primo permesso. E Tasio non è uno qualunque: brillante archeologo, protagonista della scena culturale e pop con le sue trasmissioni televisive che hanno conquistato il pubblico vent'anni fa, il professore è finito in galera per omicidio. Tasio Ortiz de Zárate è stato condannato come serial killer. È accusato di aver ucciso seguendo una logica macabra, lungo un percorso ideale nella tranquilla città di Vitoria. Una città che ora si ritrova immersa nel terrore di tanto tempo fa. Perché alla libertà di Tasio corrisponde una nuova ondata di crimini. La prima coppia viene ritrovata nella Cattedrale Vecchia, due ragazzi di vent'anni nudi in una posa di sconvolgente tenerezza. Mentre le indagini sono solo all'inizio, i corpi di due venticinquenni compaiono nella Casa del Cordone, in pieno centro e durante la festa di San Giacomo. E il giovane ispettore Unai López de Ayala inizia la caccia. Per lui non si tratta soltanto di fermare la scia di morte, ma di vincere la sfida contro la mente criminale che lo ha coinvolto personalmente. E di dimostrare al suo capo, l'affascinante Alba, che seguire le regole non è sempre la migliore strategia."

Primo libro della Trilogia della città bianca. Da questo libro è stato tratto il film del 2019 diretto da Daniel Calparsoro.

Una storia estremamente avvincente ambientata nella città basca di Vitoria. La costruzione del thriller è molto adrenalinica, sia per quanto riguarda il crescendo di tensione (non sono più riuscita a posarlo), sia per l’originalità dei metodi usati dal killer per i suoi omicidi e del rituale che compone a ogni morte. E' il thriller migliore che ho letto quest'anno.

Consigliato agli amanti dei thriller e della Spagna.
 

estersable88

dreamer member
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"Il silenzio della città bianca" è il primo volume di una trilogia thriller molto, molto interessante, che unisce in sé adrenalina e cultura popolare, investigazione e saggezza, passionalità e religiosità. E davanti a questo mix, per giunta ambientato in Spagna (uno dei Paesi che adoro di più), come avrei potuto io non andare in visibilio? La storia è complessa e si sviluppa su più piani temporali tra loro legati: man mano che nel presente vengono commessi degli omicidi, a vari livelli del passato qualcosa si srotola e si mostra ai nostri occhi, ma non – o non sempre – a quelli di chi indaga. A proposito, chi indaga? La storia ci viene raccontata – almeno per quanto concerne il presente – dall'ispettore Unai Lopez de Ayala, specializzato in profiling, che segue il caso insieme alla sua collega ed amica Estibaliz Ruiz de Gauna. I due si conoscono da sempre e si capiscono, segnati come sono dalle traversie del loro passato accidentato. Rispondono del loro operato ad un nuovo arrivo nella squadra, la vicecommissaria Alba Diaz de Salvatierra, affascinante e sfuggente. Loro e i personaggi che li circondano sembrano essere pezzi di un meccanismo ben oliato, manovrato da qualcuno che sa ciò che fa ed ha un piano preciso che li ingloba loro malgrado. Un thriller intriso di tradizioni, culti, storie, questo di Eva Garcia Saenz de Urturi, ambientato in una terra in cui le credenze popolari, i riti pagani e quelli cristiani hanno un'importanza capitale ancora oggi. Il pensiero corre, ovviamente, alla mia amata Trilogia del Baztan: con le dovute differenze, questo libro me la ricorda molto, e sono certa che sarà così anche per i successivi che leggerò presto.
 
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