Devo esprimere una serie di perplessità.
Ogni volta che leggo qualcosa di Ammaniti (a eccezione di
Io non ho paura, che mi è piaciuto molto), il mio commeno è "non c'è male, però..."
Anche questa volta: non c'è male. Non è un brutto libro, per carità (non da Premio Strega, però...). E' che come al solito c'è qualcosa di Ammaniti che non capisco.
Non riesco a capire dove vuole arrivare, perché lui da qualche parte arriva sicuramente, però non capisco se ci arriva arrancando o se ci arriva per pura fortuna.
I nomi dei personaggi mi hanno fatto arricciare il naso per tutto il tempo (Quattro Formaggi?! Tekken?!?!?!), e anche questa veste semi-cinematografica che era un po' ovunque. Insomma, era esagerato, ovunque, e non so se l'ha fatto di proposito o se in testa sua voleva fare qualcosa di realistico.
Alcune cose le ho trovate decorazioni inutili, altre, molto belle (la storia di Fabiana e della sua famiglia), gli stavano venendo anche molto bene, le ho trovate abbozzate e buttate lì per giustificare qualcosa.
I personaggi sono semplici. E non capisco se lo faccia di proposito perché entrare nella testa di un personaggio semplice è più semplice, e quindi è un furbo, oppure perché proprio gli interressano questi personaggi quotidiani (e nemmeno quotidiani, non hanno una profondità intellettuale eccessiva, ma sono tutti un po' dei casi umani)
Di Ammaniti ho sempre avuto un po' l'idea di uno scrittore che, mentre scrive una storiella normale, si accorge di essere onnipotente, ci prende mano ed esagera, e l'ha fatto anche questa volta.
E, per soffermarmi su un aspetto che a me è caro, la lingua... insomma, ma come scrive? Mi pare che manchi completamente una consapevolezza linguistica, che l'uso del mezzo espressivo sia un po' casuale. Ha un registro linguistico basso, delle metafore sempliciotte e, ogni tanto, a pause regolari, ci piazza qualche termine aulico o tecnico qui e lì, così, un po' casualmente. E poi (ma sono pignola io) i tratti linguistici romaneschi in un romanzo ambientato presumibilmente in Nord Italia mi hanno urtata XD ...ma sono pignola io
A me piace una lingua media e quotidiana quando leggo, però mi pare che Ammaniti non si renda fino in fondo conto della lingua che usa e che tutte le innovazioni siano più casuali che volute. In fondo, nemmeno la sua lingua è brutta, però anche lì, non sono convinta.
Però nel complesso... non è brutto...