Severgnini, Matteo - Un sasso nel lago

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L’investigatore privato Tobia, affetto dalla sindrome di Tourette, è irrequieto perché il caso su cui sta indagando lo obbliga ad allontanarsi dalla minuscola isola di San Giulio, il suo amato rifugio lontano da tutto e da tutti, per trascorrere molto tempo a Milano.
Le cose si complicano quando l’omicidio di una escort fa temere per l’incolumità di Clara, la sua fidanzata, amica della vittima. L’atteggiamento protettivo dell’investigatore rischia di sgretolare definitivamente il loro rapporto.
Un avvenimento imprevisto fa precipitare gli eventi…
Per risolvere il caso Tobia dovrà armarsi di pazienza e ricostruire un mosaico che ha radici nel passato, alimentato dal rancore e dal desiderio di vendetta di una mente tormentata.


"Un sasso nel lago" è un giallo godibilissimo – il terzo di una serie, ma può tranquillamente essere compreso anche senza aver letto i precedenti – con un protagonista-antieroe affetto dalla sindrome di Tourette. Marco Tobia è un investigatore privato che non conquista subito, non colpisce per caratteristiche uniche, ma sembra quasi distogliere l'attenzione da sé per accompagnare il lettore alla scoperta della vicenda gialla e dell'indagine che ne consegue. Rimangono certamente più impressi altri personaggi come Clara – la sua fidanzata escort -, Antonio Scuderi, il barcaiolo Anselmo, per non parlare dell'ambientazione che qui costituisce un capitolo a sé, con un'importanza tale da divenire parte della storia stessa. Un libro intenso, interessante, stimolante, a tratti perfino rilassante, di cui consiglio la lettura.
 
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