Un bellissimo film sull'atletica, sullo sport e sulla difficoltà della vittoria. Racconta di alcuni atleti della Gran Bretagna nel dopo guerra della Prima Guerra Mondiale. Il sacrificio per ottenere una vittoria.
Diciamo che il tempo ha ingiallito un po' i bordi di quest'opera che, agli inizi degli anni ottanta, fece letteralmente il botto, conquistando quattro Oscar importanti (miglior film, migliore sceneggiatura, migliori musiche e migliori costumi). I giovani Harold M. Abrahams (Ben Cross) ed Eric Liddell (Ian Charleson) sono alquanto diversi e provengono da strade altrettanto diverse: il primo è un ebreo, figlio di un finanziere, costretto a misurarsi con i pregiudizi di una società rigida, di osservanza protestante, il secondo, scozzese, giunto alla corsa per passione, scrupolosamente osservante, che vede nella corsa una sorta di liberazione e, per poter correre, sfida anche le contrarietà della moglie Jennie (Cheryl Campbell). Abrahams si rivolge all'allenatore Massabini (Ian Holm) per poter raggiungere le Olimpiadi, traguardo in cui vede un proprio completo riscatto: se vincerà con i colori della Union Jack nessuno potrà più ricordargli di essere prima ebreo e poi britannico. Laddell ed Abrahams si scrutano a distanza, leggendo delle rispettive imprese sui giornali e sfidandosi in gare nazionali, fino al giorno del trionfo.
Diciamo che il tempo ha ingiallito un po' i bordi di quest'opera che, agli inizi degli anni ottanta, fece letteralmente il botto, conquistando quattro Oscar importanti (miglior film, migliore sceneggiatura, migliori musiche e migliori costumi). I giovani Harold M. Abrahams (Ben Cross) ed Eric Liddell (Ian Charleson) sono alquanto diversi e provengono da strade altrettanto diverse: il primo è un ebreo, figlio di un finanziere, costretto a misurarsi con i pregiudizi di una società rigida, di osservanza protestante, il secondo, scozzese, giunto alla corsa per passione, scrupolosamente osservante, che vede nella corsa una sorta di liberazione e, per poter correre, sfida anche le contrarietà della moglie Jennie (Cheryl Campbell). Abrahams si rivolge all'allenatore Massabini (Ian Holm) per poter raggiungere le Olimpiadi, traguardo in cui vede un proprio completo riscatto: se vincerà con i colori della Union Jack nessuno potrà più ricordargli di essere prima ebreo e poi britannico. Laddell ed Abrahams si scrutano a distanza, leggendo delle rispettive imprese sui giornali e sfidandosi in gare nazionali, fino al giorno del trionfo.
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