Bomoll, Cinzia - Non dire gatto

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Una nuova avventura della schietta e sfrontata ispettrice Bonora, insofferente delle regole e spesso tormentata, ma sempre mossa da un senso di giustizia istintivo e tenace.

La nuova indagine di Nives Bonora. Per l'ispettrice Nives Bonora è un periodo complicato. Qualcuno ha sparato al suo collega Pizzi, ferendolo gravemente, ed è stata lei stessa a salvargli la vita. Ma ora il commissario Brandi non vuole che partecipi all'inchiesta e anche la loro sempre altalenante relazione appare decisamente in crisi. Intanto pure il microcosmo familiare di Nives, composto da lei, dal padre e dalla nonna, è sconvolto da un ritorno inaspettato... Ma l'ispettrice Bonora non è tipo da arrendersi, e si lancia in una vorticosa «indagine privata» che la porterà a scoprire gli orrori annidati dietro la rispettabile facciata della provincia ferrarese. Una nuova avventura della schietta e sfrontata ispettrice Bonora, insofferente delle regole e spesso tormentata, ma sempre mossa da un senso di giustizia istintivo e tenace. E con lei tornano i paesaggi della Bassa, lì dove – fra gli argini del Po, le rare case e le ville abbandonate che affiorano improvvisamente dalla nebbia – il mistero trova il proprio habitat ideale.

Secondo libro della serie di gialli ambientati nella provincia ferrarese con protagonista l'ispettrice Nives Bonora. Il caso è interessante, la scrittura della Bomoll è tesa, nervosa, sanguigna, disillusa, adattissima alla storia ed al personaggio protagonista. Il problema di questo romanzo, per me, è proprio lei, la protagonista, Nives Bonora. Un personaggio che personalmente ho mal sopportato e che non avrò il piacere di rincontrare. Per il resto, il giallo affronta un tema sempre drammaticamente attuale – quello delle sette e di chi si approfitta della fragilità altrui, e lo fa in modo approfondito ed accorato. Un buon giallo, in sostanza, protagonista a parte.
 
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