Auster, Paul - 4321

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Fonte: ibs.it

Cosa sarebbe successo se invece di quella scelta ne avessimo fatta un'altra? Che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell'altra scuola, se... A volte per raccontare una vita non basta una sola storia. Il 3 marzo 1947, a Newark, nasce il primo e unico figlio di Rose e Stanley: Archie Ferguson. Da questo punto si dipanano quattro sentieri, le quattro vite possibili, eppure reali, di Archie. Campione dello sport o inquieto giornalista, attivista o scrittore vagabondo, le sue traiettorie sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Questo è il primo libro che leggo di Auster. Sono stato attratto principalmente dalla trama e dal formato: quattro possibili futuri del protagonista, descritti in sette capitoli, ognuno diviso in 4 parti (ovvero i quattro diversi futuri del protagonista). Il primo capitolo parte dallo stesso punto ma presenta 4 versioni della storia, che iniziano a differenziarsi, poi il secondo capitolo è la continuazione delle quattro versioni, e via dicendo. Ma piuttosto che rivelarsi una lettura curiosa per via del formato, già dopo il primo capitolo mi ero innamorato di questo libro.

Auster ha uno stile molto interessante e coinvolgente, almeno per quel che posso giudicare da questo romanzo. La storia si lega spesso alla biografia dell'autore, anche se non credo sia un romanzo biografico. In realtà è un mix (secondo me molto ben riuscito) di storia, biografia e narrativa. È una storia che abbraccia un arco di tempo abbastanza lungo, e come lunghezza è un po' impegnativa, è come leggere quattro versioni diverse dello stesso romanzo. I temi trattati sono davvero tanti, per citarne alcuni che mi sono sembrati più importanti e interessanti: famiglia, guerra, minoranze etniche negli anni 50-60, amore, crescita, amicizia, oltre a uno spaccato della vita e della storia dell'America degli anni '50 e '60.

Il bello di questo romanzo, secondo me, è proprio la struttura divisa in capitoli e sottocapitoli, con quattro versioni della vita del protagonista. Potrebbe sembrare dispersivo, e invece Auster è riuscito così a dipingere in modo ancora più completo il protagonista della storia, Archie Ferguson, di quanto non avrebbe potuto fare con una sola versione della sua vita. Le scelte diverse, il modo in cui la sua vita cambia in base agli eventi che lo circondano, la fusione di storia (eventi storici accaduti davvero) e finzione (e a questo si aggiungono gli elementi autobiografici) crea un dipinto che rivela varie prospettive in base al punto di vista da cui lo guardi.

Non so come aggiungere altro senza rischiare di spoilerare la trama. Sicuramente è un romanzo impegnativo (960 pagine l'edizione in brossura), con pagine molto dense e pochissimi dialoghi, ma è un romanzo che ti prende subito e ti trasporta in un mondo da cui non riesci più a uscire. Il realismo con cui Auster riesce a rappresentare i sentimenti di Archie, le sue diverse reazioni agli eventi che lo circondano, la pluralità di rapporti e di temi, mi ha fatto davvero innamorare di questo libro. Certo non mancano le parti in cui l'autore si dilunga un po' troppo in descrizioni di eventi forse poco legati al protagonista, o che comunque avrebbe potuto riassumere un po', ma sono solo un paio e sono parti che comunque fanno parte della storia.

Un consiglio se volete approcciarvi alla lettura: il libro inizia con un capitolo-premessa, in cui vengono presentati i fatti e personaggi che danno inizio alla storia. Vi consiglio di prendere carta e penna per segnarvi i nomi, sono davvero tanti e all'inizio si fa un po' fatica a ricordare tutte le parentele, relazioni, insomma chi è chi.
Un altro consiglio. Ci sono almeno due modi per leggere questo romanzo: come un libro normale, cioè dall'inizio alla fine, ma questo significa saltare da un punto di vista all'altro fino alla fine del romanzo, oppure seguendo prima un possibile futuro, poi il secondo, poi il terzo, e infine il quarto.
In altre parole, potreste decidere di leggere i capitoli in quest'ordine: 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 3.1 e così via, cioè come un libro normale, dall'inizio alla fine, oppure leggerli nell'ordine 1.1, 2.1, 3.1, 4.1, 1.2, 2.2, 3.2, 4.2, 1.3, e via dicendo, cioè seguendo ognuna delle storie separatamente. A voi la scelta. E se proprio vi innamorerete di questo libro, sicuramente sceglierete come me di rileggerlo (aspettando la giusta distanza dalla prima lettura) nell'altro modo, per avere una visione completa di questo grande romanzo.

Voto: 5 stelle su 5
 

darida

Well-known member
Roberto, sei stato molto chiaro e convincente 👍se mai inizierò questo Auster che mi attira da tempo sarà anche grazie al tuo ottimo commento! 😉
(Mi spaventa soprattutto la mole 😁)
 

gamine2612

Together for ever
Per me secondo libro di Auster dopo Trilogia di New York. Sono contenta di averlo letto
Opera che potrebbe scoraggiare per la lunghezza, ma l'originalità delle quattro versioni della storia lo rende unico.
In gran parte concordo con quanto ha spiegato molto esaurientemente Roberto89(y):)
Un misto di storia personale, eventi storico-politico del periodo affrontato, una critica molto dinamica a fatti ed avvenimenti.
Tranne qualche particolare molto dettagliato che avrei lasciato più all'immaginazione ( rapporti erotico/sex/etc.), l'ho trovato molto buono.
Qualche nota di ilarità esiste e mi è piaciuta la conclusione =inizio.
 

MonicaSo

Well-known member
Avere la possibilità di vivere 4 vite diverse... a chi non piacerebbe? Ma qual è la vita "perfetta"? Probabilmente non esiste.
Questo "Sliding Doors" di Auster (ovvero i "destini alternativi" di Archie) è stato veramente interessante e non ha smesso di piacermi e coinvolgermi neanche per un capitolo.
Tutte le vite di Archie sono state ben raccontate e le ho trovate "complete" pur nella loro diversa lunghezza.
Ero un po' prevenuta (dopo la Trilogia che non mi era piaciuta pienamente) ma alla fine sono rimasta molto contenta di scoprire uno scrittore bravo in grado di raccontare una sola storia come se fossero quattro 😉
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Questo è il primo libro che leggo di Auster. Sono stato attratto principalmente dalla trama e dal formato: quattro possibili futuri del protagonista, descritti in sette capitoli, ognuno diviso in 4 parti (ovvero i quattro diversi futuri del protagonista). Il primo capitolo parte dallo stesso punto ma presenta 4 versioni della storia, che iniziano a differenziarsi, poi il secondo capitolo è la continuazione delle quattro versioni, e via dicendo. Ma piuttosto che rivelarsi una lettura curiosa per via del formato, già dopo il primo capitolo mi ero innamorato di questo libro.

Auster ha uno stile molto interessante e coinvolgente, almeno per quel che posso giudicare da questo romanzo. La storia si lega spesso alla biografia dell'autore, anche se non credo sia un romanzo biografico. In realtà è un mix (secondo me molto ben riuscito) di storia, biografia e narrativa. È una storia che abbraccia un arco di tempo abbastanza lungo, e come lunghezza è un po' impegnativa, è come leggere quattro versioni diverse dello stesso romanzo. I temi trattati sono davvero tanti, per citarne alcuni che mi sono sembrati più importanti e interessanti: famiglia, guerra, minoranze etniche negli anni 50-60, amore, crescita, amicizia, oltre a uno spaccato della vita e della storia dell'America degli anni '50 e '60.

Il bello di questo romanzo, secondo me, è proprio la struttura divisa in capitoli e sottocapitoli, con quattro versioni della vita del protagonista. Potrebbe sembrare dispersivo, e invece Auster è riuscito così a dipingere in modo ancora più completo il protagonista della storia, Archie Ferguson, di quanto non avrebbe potuto fare con una sola versione della sua vita. Le scelte diverse, il modo in cui la sua vita cambia in base agli eventi che lo circondano, la fusione di storia (eventi storici accaduti davvero) e finzione (e a questo si aggiungono gli elementi autobiografici) crea un dipinto che rivela varie prospettive in base al punto di vista da cui lo guardi.

Non so come aggiungere altro senza rischiare di spoilerare la trama. Sicuramente è un romanzo impegnativo (960 pagine l'edizione in brossura), con pagine molto dense e pochissimi dialoghi, ma è un romanzo che ti prende subito e ti trasporta in un mondo da cui non riesci più a uscire. Il realismo con cui Auster riesce a rappresentare i sentimenti di Archie, le sue diverse reazioni agli eventi che lo circondano, la pluralità di rapporti e di temi, mi ha fatto davvero innamorare di questo libro. Certo non mancano le parti in cui l'autore si dilunga un po' troppo in descrizioni di eventi forse poco legati al protagonista, o che comunque avrebbe potuto riassumere un po', ma sono solo un paio e sono parti che comunque fanno parte della storia.

Un consiglio se volete approcciarvi alla lettura: il libro inizia con un capitolo-premessa, in cui vengono presentati i fatti e personaggi che danno inizio alla storia. Vi consiglio di prendere carta e penna per segnarvi i nomi, sono davvero tanti e all'inizio si fa un po' fatica a ricordare tutte le parentele, relazioni, insomma chi è chi.
Un altro consiglio. Ci sono almeno due modi per leggere questo romanzo: come un libro normale, cioè dall'inizio alla fine, ma questo significa saltare da un punto di vista all'altro fino alla fine del romanzo, oppure seguendo prima un possibile futuro, poi il secondo, poi il terzo, e infine il quarto.
In altre parole, potreste decidere di leggere i capitoli in quest'ordine: 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 3.1 e così via, cioè come un libro normale, dall'inizio alla fine, oppure leggerli nell'ordine 1.1, 2.1, 3.1, 4.1, 1.2, 2.2, 3.2, 4.2, 1.3, e via dicendo, cioè seguendo ognuna delle storie separatamente. A voi la scelta. E se proprio vi innamorerete di questo libro, sicuramente sceglierete come me di rileggerlo (aspettando la giusta distanza dalla prima lettura) nell'altro modo, per avere una visione completa di questo grande romanzo.

Voto: 5 stelle su 5
20.07.24
Rilettura. Confermo quanto scritto nella prima recensione e confermo in pieno le 5 stelle.
Mi ero scordato molte cose dalla prima lettura (giugno 2023), ma anche quelle che ricordavo sono state piacevoli da rileggere.
Nota: magari i dialoghi sono pochi, ma comunque non pochissimi come avevo scritto.

Aggiungo solo che per una prima lettura consiglio assolutamente l'ordine di stampa: mi sono reso che solo così si possono apprezzare appieno le differenze fra le 4 versioni.
 

isola74

Lonely member
Un bel libro .
L'idea di fondo è davvero notevole ed è ben sviluppata. Anche io consiglio di leggerlo in ordine di scrittura e non saltando tra i paragrafi perché credo che la struttura del libro sia una parte importante dello stesso .
Ho apprezzato molto come Auster sia stato capace di contestualizzare le quattro vite
con gli accadimenti storici più importanti di quegli anni.
Per gran parte della lettura ho preferito la vita numero 1 e sono rimasta un po' spiazzata quando ho letto come è finita ...anche la 4 però alla fine è riuscita ad appassionarmi.
Lo consiglio sicuramente
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Anch'io, malgrado le difficoltà che ho trovato e la confusione che ho fatto tra le varie vite soprattutto all'inizio, credo sia consigliabile leggerlo nell'ordine in cui Auster l'ha scritto, perché la geniale struttura è il suo principale punto di forza e senza di essa non sarebbe 4321. Dico geniale perché alla fine riesce anche a darle una spiegazione e perché davvero, come ha scritto bene @MonicaSo, è riuscito a scrivere 4 romanzi come se fossero uno solo, o il contrario. Archie Ferguson è sempre lo stesso, e anche gli altri personaggi, a parte forse suo padre, sono molto simili tra loro, ciò che cambia sono soprattutto gli eventi esterni e le scelte dei personaggi, Ferguson compreso, che portano inevitabilmente ad altri eventi e ad altre scelte proprie e altrui, e così Auster ci fa riflettere anche sulla nostra vita e ci fa pensare a cosa sarebbe successo se ... e ci fa venire il desiderio di scrivere o di fantasticare sulle nostre varie possibilità, giusto per sognare un po' e magari fare un po' di autoanalisi. Le 4 storie sono aperte sulla vita personale di Ferguson e degli altri personaggi, sulla sua passione per la scrittura, comune a tutti e quattro i Ferguson, sul contesto storico-sociale del periodo, vissuto in modo diverso dal/dai vari protagonista/i. Al di là dell'originale e ben riuscita idea di base, in questo romanzo c'è tutto: trama, introspezione e pathos, cultura storica, politica e non, passione per la letteratura e il cinema. Qualche personaggio, come Amy, l'ho trovato un po' sterotipato ma magari Auster ha veramente conosciuto una Amy, e ho letto che molti particolari della vita di Auster sono presenti nei quattro romanzi, cosa che in effetti traspare. Non sono nessuno per dire che si tratta di un capolavoro, il tempo deciderà.
 

francesca

Well-known member
Leggendo recensioni in rete e anche la quarte di copertina della mia edizione (Einaudi), mi ero fatta l’idea che Auster con 4321 avesse voluto divertirsi a rispondere ad una delle domande esistenziali primarie di ogni essere umano: come sarebbe stata la propria vita se si fossero fatte delle scelte piuttosto che altre?
Leggendolo però mi sono resa conto che l’essenza dell’idea di Auster nell’inventarsi quattro possibili vite del suo protagonista, Archibal Ferguson, non è questa. Perché le quattro possibili vite di Archie non si originano esattamente attraverso sue diverse scelte: sono gli eventi personali ad essere diversi, il contesto della sua infanzia, le relazioni con i suoi genitori, con gli zii. Eventi diversi danno l'avvio a situazioni diverse; le quattro possibili vite scaturiscono da eventi che lui subisce, da scelte di altri, da situazioni casuali. Il che a pensarci bene è una bella lezione perché spesso siamo portati a sopravvalutare la nostra libertà di scelta e ci crediamo più artefici della nostra vita di quanto non lo possiamo essere in realtà (e c’è da dire che molta psicologia spicciola dei nostri tempi ci rafforza in questa convinzione). La nostra vita è molto più determinata da vicende che subiamo più che da scelte che facciamo: magari non non ci piace crederlo perché in qualche modo toglie importanza e centralità alla nostra persona. Per questo ho apprezzato molto che Auster nelle quattro vicende parallele, tenga la barra sui personaggi principali, che rimangono molto simili in tutte le quattro trame nella loro essenza caratterizzante; come dire: non possiamo decidere molto sul corso della nostra vita, ma possiamo decidere chi siamo e come affrontiamo ciò che ci capita.
Le quattro vite parallele, si sciolgono e ricollassano in una sola, nell’ultimo capitolo della 4° vita, dove Auster svela le sue carte e il suo gioco, dimostrando un’infinità sensibilità e un infinito amore per la ricchezza della vita, così smisurati da indurlo ad amare e indugiare anche sui risvolti che avrebbero potuto essere ma non sono stati.
La lettura è un po’ faticosa, non è facile da seguire proprio perché ci sono queste caratteristiche trasversali fra tutte le vite che rendono difficile apprezzare le diversità delle storie.
Notevoli e interssantissimi i riferimenti alla storia americana, molto dettagliati, per me alcuni anche proprio oscuri, sicuramente non sono riuscita a coglierli tutti. Auster riesce a impastare le vicende personali dei suoi personaggi con la Storia del Paese, sminuzzando i grandi eventi della seconda metà del Novecento nella loro vita quotidiana e mostrandone gli effetti sulle loro vite.
Nota dolente, almeno per me, anche in questo caso, come capita spesso nei libri di autori americani contemporanei, c’è la tassa da pagare con mega descrizioni sullo sport, soprattutto sul baseball. Descrizioni con un tale livello di dettaglio incomprensibili per chi non conosce le regole e non è un appassionato e che quindi per quel lettore non aggiungono granchè, solo un po’ di noia e di insofferenza. Questi però sono gusti miei personali. Non tolgono niente alla grandezza del libro che secondo me varrebbe una rilettura non frammentaria, cioè seguendo dall’inizio alla fine ciascuna singola storia. Una rilettura del genere potrebbe essere interessante e forse permetterebbe di apprezzare ancora meglio le differenze e la coerenza dei personaggi.
 
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