Hirokazu, Kore'eda - Un affare di famiglia

MaxCogre

Well-known member
trama da internet "In un umile appartamento vive una piccola e poverissima famigliola. C'è infatti una nonna e una coppia, formata dall'operaio edile Osamu e da Nobuyo, dipendente di una lavanderia. Quando Osamu trova per strada una bambina che sembra abbandonata/maltrattata dai genitori, decide di accoglierla in casa. I due maschi di casa, Osamu e il figlioletto Shota, coinvolgono la piccolissima nel giro di furtarelli che essi compiono per tirare a campare"

Avevo già visto il film e lo rivedo volentieri per il cineforum, con la lieta occasione di fermarmi a commentare con voi anziché ingurgitare e tirare dritto come al solito. Dunque a me il film è piaciuto, anche se è difficile parlarne senza spoilerarlo. quindi dirò cose un po a caso, in attesa che si apre la discussione ufficiale. Cose che rimangono impresse: è un film assolutamente antiigienico, con quella commistione di povertà e promiscuità, con la nonna un po' sgangherata che si taglia le unghie qui e là sui tatami, e la casa baracca da 6 persone, e tutto quel risucchio rumoroso tra le dentiere di quella broda brodosa che chiamano spaghetti...
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Cose che rimangono impresse: è un film assolutamente antiigienico, con quella commistione di povertà e promiscuità, con la nonna un po' sgangherata che si taglia le unghie qui e là sui tatami, e la casa baracca da 6 persone, e tutto quel risucchio rumoroso tra le dentiere di quella broda brodosa che chiamano spaghetti...
Esimio collega :) da come l'hai raccontata mi son dovuto iniettare un plasil d'emergenza!:cautious:
A me la commistione che turba di più invece è quella tra tenerezza e cinismo, o anche tra ingenuità e doppiezza o ancora tra empatia, sacrificio, dono da un lato ma dall'altra parte capacità di tradimento e abbandono. Sì, manca proprio l'igiene ma soprattutto l'igiene mentale, eppure in fondo c'è più pulizia che in tanta gente cosiddetta perbene.
E oltre a queste contraddizioni quasi paradossali è anche un film che avvince, avvince e spiazza, avvince illude delude e poi di nuovo conforta e alla fine ti fa dire "Sì, è crudele come la vita e dolce come il voler bene".
 

MaxCogre

Well-known member
Eh si path, la volevo dire cosí. Ma per questo ci sei tu... io invece aggiungo che sakura ando é proprio bbona (per restare in tema san valentino
 

MaxCogre

Well-known member
Cmq si hai ragione, il vero disgusto lo fanno quelli 'fuori' dalla famiglia. Quelli sono veri tradimenti che negano l amore, non questi, che sono purtroppo conseguenza della loro condizione sociale e non escludono il volersi cmq bene. E infatti alla fine cosa dice shota a osamu, dopo che questi ha finalmente calato le carte?
 
Ultima modifica:

MaxCogre

Well-known member
Mi ricorda un po le storie di zingari (sempre cinema), dove tante volte troviamo cose per noi incompatibilli con la idea di famiglia. Per noi, appunto
 

Ondine

Logopedista nei sogni
POSSIBILI SPOILER

Questa famiglia è una famiglia che si è scelta e i motivi di questa scelta sono di convenienza, ma l'affetto è innegabile. Questa famiglia ha difficoltà ad andare avanti ma è una famiglia aperta all'accoglienza e ho trovato molto poetica la scena della chatroom, l'abbraccio tra la ragazza e il ragazzo, così come ho trovato poetica la scena dell'uomo che insegue l'autobus e il bambino che lo guarda dal finestrino pronunciando quella parola quando nessuno può sentirlo. La bambina che guarda fuori dal balcone è di una tenerezza assoluta e mi domando perché i servizi sociali non abbiano verificato alla fine la situazione in cui vive la bambina con i genitori biologici visto che sono stati così pronti ad incarcerare la madre "adottiva", l'ho trovata una contraddizione. E' il bambino che toglie il velo, che in qualche modo vuole salvare i componenti di questa famiglia dall'illegalità e che vuole essere finalmente un bambino "normale", che va a scuola come tutti gli altri, che vuole essere riconosciuto socialmente, è questo diritto che rivendica il messaggio più bello per me. L'abbandono che subisce il bambino è il punto di svolta della storia, c'è allora una presa di coscienza da parte di tutti e una rielaborazione dei propri comportamenti come se per riemergere si debba necessariamente commettere qualcosa di meschino. Il film non edulcora nulla.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Allora, la prima cosa che ho pensato è stata "che bello, finalmente una casa più disordinata della mia!" Scherzi a parte, questo film mi ha davvero sorpreso, perché l'intensità delle scene, unita al senso di ineluttabilità che mi sembra di riscontrare in tutte le storie orientali, si sposa anche con una trama avvincente, giocata sulla graduale scoperta dei rapporti all'interno della famiglia. Alla fine ciascuno fa le sue scelte, ma non traspare nessun giudizio morale nei confronti di chi non agisce onestamente, ciò che rimane impresso è l'affetto che lega queste persone, la loro vitalità, la loro positività e il fatto che agiscano quasi sempre a fin di bene. Le scene più struggenti sono quelle della bambina alla fine del film.
Originalissimo e davvero molto, molto bello.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
. Le scene più struggenti sono quelle della bambina alla fine del film.
Sì certo. Però mi conforta qualcosa che trae origine dalla mia esperienza. Cioè che il fatto di avere genitori "disfunzionali" come quella bimba non crea nessun destino predefinito o ineluttabile, perché ha comunque avuto delle figure adulte di riferimento che le hanno dato la possibilità di credere nel bene e nella tenerezza. Un padre pessimo e una madre orribile non sono la condanna, se c'è la possibilità di ricordare anche altri adulti capaci di amare e accogliere, ad esempio un nonno, un maestro, o comunque qualcuno che abbia mostrato l'altra faccia della medaglia.
Ho scritto questo perché a volte sento le persone lamentarsi, tipo "La mia vita è andata storta perché mia madre.. perché mio padre..". In questi casi il determinismo è solo un modo di pensare per scorciatoie, ci sono nel corso dello sviluppo tante possibili figure positive alle quali fare riferimento per crearsi la propria idea della vita.
Per questo mi piace pensare che quella bambina certo sarà triste ma anche lei come Shota potrà scegliere.. se vorrà.
 

isola74

Lonely member
Film per niente banale, a tratti cinico, mi è piaciuto molto.
Concordo con tutto quanto già detto da voi.
Un gruppo di persone tenuto insieme da tutto, tranne che da un legame di sangue, appare, per certi versi, migliore di tante famiglie convenzionali. Gli affetti veri alla fine sono quelli che si scelgono. Mi ha fatto molta tenerezza lei, soprattutto alla fine, in prigione.
Sull'interpretazione del comportamento del bambino.
Concordo anche io sul fatto che lui sentisse il disagio di rubare. Fin quando si sentiva "giustificato" riusciva a farlo, appena sono passati al furto (nell'auto) delle cose private (è di qualcuno!) è andato in crisi. Però c'è dell'altro. Credo anche che si sia fatto arrestare per evitare che la "sorellina" facesse il suo primo furto. Se ci avete fatto caso, quando lei lo segue nel supermercato, fa il suo stesso gesto con le mani (quello che lui fa sempre prima di rubare), lui dice un piccolo "no" e poi si lancia!

Mi è dispiaciuto per la bambina, che è stata ributtata in una famiglia che la maltrattava, senza che nessuno si fosse chiesto come mai lei seguiva docile (e contenta!) quelle persone se davvero l'avevano rapita. Un assistente sociale in gamba avrebbe riflettuto su quel disegno al mare che raffigurava una famiglia felice!
Come ha detto Ondine, il film non edulcora nulla. Ed è bello anche per questo realismo.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Credo anche che si sia fatto arrestare per evitare che la "sorellina" facesse il suo primo furto. Se ci avete fatto caso, quando lei lo segue nel supermercato, fa il suo stesso gesto con le mani (quello che lui fa sempre prima di rubare), lui dice un piccolo "no" e poi si lancia!
Giustissimo, non ci avevo pensato.(y)
A parte la tua particolare sensibilità, si vede che ne sai qualcosa ;) di bambini e adolescenti!
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Film per niente banale, a tratti cinico, mi è piaciuto molto.
Concordo con tutto quanto già detto da voi.
Un gruppo di persone tenuto insieme da tutto, tranne che da un legame di sangue, appare, per certi versi, migliore di tante famiglie convenzionali. Gli affetti veri alla fine sono quelli che si scelgono. Mi ha fatto molta tenerezza lei, soprattutto alla fine, in prigione.
Sull'interpretazione del comportamento del bambino.
Concordo anche io sul fatto che lui sentisse il disagio di rubare. Fin quando si sentiva "giustificato" riusciva a farlo, appena sono passati al furto (nell'auto) delle cose private (è di qualcuno!) è andato in crisi. Però c'è dell'altro. Credo anche che si sia fatto arrestare per evitare che la "sorellina" facesse il suo primo furto. Se ci avete fatto caso, quando lei lo segue nel supermercato, fa il suo stesso gesto con le mani (quello che lui fa sempre prima di rubare), lui dice un piccolo "no" e poi si lancia!

Mi è dispiaciuto per la bambina, che è stata ributtata in una famiglia che la maltrattava, senza che nessuno si fosse chiesto come mai lei seguiva docile (e contenta!) quelle persone se davvero l'avevano rapita. Un assistente sociale in gamba avrebbe riflettuto su quel disegno al mare che raffigurava una famiglia felice!
Come ha detto Ondine, il film non edulcora nulla. Ed è bello anche per questo realismo.
A me è sembrato che lui la fermasse più che altro perché c'era un commesso lì vicino che quindi avrebbe potuto vederla. Però l'ha comunque protetta.
Anche gli altri due però, inseguono Shota per la strada prendendolo da due lati opposti, neanche fossero agenti segreti addestrati 😄
 
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