cos'è per voi la religione? e quanto credete in essa?

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
...eppure...
ECCLESIASTE 3:19: Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità.

Bene! Sono contenta di questa notizia! :D Troppo spesso ho sentito preti che discriminano gli animali come esseri inferiori e sinceramente ne avevo abbastanza...
 

Nerst

enjoy member
Tutti gli animali che hanno coscenza di se hanno un' anima, siano essi uomini o cani.
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Ho riflettuto se scrivere in questa discussione o meno, poichè sono di ideali piuttosto estremi al riguardo, alla fine ho ceduto:

Per me la religione è una di due cose, a seconda di come viene vissuta:
1- superflua
2- controproducente

E' superflua se il religioso non ne rispetta alla lettera ogni dogma, dandosi beneficio di inventario e decidendo cosa costituisca un giusto insegnamento e cosa no ma nonostante questo continuando a sostenere la validità della sua religione e ad identificarsi in essa.

E' controproducente nel caso in cui si rispetti ogni dogma alla lettera, perchè la maggior parte delle religioni sono nate in un contesto storico completamente diverso da quello attuale per ragioni che sono oramai obsolete, ma soprattutto è controproducente poichè è un elenco di cose "giuste" e "sbagliate" che vengono giustificate non con la logica o l'esperienza personale ma con la pretesa di un'autorità superiore, una morale quindi che non viene maturata dall'individuo ma preconfezionata e somministrata in egual misura senza riguardo della natura del singolo.
Io sono dell'idea che ognuno debba trovare i propri valori morali, qualunque essi siano, da solo. Per me è sbagliato divulgare valori morali a priori proprio per questo, ma se poi la giustificazione è così palesemente arrogante e falsa come quella della religione (il divino) diventa un crimine contro l'intelletto.

Una nota a parte merita la fede, che troppi, davvero troppi, confondono con la religione. Si può aver fede senza essere religiosi, aver fede in un ideale, in un concetto astratto, in una persona e magari in se stessi. Io ritengo che la fede sia qualcosa di estremamente prezioso e proprio per questo non dovrebbe venire data al primo arrivato che ti caccia un testo sacro in mano e ti trascina nel suo luogo di culto, o che ti prende da infante ed esegue senza il tuo consenso rituali su di te, come l'abominevole battesimo.

Ognuno in breve dovrebbe avere a sua religione e con "sua" intendo letteralmente, inventata da lui, fatta su misura per se stesso. Ognuno dovrebbe trovare il proprio Dio.
 

velmez

Active member
Io invece non sono d'accordo con Sopraesistito...

il problema è che si identifica la religione con la Chiesa... la religione cattolica si basa su 10 comandamenti: tutto sommato accettabili da una società civile + 2 comandamenti del nuovo testamento, questi ancora più accettabili...
il resto è una rivisitazione che cambia a secondo del papa, del periodo storico o anche delle comodità.
A rispettare quelle semplici 12 regole ci si può tranquillamente definire cristiani!


detto questo io sono per i 10 comandamenti di De Andrè... ma questa è un'altra storia
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
I primi tre comandamenti:
1) Non avrai altro Dio di fronte a me;
2) Non nominare il nome di Dio invano;
3) Ricordati di santificare le feste;

Ora, leggendo questi... mi domando perchè "non uccidere" è solo a 5° posto... Ma già! Dimenticavo! Che sbadata! Tanto se ti confessi ti perdonano tutto, no?
Come dici la religione viene identificata con la Chiesa... e dipende forse dal Papa in carica... ma non è del tutto vero. Con qualsiasi prete tu possa parlare ti dirà che:
-Devi pregare ogni giorno;
-Devi andare in chiesa;
-Devi festeggiare il Natale non perchè è una festa da passare con la famiglia ma perchè è il giorno in cui nacque Gesù Cristo, (che poi Gesù pare sia in verità nato a marzo...);
-Devi donare qualche sacrificio in onore del Padre;
-Non devi cedere in tentazione;
Insomma! Mi faccio suora di clausura! Non ho capito. La prossima volta che preghiamo ricordiamoci di voltarci verso il Vaticano :wink:
Questa satira forse apparirà un po' pesante per alcuni...
Ma intendiamoci: servono davvero dei comandamenti? Non credo che il genere umano necessiti di una guida; siamo capaci -come si dice- di intendere e di volere, no? L'umanità conosce abbastanza la differenza tra bene e male per dover dichiarare che ci sia bisogno di un dio o di un angelo a farle da guida.
Considerando poi che un dio, misericordioso, buono e compassionevole ma soprattutto umile: non dovrebbe a rigor di logica mettersi in primo piano tra i dieci comandamenti! Questa è presunzione... allora abbiamo scoperto che anche Dio i suoi difettucci ce l'ha! :D
 

velmez

Active member
Sono considerati i comandamenti di Gesù, anche se già scritti nella Bibbia, pronunciati da Mosè... parafrasando:

-Ama il Signore Dio tuo, più del tuo corpo, più della tua anima... e via dicendo
- e, soprattutto, Ama il prossimo tuo come te stesso, non fare ad altri ciò che non forresti fosse fatto a te

il secondo mi sembra più che ragionevole...

@Valentina: ho conosciuto preti che non erano così bigotti, anzi!
mica tutti ti dicono solo: vai in chiesa, vai in chiesa! c'è un 1% che si salva!:wink:
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Sono considerati i comandamenti di Gesù, anche se già scritti nella Bibbia, pronunciati da Mosè... parafrasando:

-Ama il Signore Dio tuo, più del tuo corpo, più della tua anima... e via dicendo
- e, soprattutto, Ama il prossimo tuo come te stesso, non fare ad altri ciò che non forresti fosse fatto a te

il secondo mi sembra più che ragionevole...


Sì... il secondo è molto ragionevole e non posso far altro che trovarmi d'accordo :wink:


@Valentina: ho conosciuto preti che non erano così bigotti, anzi!
mica tutti ti dicono solo: vai in chiesa, vai in chiesa! c'è un 1% che si salva!:wink:

Viva questo 1% allora! Speriamo però che raddoppi in fretta... la chiesa sta velocemente perdendo credibilità a tal proposito...:boh:
:mrgreen:
 

Go daigo

New member
Sto studiando la vita del Buddha storico e in uno dei racconti presentati egli dice ad un asceta che non crede in nessuna dottrina o teoria: " Credere in una dottrina significa perdere la libertà. Diventando dogmatici ,si pensa che la propria dottrina sia l'unica giusta e si accusano le altre di eresia. Dalla ristrettezza di vedute nascono dispute e conflitti capaci di espandersi all'infinito,non solo sprecando tempo prezioso ma provocando a volte una guerra. L'attaccamento alle opinioni è il massimo ostacolo al sentiero spirituale. Legandoci a opinioni ristrette,ne veniamo irretiti a tal punto che chiudiamo la porta alla verità".
 
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Lin89

Active member
Ho praticamante "scoperto" di essere atea a 16 anni. Non mi successe niente di particolarmente doloroso o sconvolgente, anzi tutto procedeva più o meno tranquillamente. Semplicemente un sabato notte non riuscivo a dormire e guardando il soffitto di quella che è tutt'ora la mia camera, un pensiero mi balenò in testa da cui poi non ne uscì più: dio non esiste.

Da lì partì una "conversione" dolorosissima, fatta di sensi di colpa e grandi rivelazioni e aperture mentali e nuove scoperte. Ora ho abbracciato anche questo lato di me con orgoglio e onore. Non è stato facile, anche perchè prima di quel sabato notte ero una credente fervente.

Son dell'idea che ognuno è libero di credere in quello che vuole, ovviamente. Ma rimango comunque convinta che la religione sia uno dei mali del mondo, anche se mi rendo conto che l'essere umano (non tutti ovviamente) ha bisogno di credere in qualcuno o qualcosa che sia superiore a lui e che lo protegga.

Per sfortuna (no, non è un errore di battitura :mrgreen:), io non ho questa esigenza.

E come dicevo sempre tra i banchi di scuola, il vero dio siamo noi (fui additata come blasfema, ah che bei tempi! :mrgreen:).
 

Lin89

Active member
Approvo pienamente, ma non ritenerti sfortunata. Non ne hai motivo.

Beh, a volte avere la convinzione che qualcuno sia in grado di proteggerti in qualche modo o magari avere qualcuno a cui dare "la colpa" (perchè alla fin fine, molti fanno così) nei periodi neri e bui della vita sarebbe molto consolante.

Ma sto meglio così, sicuramente. :mrgreen:
 

Lin89

Active member
Anch'io approvo Lin...
Ma sono convinta che darsi la colpa a volta aiuta a essere migliori. Non serve a niente cercare il torto in un altro :D

Ne son convinta anche io, ma credo sia nella natura insita dell'essere umano quella di cercare i torti negli altri e non guardarsi i propri. Sia ben chiaro, succede anche a me a volte, ma nel momento in cui me ne rendo conto mi assumo le mie responsabilità. Poi comunque ci sono alcune cose che possono capitare nella vita per cui la colpa non è realmente di nessuno, allora la mente la affibbia a dio (o peggio ancora, il diavolo) e pace fatta (per esempio problemi di salute). Oppure ci son cose per cui la responsabilità è dell'essere umano tutto o di una parte di esso, come la fame nel mondo... Insomma, il sistema è semplice: fuggire, sempre.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Sì, hai proprio ragione... ma io odio fuggire, nel più assoluto senso della parola... Qualche volta mi capita di aver timore e magari cerco un colpevole... ma appena mi accorgo di quello che sto facendo esclamo: Oh Santo Cielo! Sono io questa? No no!... E faccio di tutto per non cadere nel banale anche se il banale fa parte delle attrattive della vita giacchè è soprattutto da lì che parte la follia... Non so quanto sia riuscita a spiegarmi... ma spero sia comprensibile :wink:
 

Nerst

enjoy member
A volte dio passa come il capo espiatorio per trovare il modo di sentirsi meglio ed affrontare un dolore in altre dio diventa l' essere da ringraziare per qualcosa andato bene.
Personalmente non sono portata ad avere ne l' uno ne l' altro atteggiamento, mi è più naturale pensare al caso.

Penso in fondo che non credere in un' entità sovrannaturale che popola i cieli o le viscere della terra aiuta ad accettare anche il pensiero della morte più tranquillamente. Di fatto ho notato come persone estremamente credenti abbiano paura di morire, mentre al contrario persone che la pensano come me no.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
A volte dio passa come il capo espiatorio per trovare il modo di sentirsi meglio ed affrontare un dolore in altre dio diventa l' essere da ringraziare per qualcosa andato bene.
Personalmente non sono portata ad avere ne l' uno ne l' altro atteggiamento, mi è più naturale pensare al caso.

Penso in fondo che non credere in un' entità sovrannaturale che popola i cieli o le viscere della terra aiuta ad accettare anche il pensiero della morte più tranquillamente. Di fatto ho notato come persone estremamente credenti abbiano paura di morire, mentre al contrario persone che la pensano come me no.

Personalmente credo... non so se credo in Dio o più semplicemente in un'altra vita oltre la morte... però non ho paura di morire, anche perchè ho un paio di persone da raggiungere :D Soltanto non vorrei che capitasse adesso... ho ancora un sacco di cose da dire prima di lasciare per sempre questo mondo!
 
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