In questi racconti si comincia a vedere l'Ammaniti successivo, qui è ancora "in erba" ma ho apprezzato comunque quasi tutti questi racconti, seppure pulp e talvolta gratuitamente violenti, insomma per stomaci forti. Non vi è alcun messaggio e non credo voglia esserci, si tratta solo di una visione della realtà non solo priva di edulcorazioni, ma che mostra solo i lati più crudi portandoli all'assurdità e al massimo dello squallore.
1)
L'ultimo capodanno dell'umanità: il migliore, mi è piaciuto più di tutti. Originale e tremendamente ironico. Per me ha prevalso l'aspetto comico dietro la solita vena amara e pessimista dello scrittore, ma mi rendo conto che chi non dovesse conoscere lo scrittore resterebbe spiazzato.
2)
Rispetto: parla di violenze gratuite da parte di un gruppo di uomini trogloditi e brutali ai danni di un gruppo di ragazze. Brutto, inutilmente crudo e pesante, non ne vedo lo scopo né il significato, non vi è peraltro nessuna trovata originale che in genere, per me, è il punto di forza di Ammaniti.
3)
Ti sogno, con terrore: ottimo. Un piccolo noir che non si capisce dove voglia andare a parare ma mette l'adrenalina addosso, fino al finale inimmaginabile (per me), spietato e folle, geniale. Qui si vede la lucida follia dello scrittore, perché, col senno di poi, questo racconto è un viaggio credibilissimo nella mente di una persona delirante. Non so se consigliarlo, perché la notte dopo averlo letto ho avuto incubi notturni.
4)
Lo zoologo: spassosissimo e intelligente, con elementi soprannaturali. Inutile dire che è originale, lo sono tutti o quasi.
5)
Fango: molto tarantiniano, e io adoro Tarantino.
6)
Carta: ci sono elementi notevoli ma è troppo breve, meno succoso degli altri.
7)
Ferro: un modo particolare di esaltare le diversità, forse non volutamente. E c'è anche il lieto fine, tié

In conclusione, mi ha soddisfatto, ma è forse uno dei più crudi di Ammaniti insieme a Come Dio comanda, non me la sento di consigliarlo a tutti.