The Broken Generation

Isaac Rosenberg, Sigfried Sassoon, Wilfred Owen, rappresentano per il mondo britannico la generazione spezzata.
Gli americani chiamano questo milieu letterario lost generation, ma in Inghilterra si preferisce la cacofonia ad indicare qualcosa di interrotto irreversibilmente.
Non cercate in Italia.
Non trovereste nulla di questi ragazzi che, insieme a Robert Graves, Tolkien e Lewis, rinunciarono alla pace raccomandata dall'Università di Oxford per diventare "ratti di trincea" durante la 1914-18.
Owen rappresenta un unicum particolare all'interno di questa Scuola perché morì a soli 7 giorni dalla fine del conflitto.
In Italia siamo in pochissimi ad amare questo genere di poesia.
Se qualcuno vuole fare domande o, miracolo, fornire qualche aiuto in merito, io sono qui.
Posto intanto il più alto momento lirico di Wilfred Owen.
Una poesia che, ad ogni inizio anno accademico, viene fatta leggere nella Sala degli Alati dal Preside della Facoltà di Letteratura dell'Ateneo oxoniense.
In fondo troverete il video che l'Università di Leeds ha dedicato a questa figura meravigliosa e... tragicamente sconosciuta in Italia.

DULCE ET DECORUM EST PRO PATRIA MORI

Bent double, like old beggars under sacks,
Knock-kneed, coughing like hags, we cursed through sludge,
Till on the haunting flares we turned our backs
And towards our distant rest began to trudge.
Men marched asleep. Many had lost their boots
But limped on, blood-shod. All went lame; all blind;
Drunk with fatigue; deaf even to the hoots
Of tired, outstripped Five-Nines that dropped behind.
Gas! Gas! Quick, boys! – An ecstasy of fumbling,
Fitting the clumsy helmets just in time;
But someone still was yelling out and stumbling,
And flound'ring like a man in fire or lime. . .
Dim, through the misty panes and thick green light,
As under a green sea, I saw him drowning.
In all my dreams, before my helpless sight,
He plunges at me, guttering, choking, drowning.
If in some smothering dreams you too could pace
Behind the wagon that we flung him in,
And watch the white eyes writhing in his face,
His hanging face, like a devil's sick of sin;
If you could hear, at every jolt, the blood
Come gargling from the froth-corrupted lungs,
Obscene as cancer, bitter as the cud
Of vile, incurable sores on innocent tongues,
My friend, you would not tell with such high zest
To children ardent for some desperate glory,
The old Lie; Dulce et Decorum est
Pro patria mori.

8 October 1917 - March, 1918


Wilfred Owen


Traduzione.

Ripiegati su se stessi, come vecchi mendicanti sotto i sacchi,/ con le ginocchia ricurve, tossendo come streghe, imprecavamo fra la melma,/ finchè voltammo le spalle al bagliore dei proiettili traccianti,/e verso le nostre lontane retrovie cominciammo a camminare faticosamente./ Gli uomini marciavano sonnambuli. Molti avevano perso gli scarponi,/ e marciavano clauticanti, calzati di sangue. Finirono tutti zoppi; tutti ciechi;/ ubriachi di fatica, sordi persino al sibilo/ di stanche granate che indetro cadevano lontane.// Il GAS! Il GAS! Svelti ragazzi! – Come in estasi annasparono,/ appena in tempo infilandosi i goffi elmetti;/ ma qualcuno continuava a gridare e a inciampare/ e dimenarsi come uno uomo in mezzo al fuoco o alla calce…/ Confuso, attraverso le annebbiate lastre di vetro e la densa luce verde/ Come sotto un mare verde, lo vidi annegare./ In tutti i miei sogni, davanti ai miei occhi inermi,/ si tuffa verso me, colando giù, soffocando, annegando./ Se in qualche sogno soffocante potessi anche tu metterti al passo/ dietro il vagone in cui noi lo gettammo,/ e vedessi i bianchi occhi contorcersi nel suo viso,/ il suo viso penzolante, come un demone sazio di peccati;/ se tu potessi udire, ad ogni sobbalzo, il sangue/ uscire gorgogliante dai polmoni guastati dalla bava,/ osceni come il cancro, sgradevoli come il vomito/ di vili, incurabili piaghe su innocenti lingue,/ amico mio, tu non diresti mai più con tale entusiasmo/ ai bambini ardenti per qualche disperata gloria,/ la vecchia menzogna: piacevole e decoroso è/ morire per la patria.

http://it.youtube.com/watch?v=QZUbOCr5KlQ
 

Whatty

progressive member
mi affascinano queste opere, purtroppo sono un po ignorante in fatto di poesia e a parte i ben noti pascoli, ungaretti, saba, baudelaire conosco poco...

Sarà un campo che approfondirò con piacere:)
 
mi affascinano queste opere, purtroppo sono un po ignorante in fatto di poesia e a parte i ben noti pascoli, ungaretti, saba, baudelaire conosco poco...

Sarà un campo che approfondirò con piacere:)
Isaac Rosenberg

Break of day in trenches

The darkness crumbles away –
It is the same old druid Time as ever.
Only a live thing leaps my hand –
A queer sardonic rat –
As I pull the parapet’s poppy
To stick behind my ear.
Droll rat, they would shoot you if they knew
You cosmopolitan sympathies
(And God knows what antipathies).
Now you have touched this English hand
You will do the same to a German –
Soon, no doubt, if it be your pleasure
To cross the sleeping green between.It seems you inwardly grin as you pass
Strong eyes, fine limbs, haughty athletes
Less chanced than you for life,
Bonds to the whims of murder,
Sprawled in the bowels of the earth,
The torn fields of France.
What do you see in our eyes
At the shrieking iron and flame
Hurled through still heavens?
What quaver – what heart aghast?
Poppies whose roots are in man’s veins
Drop, and are ever dropping;
But mine in my ear is safe,
Just a little white with the dust.
 
TRADUZIONE.

L' albeggiare nelle trincee

L’oscurità si sgretola
E’ lo stesso vecchio druido Tempo di sempre
Solo una cosa vivente salta la mia mano
Uno strano topo sardonico
Mentre colgo il papavero dal parapetto
Per metterlo dietro il mio orecchio
Comico topo, ti sparerebbero se sapessero
Le tue simpatie cosmopolite
(E Dio sa quali antipatie).
Ora che hai toccato questa mano inglese.
Farai lo stesso con una tedesca
Presto, senza dubbio, se è tuo piacere
Attraversare il prato dormiente
Sembra che tu sorrida intimamente quando attraversi
I forti occhi, gli arti sottili , atleti altezzosi
Meno fortunati di te nella vita,
legati ai capricci dell’assassinio,
Stravaccati nelle viscere della terra,
Campi lacerati di Francia
Cosa vedi nei nostri occhi
Allo stridente ferro e fiamme
Scagliati attraverso i cieli tranquilli ?
Quali tremiti –quale cuore attonito?
I papaveri le cui radici sono nelle vene dell’uomo
Cadono, e cadono sempre;
ma il mio nel mio orecchio è al sicuro,
solo un poco imbiancato dalla polvere.
 

Morgan@

New member
Dulce et decorum

Bent double, like old beggars under sacks,
Knock-kneed, coughing like hags, we cursed through sludge,
Till on the haunting flares we turned our backs
And towards our distant rest began to trudge.
Men marched asleep. Many had lost their boots
But limped on, blood-shod. All went lame; all blind;
Drunk with fatigue; deaf even to the hoots
Of tired, outstripped Five-Nines that dropped behind.
Gas! Gas! Quick, boys!–An ecstasy of fumbling,
Fitting the clumsy helmets just in time;
But someone still was yelling out and stumbling
And flound'ring like a man in fire or lime...
Dim, through the misty panes and thick green light,
As under a green sea, I saw him drowning.
In all my dreams, before my helpless sight,
He plunges at me, guttering, choking, drowning.
If in some smothering dreams you too could pace
Behind the wagon that we flung him in,
And watch the white eyes writhing in his face,
His hanging face, like a devil's sick of sin;
If you could hear, at every jolt, the blood
Come gargling from the froth-corrupted lungs,
Obscene as cancer, bitter as the cud
Of vile, incurable sores on innocent tongues,–
My friend, you would not tell with such high zest
To children ardent for some desperate glory,
The old Lie: Dulce et decorum est
Pro patria mori.


- Wilfred Owen -

Parlami di Owen, kafka..a modo tuo...
 
Dulce et decorum

Bent double, like old beggars under sacks,
Knock-kneed, coughing like hags, we cursed through sludge,
Till on the haunting flares we turned our backs
And towards our distant rest began to trudge.
Men marched asleep. Many had lost their boots
But limped on, blood-shod. All went lame; all blind;
Drunk with fatigue; deaf even to the hoots
Of tired, outstripped Five-Nines that dropped behind.
Gas! Gas! Quick, boys!–An ecstasy of fumbling,
Fitting the clumsy helmets just in time;
But someone still was yelling out and stumbling
And flound'ring like a man in fire or lime...
Dim, through the misty panes and thick green light,
As under a green sea, I saw him drowning.
In all my dreams, before my helpless sight,
He plunges at me, guttering, choking, drowning.
If in some smothering dreams you too could pace
Behind the wagon that we flung him in,
And watch the white eyes writhing in his face,
His hanging face, like a devil's sick of sin;
If you could hear, at every jolt, the blood
Come gargling from the froth-corrupted lungs,
Obscene as cancer, bitter as the cud
Of vile, incurable sores on innocent tongues,–
My friend, you would not tell with such high zest
To children ardent for some desperate glory,
The old Lie: Dulce et decorum est
Pro patria mori.


- Wilfred Owen -

Parlami di Owen, kafka..a modo tuo...
Owen era un poeta.
Qualcuno malignando sostenne che fosse legato a Sassoon, il grande vate della trincea britannica, da un amore omosessuale.
Ma Owen era un poeta, e probabilmente non aveva nulla che lo legasse alla vita se non l'amore per la poesia stessa.
Un grande film inglese, Regeneration, li mostra insieme, lui e Sass (il soprannome goliardico di Sassoon) nello stesso ospedale di recupero reduci in Scozia.
Sass aveva gettato una medaglia al valore nel fiume...e pertanto era stato giudicato "stanco di nervi".
Owen no.
Wilfred Owen era in ospedale per motivi bronchiali.
Pur appartenendo a due diversi club goliardici entrambi provenivano dalla stessa Alma Mater, ovvero Oxford.
Come Lewis, sì, quello delle Cronache di Narnja.
Come Tolkien, sudafricano che aveva fatto carte false per arruolarsi.
Come Graves, il grande studioso di Mitologia.
Come T.E. Lawrence, il grande Lawrence of Arabia che nessuno dei "ratti di trincea" vide mai come suo simile. Gli era stato riservato il Medio Oriente, un posto al caldo molto distante dalla fossa comune della Somme.
Amo ricordare due opere a questo riguardo : "Addio a tutto questo", di Robert Graves, tradotto malissimo in italiano dalla Piemme e, soprattutto, "Stella del mattino", del collettivo Wu Ming.
Sass e Owen in ospedale si scambiarono poesie e frammenti di vita, quasi diamanti di parole pronti a convertirsi in versi.
Sì, Wilfred Owen era un poeta.
Ma era fatto di un cristallo docile, quasi mistico. Il suo sangue pulsava nelle tempie in maniera affatto diversa da quella di Sass e Isaac Rosenberg, già temprati dal pregiudizio antisemita.
Il cristallo si infranse nel canale di Sambre-Oise, una settimana prima della fine della guerra.
Un suo commilitone raccontò che il poeta aveva avuto una morte indolore : un solo proiettile era passato fra una tempia e l'altra.
Wilfred Owen aveva 25 anni.
Fra una tempia e l'altra.
Era stato fortunato.
 

Morgan@

New member
Grazie Kafka, esaustivo come sempre.
Alcune esperienze rendono certe persone diverse, peggiori, ma le stesse esperienze possono esaltare all'ennesima potenza le "qualità artistiche" di chi si porta dentro la gemma della poesia.
Conosco poco questi autori..è la solita storia della "lacune da colmare" ma mi piacerebbe approfondire, cercare di capire, di sentire, di conoscere.

Ho girato in cerca di qualcosa su Robert Graves...mi piacerebbe leggere "Io, Claudio", percorso attraverso la vita dell'enigmatico zio di Messalina nella Roma Imperiale. Certo, così rischio di mantenere Graves nell'angolo essendo conosciuto principalmente per questo genere quando, in realtà, è molto di più.
Da qualche parte si deve pur cominciare..

"Avevo infranto un gran numero di regole, avevo litigato o ero stato ripudiato dalla maggior parte dei miei amici, ero stato messo sotto torchio dalla polizia perché sospettato di tentato omicidio, e avevo smesso di preoccuparmi di quel che gli altri pensavano di me"

- Robert Graves -
 
Grazie Kafka, esaustivo come sempre.
Alcune esperienze rendono certe persone diverse, peggiori, ma le stesse esperienze possono esaltare all'ennesima potenza le "qualità artistiche" di chi si porta dentro la gemma della poesia.
Conosco poco questi autori..è la solita storia della "lacune da colmare" ma mi piacerebbe approfondire, cercare di capire, di sentire, di conoscere.

Ho girato in cerca di qualcosa su Robert Graves...mi piacerebbe leggere "Io, Claudio", percorso attraverso la vita dell'enigmatico zio di Messalina nella Roma Imperiale. Certo, così rischio di mantenere Graves nell'angolo essendo conosciuto principalmente per questo genere quando, in realtà, è molto di più.
Da qualche parte si deve pur cominciare..

"Avevo infranto un gran numero di regole, avevo litigato o ero stato ripudiato dalla maggior parte dei miei amici, ero stato messo sotto torchio dalla polizia perché sospettato di tentato omicidio, e avevo smesso di preoccuparmi di quel che gli altri pensavano di me"

- Robert Graves -
Perché non leggi "Stella del Mattino", del collettivo Wu Ming?
E' edito da Einaudi...ed è molto bello.
E' un po' come se l'avessi scritto ... anch'io...:wink:
 
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