Carcarlo
Nave russa, vaffanculo!
Dalì, Picasso, Bunuel, Lorca, Machado e altri che adesso mi sfuggono, sono stati tra i più grandi poeti, scrittori, registi, pittori del secolo XX se non della storia.
Alcuni di loro sono stati la base del Surrealismo, ancor più degli artisti francesi o italiani.
Per farvene un'idea, guardatevi El perro andaluz, un cortometraggio di Bunuel fatto con la collaborazione di Dalì.
Sicuramente lo trovate su youtube.
Erano tutti spagnoli, ma distanti anni luce da quel mondo vecchio e muffo dell'aristocrazia decadente, per non parlare dei militari e della Falange (il movimento neofascista spagnolo), anzi, spesso erano comunisti convinti o anarcoidi.
Poi c'è stata la Guerra Civile e una volta persa, hanno dovuto fare i conti con le loro idee e andarsene: chi in Francia, chi in Messico...
Lorca no: lo fucilarono e lo buttarono chissà dove in una fossa comune.
Alcuni dopo anni di esilio tornarono nella loro amata Spagna, e senza dare troppo fastidio, si dedicarono alla loro arte.
Dalì no.
Dalì nel franchismo ci sguazzò come un vittorio sgarbi nel berlusconismo.
Faceva sempre il pagliaccio, dava addosso a tutto e a tutti, ovviamente senza mai toccare la Chiesa (alle cui figure sacre dedicò tante tele) e El Caudillo.
Ne aveva per tutto e per tutti, tranne per il potere.
Però, che modo di fare il surrealista!
Insomma che divento l'enfant terrible di Franco, quello da sbandierare per provare quanto la Spagna fosse un paese libero anche se non democratico, democrazia di cui non aveva bisogno proprio perchè già libero.
Ovviamente ebbe il suo bel tornaconto, tornaconto per niente surrealista.
Onestamente mi sembra una di quelle figure alla D'Annunzio, che invece di brillare di luce propria, risplendono di schifo altrui e che ne farei volentieri a meno.
Questa ovviamente è la mia opinione sulla persona e sul contesto che ha arredato per una vita.
La sua arte è un'altra cosa, perciò stampata su dei cuscini e messi sulle poltroncine del giardino farebbe la sua figura, non dico di no.
Ah, dimenticavo: tra le sue pagliacciate, se così vogliamo chiamarle, c'era la sua ammirazione per hitler.
Alcuni di loro sono stati la base del Surrealismo, ancor più degli artisti francesi o italiani.
Per farvene un'idea, guardatevi El perro andaluz, un cortometraggio di Bunuel fatto con la collaborazione di Dalì.
Sicuramente lo trovate su youtube.
Erano tutti spagnoli, ma distanti anni luce da quel mondo vecchio e muffo dell'aristocrazia decadente, per non parlare dei militari e della Falange (il movimento neofascista spagnolo), anzi, spesso erano comunisti convinti o anarcoidi.
Poi c'è stata la Guerra Civile e una volta persa, hanno dovuto fare i conti con le loro idee e andarsene: chi in Francia, chi in Messico...
Lorca no: lo fucilarono e lo buttarono chissà dove in una fossa comune.
Alcuni dopo anni di esilio tornarono nella loro amata Spagna, e senza dare troppo fastidio, si dedicarono alla loro arte.
Dalì no.
Dalì nel franchismo ci sguazzò come un vittorio sgarbi nel berlusconismo.
Faceva sempre il pagliaccio, dava addosso a tutto e a tutti, ovviamente senza mai toccare la Chiesa (alle cui figure sacre dedicò tante tele) e El Caudillo.
Ne aveva per tutto e per tutti, tranne per il potere.
Però, che modo di fare il surrealista!
Insomma che divento l'enfant terrible di Franco, quello da sbandierare per provare quanto la Spagna fosse un paese libero anche se non democratico, democrazia di cui non aveva bisogno proprio perchè già libero.
Ovviamente ebbe il suo bel tornaconto, tornaconto per niente surrealista.
Onestamente mi sembra una di quelle figure alla D'Annunzio, che invece di brillare di luce propria, risplendono di schifo altrui e che ne farei volentieri a meno.
Questa ovviamente è la mia opinione sulla persona e sul contesto che ha arredato per una vita.
La sua arte è un'altra cosa, perciò stampata su dei cuscini e messi sulle poltroncine del giardino farebbe la sua figura, non dico di no.
Ah, dimenticavo: tra le sue pagliacciate, se così vogliamo chiamarle, c'era la sua ammirazione per hitler.
Ultima modifica:
. Non l'avrei mai immaginato 
. Continuerò lo stesso ad apprezzare le sue opere ma spero di dimenticare presto quello che ho letto.