Vichi, Marco - Il bosco delle streghe

MonicaSo

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Un uomo salito in macchina con l’idea di andare in un posto sconosciuto giunge presso un borgo toscano composto di quattro case in cima a un cocuzzolo. È notte ormai e l’uomo varca la soglia di un’osteria, “una grande stanza tiepida, qualche tavolo e poca gente” e nell’aria un forte odore di legna bruciata. La sua attenzione è attratta da un vecchio che si trova in fondo alla sala con un fiasco sul tavolo e il cappello in testa “dall’aria metà contadina e metà risorgimentale”. Dopo essersi seduto davanti a lui, una volta ordinato un mezzo litro di rosso, l’uomo chiede all’avventore di raccontargli una storia “una qualunque che fosse degna di essere ascoltata”.

Vichi narra una storia dove niente è come appare, ambientata nel bosco delle streghe nella misteriosa collina bassa dietro la chiesa dove si diceva che di notte si vedessero “certe fumate strane che puzzavano di zolfo”. Un vecchio matto “dal muso orribile” che viveva dentro una caverna o forse sottoterra passava spesso in quel bosco “pieno di trappole della natura”.
Il narratore, ex boscaiolo, non riusciva a capire perché il matto assomigliasse come una goccia d’acqua al padrone della villa, la persona più facoltosa del luogo. “Vuoi che ti racconti qualcosa e io te la racconto, di storie ne so tante da far pieno il capo...”.


Breve racconto che dimostra la bravura di Vichi non solo nel genere giallo ma anche nel racconto fantastico.
 
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