Appelfeld, Aharon - Il mio nome è Katerina

MonicaSo

Well-known member
Dopo oltre sessant’anni di assenza una contadina rutena di nome Katerina torna al villaggio natale dove, seduta davanti alla finestra della casa ormai abbandonata, ripercorre i ricordi di una vita. Cresciuta nel periodo che precede la Seconda guerra mondiale in un paese di contadini cristiani, fin da piccola le viene insegnato a temere e disprezzare gli ebrei. Quando, però, alla morte della madre – una donna dura, arrabbiata con il mondo – il padre si risposa e precipita nell’alcolismo, Katerina decide di andarsene e trova lavoro proprio presso una famiglia ebrea. L’impatto con la loro cultura è forte: è difficile per lei abituarsi a quella dedizione al lavoro, al silenzio, alle regole ferree, persino all’odore dei cibi. Il calore della casa, però, la avvolge a poco a poco finché, imparando ad amare quelle persone, lei stessa ne assimila gli usi e i rituali. Ma le violenze dei pogrom arrivano alla loro porta, lasciandola di nuovo sola. Sempre più vicina a questo popolo, al punto da far circoncidere il figlio, Katerina si allontana dai suoi compaesani, mentre le tensioni nella regione crescono... Aharon Appelfeld racconta le devastazioni della Shoah attraverso gli occhi di una gentile che vi assiste, suo malgrado, impotente. Una donna semplice ma forte, capace di affrancarsi dai pregiudizi e che a fine conflitto sceglie di farsi custode della memoria di una comunità, quella ebraica in Bucovina, che non esiste più.

Katerina è un personaggio che raccoglie in sé le caratteristiche delle tate che Aharon ha avuto vicino da bambino, una donna ucraina (se ho interpretato bene la difficile geografia di quella parte del mondo) che un po' per volta impara a conoscere gli odiati ebrei, si stupisce della loro umanità da molti negata, si lega alle donne ai bambini... non è mai una di loro ma vive con loro e assimila alcune consuetudini.
Fa paura solo ciò che non si conosce: questo penso sia il messaggio.
Attraverso la storia di una donna forte e non convenzionale, che ha il coraggio di pensare diversamente... anche se poi non servirà a salvare nessuno... Appelfeld ci fa riflettere sulla stupidà dei pregiudizi.
 
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