MonicaSo
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I funerali della Mamá Grande è una raccolta di racconti dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez, Premio Nobel per la letteratura 1982.
Pubblicata per la prima volta in lingua originale a Xalapa (Messico), la raccolta comprende otto racconti scritti fra il 1956 e il 1962 che testimoniano un cambiamento nella scrittura di García Márquez, un'evoluzione dallo stile quasi naturalistico di Nessuno scrive al colonnello e Foglie morte a uno più ampio, più visionario e fantastico, da scrittore che ormai ha raggiunto importanti obiettivi e che a breve conseguirà il grande successo internazionale con Cent'anni di solitudine.
(wikipedia)
Come spesso capita, nelle raccolte di racconti si possono trovare storie apprezzabili e altre che lo sono un po' meno; anche qui, nonostante la scrittura caratteristica e inimitabile di Marquez, ho trovato storie belle e interessanti intercalate con altre dalla trama più debole.
Le storie sono ambientate in due paesi diversi: Macondo, la cittadina di "Cent'anni di solitudine", e "il paese" il luogo di "Nessuno scrive al Colonnello"; sono racconti a sé stanti ma un paio presentano gli stessi protagonisti.
A me personalmente sono piaciuti particolarmente: La siesta del martedì (triste, malinconico) e soprattutto Da noi ladri non ce ne sono (divertente).
Da leggere.
Pubblicata per la prima volta in lingua originale a Xalapa (Messico), la raccolta comprende otto racconti scritti fra il 1956 e il 1962 che testimoniano un cambiamento nella scrittura di García Márquez, un'evoluzione dallo stile quasi naturalistico di Nessuno scrive al colonnello e Foglie morte a uno più ampio, più visionario e fantastico, da scrittore che ormai ha raggiunto importanti obiettivi e che a breve conseguirà il grande successo internazionale con Cent'anni di solitudine.
(wikipedia)
Come spesso capita, nelle raccolte di racconti si possono trovare storie apprezzabili e altre che lo sono un po' meno; anche qui, nonostante la scrittura caratteristica e inimitabile di Marquez, ho trovato storie belle e interessanti intercalate con altre dalla trama più debole.
Le storie sono ambientate in due paesi diversi: Macondo, la cittadina di "Cent'anni di solitudine", e "il paese" il luogo di "Nessuno scrive al Colonnello"; sono racconti a sé stanti ma un paio presentano gli stessi protagonisti.
A me personalmente sono piaciuti particolarmente: La siesta del martedì (triste, malinconico) e soprattutto Da noi ladri non ce ne sono (divertente).
Da leggere.